Un viaggio, suddiviso per decenni, tra colonne sonore talvolta dimenticate ed altre indimenticabili. Il nostro viaggio temporale inizia dal trentennio ’20/’30/’40.
Il periodo che va dagli anni ’30 ai ’50 è stato senza dubbio il più produttivo nella storia del film business, Hollywood produceva circa 500 film all’anno e l’affluenza nei cinema era di gran lunga superiore ai giorni nostri: molte persone passavano pomeriggi interi nelle sale, circa il 65% della popolazione americana andava al cinema almeno una volta a settimana. Se da un lato ciò provocò, qualitativamente parlando, una certa standardizzazione (anche nelle “colonne sonore“) che permetteva di accorciare molto i tempi, dall’altro spinse la tecnologia e la ricerca di nuovi linguaggi a fare passi da gigante.
Durante l’era dei film muti, le musiche più utilizzate erano la musica classica, alcuni brani di artisti come Gershwin o Irving Berlin e qualche canzone folk; la musica era semplicemente un modo per coprire il rumore del proiettore. Quando alla fine degli anni ’20, il suono diventò parte integrante del film, sorse il bisogno di compositori contemporanei che creassero appositamente per il film venendo incontro ai gusti del popolo, ma stando alle strette tempistiche hollywoodiane del tempo.
Ma quando ci fu l’effettivo passaggio dal film muto all’audio come lo conosciamo oggi? Quale fu il film che segnò l’epocale svolta?
La pellicola in questione, e non potevamo che iniziare da lei, è senz’altro Il cantante di jazz, film del 1927 diretto da Alan Crosland ed interpretato da Al Jolson. Inutile sottolineare l’importanza storica di questo film che introdusse per la prima volta l’audio dei dialoghi, anche se non nell’intera pellicola. Fu tale il successo, che Il cantante di jazz viene considerato come “il salvatore della Warner Bros.“. Gli incassi del film, infatti, servirono ad evitare il fallimento della casa cinematografica, anch’essa colpita dalla tremenda crisi economica che travolse Stati Uniti ed Europa durante gli anni ’20.
Il cantante di jazz
Oggi risulta strano pensare come si potesse definire film sonoro un lungometraggio per buona parte muto. Le parti parlate si riducono infatti a poco più di un minuto di dialogo durante l’esecuzione della canzone Blue skies e a poche altre brevi frasi. Ma immaginate come potè essere accolto dopo anni di film muti…un vero portento della tecnica! In più questo film ebbe il merito di sdoganare il jazz nei film.
Il mago di Oz
Il mago di Oz è un film del 1939 diretto da Victor Fleming. La colonna sonora, affidata ad Harold Arlen ed Yip Harburg, ha la sua punta di diamante nella celeberrima Over the rainbow. Pochissimi sanno che, secondo alcuni dirigenti, la canzone rallentava l’andamento della trama e, dopo la seconda anteprima, doveva essere cancellata dal film. Fortunatamente la produzione si oppose, lasciandoci una delle canzoni più leggiadre ed al contempo intense della storia.
Via col vento
https://youtu.be/Mt37OlEqQeM
Ancora 1939 ed ancora Victor Fleming (che infatti in quel periodo aveva un esaurimento nervoso) per una delle pietre miliari della cinematografia mondiale.
La colonna sonora di Via col vento è la più lunga mai realizzata per un film e consta di brani editi più altri inediti che furono affidati al maestro Max Steiner. In realtà Steiner era sotto contratto con la Warner Bros., major rivale della titolare MGM, ma la produzione lo volle fortemente. Fiducia riposta decisamente al sicuro, visto che Steiner (considerato generalmente un po’ ripetitivo) li ripagò con uno dei temi più celebri della storia.
Fantasia
Fantasia è un film d’animazione del 1940 prodotto da Walt Disney, composto da otto segmenti animati impostati su brani di musica classica. In origine c’era solo L’apprendista stregone, un cortometraggio concepito per il rilancio di Topolino (allora un po’ in calo di popolarità), poi Disney decise di includerlo in un lungometraggio fatto di più episodi.
La colonna sonora venne registrata usando un processo multicanale e riprodotta in Fantasound, un innovativo sistema di riproduzione del suono che rese Fantasia il primo film commerciale proiettato in stereofonia.
Quarto potere
Quarto potere (Citizen Kane) è un film del 1941 scritto, diretto, prodotto ed interpretato da Orson Welles. Una gemma che per le musiche si avvale di pagine di musica classica ma anche del talento del debuttante Bernard Herrmann. Forse la melodia più conosciuta è quella dell’overture che stai ascoltando, ma è interessante sapere qualcosa in più sull’aria Ah, cruel, nel film il debutto operistico della moglie del protagonista, assolutamente priva di talento. Uno straziante canto d’amore che si conclude con un micidiale RE sopracuto sul quale si infrangeranno i sogni di gloria dell’inetta Susan. Per rendere al meglio le difficoltà canore della donna, il canto fu doppiato da Jean Forward, un soprano dell’Opera di San Francisco la cui tessitura non era palesemente in grado di sostenere l’aria, ottenendo così quel risultato urticante all’ascolto che era nelle intenzioni di Welles.
Fleming di giorno girava Via col vento e di notte lavorava al montaggio del “Mago di Oz”, non c’è da sorprendersi che abbia avuto un esaurimento nervoso. Dopo l’esurimento, Selznick mandò Sam Wood, che aveva inizialmente assunto come sostituto di Fleming a terminare il montaggio del “Mago di Oz”, per evitare che la cosa si ripetesse.
Informatissimo.
Purtroppo ci sarebbero così tante cose da dire su questi capolavori che servirebbe un articolo a testa