“Se succedesse qualcosa per cui non potessi più scrivere musica, ne morirei. Non è solo una lavoro. Non è solo un hobby. E’ il motivo per cui mi sveglio la mattina” – Hans Zimmer
L’imminente uscita de Il Re Leone, nella versione trasposta in live-action (anche se in realtà sarebbe più opportuno definirlo “film in computer grafica”) diretta da Jon Favreau, desinato ad approdare nelle sale il prossimo 21 Agosto, ci sembrava corretto dedicare un articolo al compositore originale della versione animata del film datato 1994. Hans Zimmer, quasi 150 colonne sonore all’attivo, e un tour di concerti programmato in svariati paesi di tutto il mondo, è a tutti gli effetti considerato quasi come una rockstar, perlomeno nel vastissimo mondo delle colonne sonore cinematografiche.
Hans Zimmer nasce nel 1957 a Francoforte sul Meno, in Germania. Da piccolo si destreggia con un pianoforte in casa sua, ma deciderà di non frequentare corsi per imparare ad utilizzare lo strumento, anche a causa della sua avversione contro la “formalità” della musica. E’ chiaro segno di un carattere sperimentatore e vagamente ribelle. Pochi anni dopo, difatti, inizierà a studiare il funzionamento dei sintetizzatori e a lavorare con gli stessi, diventando in pochissimo tempo un esperto e arrivando a collaborare con band pop del calibro degli Ultravox e dei Buggles. Con questi ultimi in particolare, partecipa alla realizzazione di “Video Killed The Radio Stars”. Un giovanissimo Hans Zimmer, compare infatti, mentre si destreggia di fronte ad un gigantesco sintetizzatore, nella parte finale del videoclip, che tra l’altro è il primo trasmesso su MTV.
Negli anni collabora anche con il duo italiano Krisma (dapprima noti come Chrisma), composto da Christina Moser e Maurizio Arcieri, che con l’aiuto di Zimmer, e della sua conoscenza dei sintetizzatori, diventerà uno dei gruppi italiani che più si accostano all’arrivo della new wave nel nostro paese. Più o meno nello stesso periodo, collabora anche con Claudio Baglioni alla realizzazione dell’album “La Vita è Adesso”. Lavora, inoltre, assieme al musicista inglese Stanley Myers, che diventa, di fatto, il suo mentore, e gli consiglia di sfruttare tutte le sue conoscenze in ambito di sintetizzatori ed accostarle alla musica orchestrale, per creare colonne sonore cinematografiche.
Detto, fatto! Zimmer comincia a lavorare per il cinema a metà degli anni ’80, facendosi notare però quando Barry Levinson lo convoca per realizzare la partitura per Rain Man il capolavoro drammatico che nel 1988 ha vinto ben 4 Oscar: Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Attore Protagonista (vinto da uno straordinario Dustin Hoffman) e Miglior Sceneggiatura Originale. Hans Zimmer viene candidato al suo primo Oscar per la colonna sonora, non sapendo che sarebbe stato la prima di molte candidature.
Negli anni successivi, sforna un successo dietro l’altro: A Spasso con Daisy di Bruce Bereford, Thelma & Louise di Ridley Scott, Una Vita al Massimo, di Tony Scott, tutti lavori degni di nota e che in breve tempo lo rendono uno dei musicisti più ricercati della sfera hollywoodiana. Nel 1994 arriva anche la sua prima partitura per un film d’animazione, che gli farà vincere il suo primo Oscar. La colonna sonora de Il Re Leone è di fatto universalmente conosciuta come una delle sue migliori opere in assoluto e lo vede collaborare assieme a Tim Rice e a Elton John. La colonna sonora verrà riproposta in versione “estesa” nella nuova trasposizione in uscita il 21 Agosto. Oltre a Il Re Leone, negli anni collaborerà con la Dreamworks Pictures, di cui attualmente è a capo del dipartimento musicale, per alcuni musical, tra cui Il Principe d’Egitto, La Strada per El Dorado e Spirit – Cavallo Selvaggio le cui canzoni sono interpretate da Bryan Adams in lingua originale e da Zucchero nella versione italiana.
Nel 2002 viene chiamato da Gore Verbinski per la realizzazione delle musiche di The Ring, e con il regista stringe un sodalizio che andrà avanti per diversi anni. Scrive infatti le partiture per Rango, The Lone Ranger, e The Weather Man – L’uomo delle previsioni. Ma ovviamente il contributo più importante, lo porta nella saga di Pirati dei Caraibi, diretto da Verbinski fino al terzo episodio. Curiosamente in La Maledizione della Prima Luna il compositore non è Hans Zimmer, ma Klaus Badelt, che però collabora con Zimmer da diverso tempo e prende il posto di Alan Silvestri, originariamente chiamato per il progetto, ma il cui lavoro verrà definito poco attinente allo stile che si voleva dare al film, e sfruttando i suggerimenti e alcune partiture dello stesso Zimmer, scriverà i temi principali che tutti conosciamo, che poi il compositore tedesco riprenderà in prima persona negli episodi successivi, inserendo però alcune personali variazioni.
Assieme a Ron Howard lavora sulla saga che vede protagonista Robert Langdon, impersonato da Tom Hanks: Il Codice Da Vinci, Angeli & Demoni e Inferno oltre a Rush, che racconta la storia della rivalità tra Niki Lauda e James Hunt, impersonati rispettivamente da Daniel Brühl e Chris Hemsworth. Successivamente, inizia a lavorare assieme a Christopher Nolan. Scrive assieme a James Newton Howard le partiture per Batman Begins e Il Cavaliere Oscuro, lavorando poi da solo per il capitolo finale Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno oltre che per gli altri film del regista: Inception, Interstellar, Dunkirk. In particolar modo con questi ultimi titoli, Zimmer da il via alla sua “fase sperimentale”. Dopo aver lavorato con grandi orchestre sinfoniche e cori, il compositore sembra voler tornare alle origini e riprende a lavorare pesantemente con i sintetizzatori, sfruttando i vantaggi del digitale che nel frattempo hanno preso il sopravvento sull’analogico, senza ovviamente mai abbandonare del tutto l’accostamento orchestrale. Interstellar è composta inoltre, con l’ausilio del gigantesco organo di Temple Church a Londra, che conferisce al film un tocco quasi magico.
Diversi stili accompagnano Zimmer nel corso del tempo. I primissimi film lo vedono impegnato con i sintetizzatori. Successivamente, dall’inizio degli anni ’90, comincia a scrivere partiture più orchestrali e comincia ad inserire anche i cori, prevalentemente maschili, che riescono a dare un tocco più “infuocato” alla musica. Magistrale ne è l’utilizzo in Angeli & Demoni, dove voci maschili e femminili si alternano quasi a formare un dialogo proprio tra angeli e demoni. Infine, come già accennato, per gli ultimi lavori, sembra essere tornato all’utilizzo massivo dei sintetizzatori, che accostati ad orchestre ben più grandi di quelle utilizzate un tempo, e ai livelli tecnologici attuali, danno però un suono totalmente diverso da quello sentito agli inizi della carriera.
Hans Zimmer gira inoltre il mondo con dei tour dedicati. Dopo il successo del Hans Zimmer World Tour in cui ha fatto conoscere al mondo la band con cui collabora attivamente, è attualmente impegnato con The World of Hans Zimmer – A Symphonic Celebration un concerto sinfonico da lui ideato che a Novembre arriverà anche in Italia, e noi ovviamente ci saremo!
Vi lasciamo ora alla selezione di brani che danno l’idea dell’evoluzione artistica e tecnologica che ha contraddistinto questo grande autore nel corso degli anni e che siamo certi continuerà ad incantarci con le sue maestose opere. Buon Ascolto!
Leaving Wallbrook/On The Street – Rain Man, Barry Levinson (1988)
La colonna sonora che diede il via a tutto. Un “acerbo” Hans Zimmer sfrutta in maniera sapiente i sintetizzatori per costruire una partitura metodica e programmata, esattamente come la mente del protagonista principale di Rain Man.
King of Pride Rock – Il Re Leone, Rob Minkoff e Roger Allers (1994)
La traccia finale di uno dei più bei film d’animazione del “Rinascimento Disney”. In essa sono comprese tutte le variazioni melodiche che si possono sentire durante la pellicola, compreso un reprise de “Il Cerchio della Vita” che apre il film al grido di “Nants ingonyama bagithi Baba” e che sarà presente anche nella trasposizione diretta da Jon Favreau. Per questa colonna sonora Zimmer vince il suo primo e, per ora, unico Oscar in undici candidature guadagnate durante gli anni.
160 BPM – Angeli & Demoni, Ron Howard (2009)
L’apice del “periodo gotico” di Zimmer. Con la colonna sonora composta per Angeli & Demoni, il compositore sfrutta sonorità cupe e, soprattutto l’utilizzo massivo dei cori, maschili e femminili, che sembrano quasi dialogare in questo lungo ma bellissimo brano.
End Titles – Allarme Rosso, Tony Scott (1995)
Se c’è una caratteristica che contraddistingue la musica di Zimmer è l’epicità data dagli strumenti e dalla melodia. Allarme Rosso ne è un esempio perfetto. Un crescendo che richiama alla mente gesta eroiche e pericolose.
Mountains – Interstellar, Christopher Nolan (2014)
Con Chistopher Nolan, Zimmer riprende massivamente l’utilizzo dei sintetizzatori. “Mountains” è un brano particolare. Nel momento del film in cui si può sentire, i protagonisti sono atterrati su un pianeta le cui onde, a causa della gravità di un vicino buco nero, sono talmente alte da sembrare montagne. La storia dietro a questo brano è ancora oggetto di studio, ma esiste una teoria che indica che il ticchettio ritmico che si può sentire, scandisca il tempo sulla terra, dal punto di vista dei due protagonisti. Dovremmo stare qui a parlare della teoria della relatività, ma vi basti pensare che ad ogni ticchettio, corrisponderebbe un giorno intero sul nostro pianeta.