Tratto dall’omonimo romanzo di Laetitia Colombani, La treccia arriva al cinema dal 20 giugno. Dopo aver conquistato oltre un milione di spettatori in Francia arriva nei cinema italiani, con una storia travolgente, legata da un unico filo conduttore, il destino. Un best-seller che ha rapito i cuori di migliaia di persone, con quasi 300.000 copie vendute. Dalla regia di Laetitia Colombani, con Kim Raver, Fotinì Peluso, Mia Maelzer.
La treccia; tre donne, tre continenti, un unico destino
India. Smita (Mia Maelzer) è una ‘intoccabile’. Sogna di dare alla sua giovane figlia un’educazione e farà di tutto pur di farlo accadere. Smita prende quindi una decisione importante: lasciare tutto e andare verso sud, alla ricerca di una sorte migliore.
Italia. Giulia (Fotinì Peluso) lavora nel laboratorio a conduzione familiare che realizza parrucche riutilizzando la “cascatura”, tradizione siciliana di conservare i capelli tagliati o caduti spontaneamente. In seguito a un grave incidente in cui suo padre è coinvolto, Giulia scopre che l’azienda di famiglia è sul lastrico.
Canada. Sarah (Kim Raver) è un avvocato di successo. Quando sta per essere promossa alla direzione dello studio, scopre di avere un tumore al seno.
Legate senza saperlo da ciò che hanno di più prezioso, Smita, Giulia e Sarah si ribellano alla sorte che è stata loro assegnata e decidono di lottare, tessendo inconsapevolmente una rete di speranza e solidarietà.
“Smita, Giulia e Sarah non s’incontreranno mai, però i loro destini, come ciocche di capelli, s’intrecceranno e ognuna trarrà forza dall’altra. Un legame tanto sottile quanto tenace, un filo di orgoglio, fiducia e speranza che cambierà per sempre la loro esistenza”.
Laetitia Colombani
A un primo sguardo niente unisce le tre protagoniste di La treccia, culture diversi, vite diverse, eppure, queste tre donne condividono lo stesso coraggio. Per Smita, coraggio significa lasciare tutto e fuggire con la figlia, alla ricerca di un futuro migliore. Per Giulia, invece, coraggio significa rendersi conto che l’azienda di famiglia è sull’orlo del fallimento e tentare l’impossibile per salvarla. E per Sarah, infine, coraggio significa guardare negli occhi il medico e non crollare quando sente la parola «cancro». Tutte e tre dovranno spezzare le catene del loro destino e percorrere nuove strade là dove sembra non ce ne sia nessuna, e capire per cosa valga davvero la pena lottare.