Era il 20 settembre 1905 quando per la prima volta in Italia ebbe luogo una proiezione pubblica di un cortometraggio, La presa di Roma. Si tratta di una data fondamentale che ha posto le basi per una delle industrie più amate degli ultimi due secoli. Oggi ricorre l’anniversario di ciò che viene considerato il primo film italiano in assoluto!
La nascita del Cinema, alcuni cenni
Prima che in Francia con i fratelli Lumière, possiamo dire che il cinema nacque in America con Thomas Edison, noto per l’invenzione della lampadina elettrica ma a cui bisogna accreditare anche la creazione del Kinetoscopio, con la collaborazione di William Dickson.
Il Kinetoscopio era un macchinario che consentiva per la prima volta di vedere delle immagini in movimento, uno spettatore alla volta. Lo spettatore doveva infatti chinarsi e guardare all’interno di una piccola fessura, attraverso la quale era possibile vedere le immagini in scala molto ridotta.
Il Kinetoscopio arrivò presto anche in Italia ma la sua vita fu abbastanza breve e ben presto venne sostituito dal Cinematografo dei fratelli Lumière. Naturalmente il Cinematografo non sarebbe mai esistito se prima non fosse stato inventato il Kinetoscopio!
Inutile dire che l’invenzione dei fratelli Lumière fu altrettanto rivoluzionaria: nel 1894, dopo aver preso visione di uno degli spettacoli realizzati con la creazione di Edison, i fratelli francesi trassero spunto per l’invenzione del Cinematografo che, al contrario del Kinetoscopio, consentivano di proiettare brevi filmati che fossero visibili a più persone. Nacquero così le prime proiezioni cinematografiche, principalmente di brevi cortometraggi che ritraevano scene di vita quotidiana. Ricordiamo che il primo corto ad essere realizzato nella storia è stato L’uscita dalle officine Lumière, il primo film in assoluto ad essere proiettato in pubblico.
La presa di Roma, il primo film italiano
Poco tempo dopo il cinematografo arrivò anche in Italia e, nonostante la fascinazione iniziale per il nuovo strumento, le scene di vita quotidiana divennero ormai stantie, alla luce invece delle capacità di uno strumento simile.
La prima proiezione cinematografica in Italia avvenne ufficialmente il 20 settembre 1905, in memoria della presa di Porta Pia avvenuta nel 1870 e che segnò un evento fondamentale e conclusivo del Risorgimento.
Venne in quell’occasione proiettato un corto intitolato La presa di Roma, conosciuto anche con i titoli Bandiera bianca o La Breccia di Porta Pia, proprio a commemorare quell’evento. La proiezione avvenne proprio a Roma, all’aperto, su un grande schermo davanti Porta Pia.
Il corto fu realizzato da Filoteo Alberini e prodotto dalla Alberini & Santoni. Quest’ultima è stata ufficialmente la prima casa di produzione italiana ed è stata fondamentale per lo sviluppo dell’industria cinematografica nel nostro paese. Filoteo Alberini era un noto fotografo ed inventore esercente tra Firenze e Roma, che decise di costruire un teatro di posa in via Appia Nuova, proprio a Roma. Grazie ai finanziamenti di Dante Santoni, nacque il primo stabilimento italiano di manifattura cinematografica, appunto la Alberini & Santoni.
Pe la visione del film era necessario pagare una somma di 500 lire. La presa di Roma era stato realizzato con una pellicola lunga 750 metri, corrispondenti a circa 10 minuti di girato, a fronte dei 40/60 metri che invece erano lo standard, quindi si trattava di un corto certamente più lungo della norma.
Un’altra caratteristica peculiare de La presa di Roma era il fatto che per la prima volta ciò che veniva proiettato non erano scene di vita quotidiana, bensì si trattava di un soggetto specifico che aveva richiesto la realizzazione di appositi costumi e scenografie, trattandosi di una ricostruzione storica che consentì ai cittadini romani presenti alla proiezione di rivivere quel momento trionfale avvenuto circa 30 anni prima.
Secondo il bollettino della Alberini & Santoni, La presa di Roma era una “grande ricostruzione storica in sette quadri”, di cui l’ultimo a colori, dell’assalto di Porta Pia condotto dai bersaglieri italiani, dopo i fallimentari tentativi di mediazione con le truppe pontificie.
Le scenografie in cartapesta furono realizzate da Augusto Cicognani, per le riprese in teatro di posa che si alternano a quelle girate in esterni, realizzando una fusione tra realtà e spettacolarità che aprirà poi le strade alla produzione di colossal negli anni successivi in cui l’industria cinematografica italiana ha da subito eccelso.
Ovviamente non si trattò della prima proiezione in assoluto ma certamente fu la prima ad avvenire in pubblico e a cui presero parte numerose persone, grazie ad una breve ma intensa campagna pubblicitaria.
Ad oggi de La presa di Roma sono sopravvissuti solo 70 metri di pellicola rispetto ai 250 originali, quindi stiamo parlando di un cortometraggio della durata di circa 4 minuti, restaurati dal Centro Sperimentale di Cinematografia della Cineteca Nazionale. Sono andati perduti dei frammenti fondamentali di ciò che può considerarsi a tutti gli effetti il primo film italiano, ciononostante bisogna riconoscere il grande lavoro di restauro svolto nel 2005, in occasione del centenario de La presa di Roma, che ci ha permesso di prendere visione di un vero e proprio pezzo di storia!