La nostra terra, il nuovo film di DK Walchman e Hugh Welchman, arriverà al cinema il prossimo 21 novembre dopo l’anteprima al 24 Frame Future Film Festival. Le pitture animate dei creatori di Loving Vincent (candidato dalla Polonia agli Oscar nel 2018) portano sul grande schermo l’adattamento cinematografico di Chłopi (The peasants), il romanzo capolavoro dello scrittore polacco premio Nobel per la Letteratura nel 1924 Władysław Reymont.
Presentato in selezione ufficiale al Toronto Film Festival, il film è creato con la stessa tecnica di Loving Vincent, combinando le opere a olio dei pittori polacchi di fine XIX – inizio XX secolo con le attuali tecniche cinematografiche e di animazione.
Il film è stato realizzato con un lungo processo tecnico durato anni – e rallentato dal Covid – attraverso riprese di riferimento effettuate con noti attori polacchi in luoghi reali e una successiva, sofisticata tecnica di animazione basata sull’opera a mano di esperti artisti internazionali.
La data scelta per l’uscita della pellicola non è casuale, poiché coincide con la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
La nostra terra, il commento della regista DK Welchman
La nostra terra “parte da un grande romanzo con descrizioni mozzafiato” – afferma la regista DK Welchman – “ma ciò che veramente mi ha attratto nell’idea di adattarlo è stata Jagna. Come donna, anch’io ho provato tante volte nella mia vita attenzioni indesiderate e tentativi di manipolazione. Mi sono davvero identificata con Jagna, ho provato empatia per lei. All’inizio è invidiata e fraintesa, poi maltrattata e insultata, infine emarginata: per essere bella, per essere sognatrice e artistica, per essere appassionata e, soprattutto, per mettere in discussione il patriarcato sostenuto anche dalla chiesa. Era come se mi chiamasse. Questo film è la mia risposta”.
La nostra terra, la sinossi
È la storia di Jagna, una bellissima giovane determinata a forgiare il proprio destino nel piccolo mondo di un villaggio polacco alla fine del XIX secolo, un crogiuolo di pettegolezzi, faide familiari e disparità economiche ma unito dall’orgoglio per la propria terra, dall’adesione a tradizioni colorate e da un patriarcato profondamente radicato. Quando Jagna si trova intrappolata tra i desideri contrastanti del più ricco contadino del villaggio, del suo figlio maggiore e di altri uomini di spicco della comunità, la sua resistenza la porta su una tragica rotta collisione con il contesto sociale che la circonda.