Un viaggio, suddiviso per decenni, tra colonne sonore talvolta dimenticate ed altre indimenticabili. Il nostro viaggio temporale prosegue attraverso gli anni ’50
Dopo anni di musicisti d’importazione, finalmente all’inizio degli anni ’50 iniziarono a venire fuori giovani musicisti, direttori d’orchestra e compositori americani che lavoravano per gli studios. Ragazzi che potevano trasferire nelle colonne sonore una solida preparazione classica ma anche un’ottima cultura jazz. Questo era un grosso punto a favore perché lo sviluppo del jazz, ma anche dello swing e del bebop, creò una nuova cultura musicale popolare, specialmente nelle nuove generazioni. Aggiungendo a questo la nascita del rock’n’roll alla metà degli anni ’50, si può ben capire come all’epoca ci fosse davvero bisogno di un cambio di rotta.
C’erano anche altri fattori che influenzarono il sound della musica da film negli anni ’50, fattori che riguardano sia il tipo di cinema che veniva prodotto, sia i costumi sociali dell’epoca. Sicuramente uno dei più importanti fu l’arrivo della televisione, insieme alle nuove leggi antitrust che impedivano il monopolio dei teatri da parte delle case produttrici.
Fu un vero e proprio “doppio smacco” che però cambiò radicalmente e per sempre il mondo del cinema e dell’intrattenimento. Prima di tutto la popolarità della TV significava meno gente nelle sale, causando gravi perdite di guadagno. In secondo piano, con la perdita del monopolio dei teatri, subentrava il problema della distribuzione. Come accennato nell’articolo precedente, prima uno studio aveva il completo controllo dopo la fine della produzione di un film: quando sarebbe uscito, in quali teatri e per quanto tempo sarebbe rimasto in programmazione erano scelte dell’executive team, non importava quanto il film fosse bello o brutto, apprezzato o criticato. Con il nuovo sistema, se un film non è ben accetto dal pubblico, i proprietari delle sale cinematografiche possono rifiutarlo, quindi basta con film (e colonne sonore) prodotti a mo’ di catena di montaggio; in poche parole: più qualità.
Ciò convinse gli addetti al film business ad accordarsi con le reti televisive per la messa in onda di alcuni film, per riempire le casse che si stavano prosciugando. Questo diede nuova vita alla TV, che aumentò di gran lunga i suoi spettatori e i suoi guadagni, cominciando ad inserire piccole interruzioni pubblicitarie nei film in programmazione. Ciò determinò un nuovo passo avanti che in poco tempo fece nascere un business completamente nuovo che includeva anche la produzione di serie tv e show televisivi.
Un grande musicista che all’epoca influenzò questa nuova generazione di compositori fu Aaron Copland. Ciò che lo fece notare a Hollywood fu la sua bravura nel trasferire il dramma in musica. Portò nel mondo della colonna sonora una nuova e fresca sensibilità nell’uso della strumentazione e dell’armonia, una tessitura strumentale molto più soft e asciutta rispetto alle grandi composizioni romantiche del tempo.
Un altro giovane compositore che lasciò il segno a Hollywood fu Alex North. Originario di New York, fu invitato in California dal regista Elia Kazan, col compito di comporre la colonna sonora del musical Un tram che si chiama Desiderio, del 1951. Per la prima volta una nuova musica cruda, tagliente, dal suono moderno, con molti elementi jazz e dissonanze faceva da accompagnamento a un film per le masse.
Poi, nel 1953, Kazan diede l’opportunità ad un altro giovane compositore: Leonard Rosenman. Il film era La valle dell’Eden, interpretato da James Dean. Un’altra composizione tagliente e dissonante per accompagnare un film di successo con una grande star, non fece altro che rendere questo sound popolare e apprezzato.
Ma oltre a questi nuovi film che rappresentavano un’innovazione sia dal punto di vista prettamente cinematografico che musicale, a quei tempi venivano prodotti anche grandi colossal basati su storie bibliche. Film come Ben-Hur, I dieci comandamenti, El Cid e molti altri richiedevano musiche che avevano più a che fare col vecchio stile simil-romantico. Alcuni compositori, come Elmer Bernstein, avevano la grande abilità di scrivere sia composizioni taglienti e moderne (L’uomo dal braccio d’oro) che, contemporaneamente, di saper spaziare nel vecchio stile con musiche dal sapore più epico, perfette per i grandi colossal e per i film d’avventura.
Luci della ribalta (1952)
https://youtu.be/-iNXrTBPXwI
I film sonori erano nati da poco, quindi c’erano ancora anche i film muti e questo è forse il capolavoro più grande della star assoluta di quel genere: Charlie Chaplin. La colonna sonora di questo famoso film fu composta dallo stesso Chaplin e, oltre a questo tema tra i più romantici della storia,A comprende un numero finale che lo vede al violino con Buster Keaton al piano. In quel delicato periodo storico Chaplin fu messo sotto accusa dal maccartismo e lasciò gli USA, ma la sua soundtrack vinse un Oscar anni dopo, nel 1973.
Singin’ in the rain (1952)
https://youtu.be/D1ZYhVpdXbQ
Arthur Freed, compositore e produttore di Cantando sotto la pioggia, fece basare il film su alcune canzoni che aveva scritto con Nacio Herb Brown tra il 1920 e il 1940. Così Betty Comden e Adolph Green scrissero una sceneggiatura partendo dalla musica, dopo di che furono chiamati Gene Kelly, Donald O’Connor e Debbie Reynolds e il film divenne il capolavoro che tutti noi conosciamo.
Johnny Guitar (1953)
Un western barocco, visualmente aggressivo, che ipnotizza alternando momenti di languore e improvvisi eccessi di furore. La Crawford e la McCambridge sono una coppia di antagoniste come poche nella storia del cinema, e tra di loro Hayden in uno dei ruoli più “cult” della sua carriera. Celebre il brano che prende il nome dal film, portato al successo da Peggy Lee.
La strada (1954)
Film mitico della storia del cinema italiano e primo Oscar per Fellini, di cui ha decretato la fama internazionale. Il personaggio di Gelsomina ha segnato per sempre la carriera di Giulietta Masina; Anthony Quinn ha messo sapientemente al servizio di Zampanò il suo ruvido fascino. Commovente e fiabesco superamento del neorealismo accompagnato e valorizzato dall’arte del maestro Nino Rota, fedelissimo di Fellini.
Un dollaro d’onore (1954)
Forse tra i cinque migliori western mai prodotti. Dean Martin steso sulla panca , cappello sugli occhi, canta My. rifle, my poney an me e Rio Bravo. Poi tutti assieme , con Wayne, Nelson e il vecchietto, si scatenano in una vecchia ballata western “Ghiddiup’ ho’ Sindy, Sindy..” Che film!
Ascensore per il patibolo (1958)
Più che la registrazione di una vera e propria colonna sonora, una jam session di Miles Davis. Tutto venne registrato in una notte a Parigi. Il regista Louis Malle la considerò da subito un capolavoro…e come dargli torto!
Anatomia di un omicidio, 1959
Un Grammy per la migliore soundtrack, uno dei dischi cult di Duke Ellington che nel film duetta al pianoforte con James Stewart. Un film che vale la pena di vedere anche solo per le musiche.
Ben Hur (1959)
https://youtu.be/vv7flBVmFgU
Le musiche di Ben Hur valsero un Oscar a Miklós Rózsa e videro anche il contributo di un nostro grande compositore, Carlo Savina, che registrò gran parte delle melodie a Roma, mentre le restanti furono registrate da Rózsa negli studi americani della MGM.