Avreste mai pensato che il marmo potesse diventare protagonista di una serie TV?
Un materiale insieme così duro e plasmabile, da essere utilizzato, nei secoli, da scultori, architetti, costruttori e artisti; la pietra che racchiude in sé delicatezza e forza, lusso, candore e maestosità.
Gli antichi romani lo hanno usato per omaggiare con la sua preziosità gesta di imperatori e condottieri, Michelangelo ha saputo plasmarlo come fosse materia viva per creare grandi capolavori.
Uomini di pietra, serie in sei puntate da un’ora ciascuna interamente dedicate a tutto ciò che ruota attorno al marmo, debutterà da giovedì 19 novembre alle 21,25 in esclusiva su Dmax (canale 52 del digitale terrestre, su Sky canale 170, Tivùsat canale 28)) e in anteprima sulla piattaforma Dplay Plus dal 12 novembre; una produzione originale GiUMa produzioni per Discovery Italia con il sostegno di Trentino Film Commission e non poteva essere girata che sulle Alpi Apuane.
Come già successo in passato, tuttavia, pur trattandosi di una serie che racconta di come viene estratto e lavorato quello che in tutto il mondo è conosciuto come il marmo di Carrara, Carrara da quello che sarebbe stato un fantastico spot per il suo territorio ne è rimasta esclusa.
Le sei puntate sono state girate nelle vicine cave del Monte Altissimo, coltivate dalla Henraux nel Comune di Stazzema. Un posto assolutamente suggestivo, non a caso scelto a suo tempo anche da Andrei Konchalovsky per il suo film su Michelangelo, ma la cui scelta certo non può che lasciare un po’ di amaro.
Dall’estrazione alla filiera, sulle Alpi Apuane in Toscana, le stesse cui davvero Michelangelo aprì la strada nel 1517, ogni anno centinaia di cavatori estraggono 1,5 milioni di metri cubi di marmo, la materia perfetta, alimentando un’industria milionaria.
Tra questi gli uomini chiave della Henraux di Paolo Carli che gestisce ben quattro diverse cave con più di 100 persone, grazie al proprio amore per la pietra, unito ad una brillante mente imprenditoriale; la serie vi porterà proprio alla scoperta del loro lavoro.
Per la prima volta nella storia i cavatori del marmo interpretano se stessi e raccontano il proprio lavoro: una storia centenaria fatta di forza, di esperienza, di fatica, di grande passione e di tradizioni tramandate di padre in figlio, in un’unicità socio-culturale che ha reso questo territorio della Toscana uno dei più singolari e conosciuti al mondo.
Paolo Carli, Presidente di Henraux, anche nella doppia veste di protagonista della serie TV che lo vede al fianco dei suoi uomini a fronteggiare le sfide di ogni giorno, si dichiara particolarmente orgoglioso per aver potuto contribuire a omaggiare l’intenso, straordinario e imprescindibile lavoro della cava e dell’unica ed esclusiva filiera del marmo.
E’ un omaggio a tutti i cavatori e ai lavoratori del marmo, un omaggio al territorio, un tributo a tutti coloro che attraverso l’imprescindibile e faticoso lavoro hanno contribuito e contribuiscono a costruire la bellezza nel mondo, a mantenere solida un’importante economia locale e nazionale, e a contribuire significativamente alla diffusione e all’immagine di uno dei più prestigiosi prodotti Made in Italy.
“Siamo stati scelti perché rappresentiamo una storia lunga duecento anni, perché le nostre cave sono come un prezioso scrigno, perché rappresentiamo la filiera completa nella lavorazione del marmo, dalla coltivazione ed estrazione fino al prodotto finito nei tre ambiti cui da sempre lavora l’azienda: Architettura, Design e Arte, un’economia verticale che rappresenta l’eccellenza e l’unicità nel settore del marmo. La Produzione ha voluto girare nella nostra realtà perché qui ha trovato una significativa coesione di tutti i reparti produttivi e, ancora, ha trovato l’eccellenza e l’umanità, la collaborazione e le capacità professionali. Sono tutti elementi di cui sono orgoglioso, così come sono fiero di tutta la squadra che compone l’azienda, uomini, donne e collaboratori. Ringrazio particolarmente Ugo Pozzi, il Produttore, Andrea Rizzoli, l’autore, tutti i tecnici che hanno realizzato la serie TV, Discovery e DMax”,
dichiara Paolo Carli
“ma, soprattutto, sono curioso di vedere il nostro lavoro che diventa un racconto televisivo. Ringrazio tutti i miei uomini che sono andati in scena e tutti coloro che sono rimasti dietro le quinte ma hanno contribuito alla produzione delle sei puntate che portano alle luci della ribalta un lavoro normalmente non visibile”.
“Attendiamo di vedere in tv questa nuova serie ambientata alle nostre cave di marmo”
ha invece dichiarato il sindaco di Seravezza Riccardo Tarabella.
“Dai trailer che circolano sul web intuiamo che gli autori e i produttori puntano sugli aspetti spettacolari dell’attività estrattiva, sulla grandiosità dei luoghi e sulla difficoltà di un mestiere che per Seravezza e la Versilia è stato per decenni una fonte quasi esclusiva d’impiego e di reddito e che tutt’oggi è fondamentale per la moderna industria lapidea. Siamo curiosi di vedere come la tradizione viene letta in chiave moderna e televisiva, come la serie racconta i cavatori d’oggi, il loro mondo, le loro difficoltà quotidiane, l’impegno e, perché no, l’orgoglio che mettono nel fare un mestiere così antico e radicato nel nostro territorio.”
“Per il futuro di questo comparto, per la sicurezza dei lavoratori e per il mantenimento di un corretto equilibrio fra attività imprenditoriali e tutela del paesaggio il Comune e le altre istituzioni lavorano fianco a fianco con le aziende e con le organizzazioni sindacali, in ascolto e aperti alle istanze dei cittadini, delle realtà associative e di categoria.”
aggiunge la vicesindaco e assessore alle attività produttive Valentina Salvatori.
“È un comparto complesso e fragile, al quale cerchiamo di dare risposte e garantire prospettive lavorando sui temi delle tutele, della sicurezza – tanto dei lavoratori quanto dell’ambiente –, della formazione delle nuove generazioni di operatori, della valorizzazione dei materiali e della loro lavorazione in loco. L’attenzione che le cave dell’Altissimo e il nostro territorio ricevono oggi è anche il frutto di un impegno di anni e di una visione complessa e lungimirante che evidentemente sta ripagando”.
I team di Paolo sanno che ogni giorno bisogna dare il massimo, perché l’incognita è dietro l’angolo: nessuno all’inizio di un taglio può sapere se la vena scelta sarà perfetta oppure si spezzerà non appena staccata dal monte. Una sfida quotidiana contro gli imprevisti, con clienti esigenti, consegne da rispettare e soprattutto, la montagna da salvaguardare come il più prezioso dei tesori.
La quotidianità del lavoro, fatica e passione in cava, la cultura millenaria del lapideo dagli antichi Romani a Michelangelo Buonarroti: tutti ingredienti che saranno perciò al centro nelle puntate, nella narrazione di Uomini di pietra.