Alexandre Desplat nasce a Parigi, il 23 agosto 1961, da madre greca e padre francese. Sviluppa fin da piccolo una grande passione per la musica e inizia a studiare pianoforte già all’età di cinque anni, passando successivamente alla tromba e poi ancora al flauto che diventerà, di fatto, il suo strumento principale.
Parallelamente scopre e si appassiona tantissimo al mondo del cinema e immerso in quel mondo fatto di immagini, colori e suoni, all’età di 15 anni deciderà di voler essere un compositore di colonne sonore, ispirato, in particolar modo, oltre che da una formazione classica comprendente artisti francesi come Ravel e Debussy, anche da mostri sacri della musica per cinema, come Bernard Herrmann, Maurice Jarre e il nostro Nino Rota, autore, fra le quasi duecento opere, anche della colonna sonora de Il Padrino. La sua decisione finale è arrivata però ascoltando la musica di Star Wars composta da John Williams.
La sua carriera inizia in Europa dove collabora con diversi artisti, soprattutto francesi e inglesi. In Francia lavora soprattutto con Jacques Audiard, regista di Sulle mie labbra, Il Profeta e del recente I fratelli Sisters con John C. Reilly e Joaquin Phoenix (che al momento sta avendo un grandissimo successo ai botteghini con la sua versione di Joker). Nel vecchio continente conoscerà, inoltre, Stephen Frears che dai primi anni del nuovo millennio si dedica alla produzione di film dedicati a grandi personalità del Regno Unito e del mondo intero, tra cui la Regina Elisabetta II, della quale racconta uno dei periodi più recenti e più oscuri in The Queen – La Regina. Il regista e il compositore riceveranno una nomination agli Oscar ed Helen Mirren, per la sua straordinaria interpretazione, si guadagnerà l’agognata statuetta. Scrive inoltre la partitura per Il Discorso del Re, altro film inglese e altro enorme successo ai botteghini di tutto il mondo e agli Academy Awards.
Siamo nei primi anni del nuovo millennio. Desplat decide di allargare i suoi orizzonti e spostarsi negli Stati Uniti e qui inizierà a collaborare con registi del calibro di Roman Polanski, Kathryn Bigelow e Stephen Daldry. Conoscerà inoltre Wes Anderson, con il quale condividerà molti lavori tra i quali Fantastic Mr. Fox, L’Isola dei Cani, e Grand Budapest Hotel. Tutti e tre i film sono candidati all’Oscar per la miglior colonna sonora, e l’ultimo risulta vincitore, facendo guadagnare al compositore la sua prima statuetta. Ormai è un trionfo. Tutti vogliono lavorare con questo compositore, che sembra capire i film e i registi meglio di molti altri colleghi, probabilmente grazie alla sua passione innata per il cinema.
Negli ultimi anni, continua prolifico il suo lavoro. Incredibilmente veloce nello scrivere partiture a volontà, più di una volta ha dichiarato che per un compositore le domeniche non esistono. Basti pensare che la musica di The Imitation Game, il film che racconta le vicende legate ad Alan Turing, considerato il padre dell’informatica e interpretato da Benedict Cumberbatch, sono state scritte in sole tre settimane, con un risultato ai limiti dell’incredibile. Tra il 2010 e il 2019 scrive ben 44 colonne sonore, una media di più di 4 partiture l’anno, tra le quali anche quella per l’ultimo film di Guillermo del Toro, La Forma dell’Acqua – The Shape of Water, che gli consegna il suo secondo Oscar
Alexandre Desplat ha inoltre sempre dichiarato che per poter riuscire a comporre una colonna sonora perfetta, ha bisogno di interagire con i registi e di vedere almeno qualche fotogramma del film per cui sta lavorando. Nei suoi lavori quasi sempre tende ad inglobare l’intera orchestra e in alcuni casi riesce a sfruttare appieno gli elementi inseriti nel film per fare da contesto alla sua musica. Ne è un esempio questa scena di Harry Potter i Doni della Morte – Parte 2 in cui una solenne marcia accompagna le statue del castello richiamate dalla Professoressa McGranitt per difendere Hogwarts dall’arrivo di Voldemort.
Incredibilmente versatile, è in grado di scrivere una partitura di taglio “classico” come quella per Il Discorso del Re e di passare a un genere completamente diverso come ha fatto in Grand Budapest Hotel o L’Isola dei Cani, entrambi di Wes Anderson, con il quale si diverte in particolar modo a sperimentare nuovi generi e nuovi stili.
Oltre ai due premi Oscar vinti, Desplat è stato candidato ben otto volte agli Academy e sette ai Golden Globe, ai quali ha guadagnato la vittoria per Il Velo Dipinto e La Forma dell’Acqua – The Shape of Water.
Non mi resta che proporre alcuni pezzi che racchiudono al meglio la grande versatilità e la capacità di questo compositore di cogliere ogni minima sfumatura nei progetti in cui è coinvolto. Buon ascolto!
Mr. Magorium e la bottega delle meraviglie (Zach Helm, 2007) – The Flight of Magorium
Una traccia “fiabesca” e particolarmente malinconica è quella che sottolinea uno dei momenti più toccanti di questo stravagante film, poco conosciuto, ma davvero interessante, con protagonisti Dustin Hoffman e Natalie Portman alle prese con un negozio di giocattoli davvero particolare. Alexandre Desplat ci introduce al brano con un sottofondo di violini e un arpeggio di pianoforte che in poco tempo diventa l’accompagnamento di un brano orchestrale intenso e commovente.
Molto Forte, Incredibilmente Vicino (Stephen Daldry, 2011) – Oskar’s Monologue
Prima di tutto, se non hai visto questo film, sappi che devi assolutamente recuperarlo. Assolutamente geniale nel raccontare una storia drammatica vista dagli occhi di un bambino alla ricerca della verità. Nella scena del film sottolineata da questa traccia, il protagonista sta raccontando ad un vicino, quasi sconosciuto, tutto il suo sforzo per scoprire un segreto lasciato dal padre. Un monologo a ruota libera, mille pensieri sparsi e vagamente confusi, esattamente come il veloce arpeggio di pianoforte di questo brano.
Il Discorso del Re (Tom Hooper, 2011) – The King’s Speech
Il brano che introduce il film di Tom Hooper, è di pura ispirazione classica. In questa traccia è evidente come Desplat abbia attinto dalla sua passione per i brani di Debussy e abbia voluto comporre una partitura elegante e raffinata, che permea l’intera pellicola, vincitrice di ben quattro premi Oscar e candidato anche per la Miglior Colonna Sonora.
The Imitation Game (Morten Tyldum, 2014) – The Imitation Game
Una mente matematica e geniale quella di Alan Turing, considerato il padre dell’informatica moderna. Dev’essere a questo che deve aver pensato Alexandre Desplat quando ha scritto la partitura per questo spettacolare film con protagonista Benedict Cumberbatch. L’arpeggio iniziale fa pensare proprio ad un congegno in continuo movimento, o ad un computer impegnato nel decifrare codici, che è proprio quello per cui Enigma, la macchina inventata da Turing, è pensata.
Philomena (Stephen Frears, 2013) – Philomena
La leggerezza e la semplicità contraddistinguono questa traccia e quasi tutta la colonna sonora di Philomena. Un valzer quasi comico, che può ricordare a tratti gli organetti usati tanti anni fa dai musicanti di strada. Una sorta di carillon che vuole sottolineare la ricerca che impegnerà i due protagonisti per l’intera pellicola.