Il mondo post-apocalittico disegnato da Gipi ne La terra dei figli diventa un film
Inizieranno a fine anno tra Emilia Romagna, Veneto e Lazio le riprese del film tratto dal fumetto di Gipi La terra dei figli, pellicola prodotta da Indigo Film e diretta da Claudio Cupellini, regista candidato più volte al David di Donatello con Una vita tranquilla e Alaska, mentre alla sceneggiatura si uniranno Filippo Gravino e Guido Iuculiano; ancora non si conoscono i membri del cast. Edito da Coconino Press, La terra dei figli ci mostra un mondo post-apocalittico in un imprecisato futuro, una realtà violenta dominata da una fede cieca verso un fantomatico dio fiko, residuo di un’epoca social-tecnologica ormai passata, dove la vita di un uomo vale poco e le donne sono mera preda di una caccia che le rende schiave e senza volto. Non esiste più la società, gli unici superstiti diffidano gli uni dagli altri, l’aria è piena di insetti e l’acqua è ormai avvelenata, disseminata da cadaveri. In questo scenario si muovono i protagonisti di La terra dei figli, due fratelli, due ragazzini che cercano di sopravvivere ogni giorno a quel mondo crudele, guidati da un padre autorevole e insensibile, il quale ogni sera appunta qualcosa sul suo quaderno che però loro non possono leggere non sapendo farlo, ma desiderosi di imparare per conoscere qualcosa in più del loro passato e della loro madre. L’uomo inspiegabilmente si rifiuta…
Gipi, o Gian Alfonso (o Gianni) Pacinotti, è un illustratore, fumettista e regista nato a Pisa il 12 Dicembre 1963 il quale ha iniziato la sua carriera disegnando vignette e racconti brevi sulla rivista Cuore dal 1994, mentre le prime storie a fumetti escono sul mensile Blue. Tante le opere di successo create da Gipi, tra cui Questa è la stanza, Baci dalla provincia, La mia vita disegnata male, Diario di fiume e Appunti per una storia di
Per creare La terra dei Figli Gipi è uscito da quelli che erano i suoi stili caratteristici, primo su tutti l’uso dell’acquarello nelle sue opere, presentandoci un fumetto in bianco e nero brutale e diretto, privo dei lunghi dialoghi a cui l’autore ci aveva abituato e senza una voce narrante a spiegarci gli eventi, donandoci così un’opera che riesce a trasferire quel senso di angoscia e paura che avvolge la quotidianità dei protagonisti. Vedremo se l’adattamento cinematografico renderà giustizia a La terra dei figli di Gipi, ma per questo c’è ancora molto da attendere… torna a trovarci presto per scoprire altre novità in arrivo su questo e altri interessanti titoli, ma intanto, perché non mi parli della tua passione per Gipi nei commenti?