Regia: Darren Aronofsky; sceneggiatura: Samuel D. Hunter; fotografia: Matthew Libatique; musiche: Rob Simonsen; costumi: Danny Glicker; scenografia:Mark Friedberg, Robert Pyzocha; effetti speciali:Julien Lambert, Bilali Mack; interpreti: Charlie (Brendan Fraser), Ellie (Sadie Sink), Thomas (Ty Simpkins), Liz (Hong Chau), Mary (Samantha Morton), Dan (Sathya Sridharan); produzione: Darren Aronofsky, Jeremy Dawson, Ari Handel, Tyson Bidner, Scott Franklin; Compagnia di produzione: A24, Protozoa Pictures; paese di produzione: Stati Uniti d’America -2022; durata: 117’
The Whale è una coltellata al cuore, che a differenza di quanto potrebbe accadere al protagonista, riesce a raggiungere i nostri organi interni, a scuotere l’animo e il cuore dello spettatore. É toccante quanto devastante, turbinio di emozioni incontrollate racchiuse in uno spazio limitato e in un tempo destinato a finire: una storia di redenzione senza richiesta di salvezza, in cerca di coprire sbagli e recuperare distacchi provocati da un amore proibito e proibitivo.
Presentato alla 79ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia il 4 settembre 2022 e una settimana dopo al Toronto International Film Festival, The Whale è uscito nelle sale statunitensi dal 9 dicembre 2022, registrando il record per la miglior apertura limitata con un incasso di 360mila dollari. Da noi è arrivato il 23 febbraio 2023 e mi sono quasi stupito che la sala fosse totalmente piena. Il successo oltreoceano e le tre nomination ai Premi Oscar (miglior make-up, miglior attrice non protagonista per Hong Chau e miglior attore protagonista per Brendan Fraser) hanno incrementato l’interesse del pubblico nostrano.
In particolare, per la sua performance in The Whale, la star principale ha ricevuto il Critics’ Choice Award e lo Screen Actors Guild Award come miglior attore, nonché candidature al Premio Oscar come miglior attore protagonista, al Golden Globe nella sezione miglior attore in un film drammatico e al Premio BAFTA nella sezione migliore attore protagonista. Brendan Fraser è l’attore della mia infanzia, protagonista di avventure cinematografiche come la trilogia de La mummia, Looney Tunes: Back in Action o Inkheart; poi la sua carriera ha subito un declino fino al 2018 quando entra nel mondo delle serie tv DC con il ruolo di Clifford “Cliff” Steele / Robotman.
Avrebbe dovuto interpretare anche il villain di Batgirl, progetto DC Comics poi cancellato in post-produzione. Nel 2022 riesce a tornare tra i grandi del cinema e a consacrare la sua carriera con un ruolo che attende solo l’Oscar. Brendan Fraser interpreta Charlie, un professore che soffre di grave obesità e anche la sua anima si è appesantita negli anni dagli sbagli e dai rimpianti. Ingigantito dalle protesi, l’attore riesce a far trasudare tutta l’imponenza e lo spessore del personaggio dell’opera di Hunter. Dalle pagine del LA Times, Fraser difende il filmdalle lamentale di chi voleva un un attore davvero obeso e dalle accuse di obesofobia:
<<Rispetto quelli che non vedono l’obbiettivo di questo film. Ma non mi trovo d’accordo con loro perché so che non c’è malizia, non ci sono cattive intenzioni. So che voglio sapere se io, Brendan, ho fatto qualcosa di male. Ma la risposta che ho avuto dalla OAC è stata “Continua a fare quello che stai facendo”. Abbiamo fatto il film che volevamo fare e l’abbiamo fatto correttamente. E continuo a sostenere questa idea.>>.
In precedenza Darren Aronofsky, il regista di The Whale, ha dichiarato di aver provato a realizzare il film per dieci anni, ma la sua difficoltà maggiore è stata la scelta dell’attore giusto per il protagonista; ha poi precisato il motivo di non ingaggiare un attore obeso:
<<C’è un capitolo, nella storia produttiva di questo film, in cui abbiamo davvero cercato di trovare un attore affetto da obesità. Al di là del non essere riusciti a trovare un attore in grado di esprimere e maneggiare tutto il range emotivo della parte, divenne proprio una ricerca denotata da una certa follia. Della serie, se non trovavamo qualcuno che pesava 250 chili, bastava un attore da 136 o era meglio uno da 180? Dal punto di vista strettamente salutare sarebbe stato proibitivo. Era un ruolo impossibile da affidare a una persona che affronta realmente queste problematiche.>>
Autore di diverse storie forti quali Madre!, Noah o Il cigno nero, Darren Aronofsky ci presenta The Whale nel formato in 4/3 per avvicinarci al dramma di Charlie e immedesimarci nella sua vicenda. Candidata anch’essa a diversi premi, la sceneggiatura è scritta da Samuel D. Hunter, lo stesso autore dell’omonima opera teatrale a cui si ispira il film; a teatro ha avuto molto successo e ha vinto di versi premi, come Drama Desk Award, Lucille Lortel Award, GLAAD Media Awards.
Ogni membro del cast di The Whale riesce ad aumentare la gravitas del film con la sua performance puntuale. Hong Chau (The Menu) riceve una candidatura agli Oscar perché con il suo ruolo d’accompagnamento spesso ruba la scena al protagonista, mostrando diverse sfumature di supporto e sopportazione. Sadie Sink incarna l’adolescente incapace di comprendere la mancanza di un genitore e di decifrare il mondo che le sta attorno; la sorellina Jacey interpreta il suo personaggio nella versione più giovane, così come accaduto nel 2019 in Stranger Things. Samantha Jane Morton (Accordi e disaccordi) interpreta un ex moglie divisa tra l’odio e un amore passato.
Infine, Thomas Ty Simpkins (Harley in Iron Man 3 e in Avengers: Endgame) rappresenta la fede dimenticata, in opposizione all’abbandono di sé stesso provato dal protagonista. La parte finale di The Whale è perfetta e potrebbe aver cambiato anche la visione di ogni personaggio. Ti lascio con le parole di Darren Aronosfky per il significato che ci offre della storia del film:
<<Penso che The Whale sia proprio come la metafora di Mody Dick. Loro stanno inseguendo la balena, ma in realtà non è ciò davvero stanno inseguendo. C’è un vuoto in questi personaggi e l’unico modo per poterlo riempire è entrare in relazione l’uno con l’altro. Credo che sia di questo che il film voglia parlare.>>