Continua il nostro saccheggio dalla sezione libri di iCrewPlay! Dopo Christopher Nolan L’architetto del tempo e Storia degli effetti speciali, questa volta per Edizioni NPE ti parlo de L’archeologo sul grande schermo, libro che, data la mia passione per Indiana Jones, non potevo di certo lasciarmi sfuggire. Ma non si parla solo del celebre archeologo americano. Leggendo questo saggio, scoprirai che sono molti i “cacciatori” di reperti che hanno fatto la loro apparizione sul grande schermo, fin dagli inizi della storia del cinema.
L’archeologo sul grande schermo, mummie, cimeli e… porno!
Francesco Bellu, l’autore del libro, ha piena conoscenza dell’argomento, infatti, come si legge sul sito ufficiale di Edizioni NPE è:
“Archeologo prestato al giornalismo e viceversa, ha sempre lavorato in bilico tra film, serie tv e fumetti passando dai cantieri di scavo ai giornali, dopo una laurea in Conservazione dei Beni Culturali, un master in Giornalismo e la specializzazione in Beni archeologici all’Università di Sassari. Giornalista professionista, attualmente è docente di Comunicazione dei Beni Culturali nella medesima università. Ha scritto per vari quotidiani e testate web occupandosi di archeologia e cinema, in particolare su «Movieplayer», «La Nuova Sardegna» e «Sardinia Post»”
Ed infatti con L’archeologo sul grande schermo Bellu espone in maniera esaustiva e approfondita il legame intercorso tra l’archeologia e il cinema fin dai tempi del muto, suddividendo il libro in generi e offrendo uno spaccato della società dell’epoca, quindi di quello che poteva far più presa sugli spettatori. Ad esempio, dopo la spedizione di Napoleone Bonaparte in Egitto, la passione per l’archeologia si era diffusa in tutta Europa, con nobili famiglie che cercavano di accaparrarsi preziosi cimeli, moda che continuò per tutto il XIX secolo e che influenzò anche il cinema fin dai suoi albori.
Bellu analizza come veniva rappresentato l’archeologo sul grande schermo, una figura che affronta i pericoli per gloria personale oltre che per la scienza, uno studioso si trova ad affrontare antiche maledizioni le quali, di solito, è lui a risvegliare, ma che diventa anche, con lo scorrere del tempo e l’uscita di nuovi film, un eroe romantico e ironico, un impavido cacciatore di cimeli da proteggere dal cattivo di turno.
Ogni capitolo, che ci illustra gli argomenti e i protagonisti di ogni film, l’autore ci racconta i film dedicati alle mummie e a tutte quelle entità maligne risorte dal passato, quelle pellicole che in modo o in un altro sono legate all’archeologia, anche se spesso quest’ultima è solo uno sfondo, una “concreta” motivazione che giustifica il ritorno in vita di esseri sepolti in antichi cimeli e le azioni dell’eroe, ma mai la protagonista assoluta della storia.
A questo elenco cinefilo, non mancano nemmeno i film soft core o hard core che hanno nella loro “trama” l’argomento archeologia, le eroine femminili che hanno vestito i panni dell’archeologo, tra cui anche Diana Prince/ Wonder Woman e Lara Croft, o quelle pellicole in cui antiche rovine hanno sottolineato gli avvenimenti e le emozioni che avvenivano sulla scena, con richiami psicologici e significati profondi.
Naturalmente, un intero capitolo di L’archeologo sul grande schermo è dedicato all’impavido Henry Walton Jones Jr o Indiana Jones, personaggio nato dalla mente di George Lucas e Steven Spielberg, ma a cui Harrison Ford apportò alcune modifiche per rendere il personaggio più ironico e scanzonato. La creazione di quello che sarebbe diventato un’icona del cinema prende spunto dai film a episodi degli anni Trenta e Quaranta, dal personaggio interpretato da Leslie Howard, l’archeologo Horatio Smith, in La primula Smith (1941), ma sono tanti i protagonisti delle pellicole del passato ad aver influenzato la nascita di Indiana… se vuoi scoprire tutto quello che riguarda questo affascinante eroe, ti consiglio di procurarti questo libro.
In conclusione, L’archeologo sul grande schermo è un libro approfondito, molte sono le note a margine che esplorano ancora più in dettaglio l’argomento trattato, pieno di curiosità e di informazioni sui film che tanto ci hanno appassionato, il tutto trattato con sapienza e una piccola dose di ironia. Unico appunto, sono molte le citazioni in inglese si cui, però, manca una traduzione in italiano che possa rendere più fruibile la lettura anche a chi ha conoscenze linguistiche più limitate.
L’archeologo sul grande schermo, lo trovi su Edizioni NPE al costo di 16,06€, buona Lettura!
Grazie per la recensione, mi fa piacere che il libro sia piaciuto e sia stato molto apprezzato. E grazie anche per il piccolo appunto finale sulla presenza delle citazioni in inglese ma non la traduzione. Perché mi permette di spiegarne i motivi; che sono tecnici e ci si imbatte ogni qualvolta si faccia un articolo scientifico o un saggio, come in questo caso.
Sono state lasciate in originale per una questione di diritti d’autore che avrei dovuto richiedere personalmente. L’iter per averne i diritti per poterle tradurre è un po’ complesso e c’era il rischio che, nell’attesa di avere il via libera dalle case editrici, tutte straniere e in alcuni casi anche cessate, questo avrebbe allungato i tempi di stesura e uscita del libro.
Sono molto lieta che ti sia piaciuta la recensione e ti ringrazio per la tua cortese risposta, spero di poter leggere ancora qualcosa di tuo quanto prima. Grazie!