Quasi Nemici – L’importante è avere ragione il nuovo film di Yvan Attal dimostra che forse la verità non esiste. Oppure si. A cavallo degli opposti. In sala dall’11 Ottobre.
In un’università di estrema destra, il professore più conservatore, per rimediare ad una gaffe non politically correct, finge di aver scovato in una studentessa immigrata di seconda generazione un talento inaspettato, che vuole ammaestrare per superare la finale di un concorso.
Daniel Auteil è Pierre Mazard, un noto professore dai modi burberi, di estrazione benestante, alquanto cinico e provocatore che insegna retorica nella prestigiosa università Panthéon-Assas. Camélia Jordana è Neila Salah, una ragazza di una famiglia immigrata, cresciuta nelle banlieue Parigina, prima vittima di un’offesa poi allieva del professore e infine eroina moderna di una tragicommedia molto in voga di questi tempi.
Nell’incontro scontro tra i due, si accende un duello verbale di grande respiro, dove il come è forse più importante del cosa. Una rincorsa al verbo, dove la parola confonde, ammalia, seduce, trascina, traveste la verità sotto mentite spoglie, senza l’ombra di un rammarico né di un pentimento.
Perché chi è maestro di eloquenza può stravolgere la realtà ad uso e consumo di chiunque, e di qualsivoglia tesi debba dimostrare. Il “refrain” del film: “È la retorica, l’eloquenza che voglio insegnarti. Avere ragione. Della verità chi se ne frega.” Ovvero ciò che importa è dominare l’interlocutore.
Ma il rapporto allievo-maestro ribalta più volte la percezione delle forze in gioco. Come ne La Lezione di Jonesco, le dinamiche si susseguono in uno stravolgimento continuo ed imprevedibile. Fino all’epilogo, temibile e rivelatore. Dove finisce la maestria di eloquenza, il travestimento della parola e dove inizia lo svelamento del reale?
Guardando oltre l’etichetta e le consuetudini sociali, Neila non vuole rinunciare ad uno stile di vita semplice, dove umiltà e sincerità fanno da contrappunto al cinismo e all’inganno imperanti. Purtroppo la retorica è il saper dimostrare anche ciò che vero non è.
La vita incalza, e la contraddizione è sempre dietro l’angolo. Cosi il mentore destrorso e provocatore dovrà forse riveder il pregiudizio atavico e uscire allo scoperto, per varcare il limite della ragione e approdare all’altro capo della verità.
Commedia arguta basata sulla forza dei dialoghi, con un Daniel Auteuil in piena forma e una Camélia Jordana che si è aggiudicata il premio César 2018 come migliore promessa femminile del cinema Francese. Il film uscirà nelle sale Italiane a partire l’11 Ottobre.
Scopriamo insieme questo piccolo grande capolavoro di maestria verbale e sottile filosofia.
Con la domanda nel cuore su cosa ci affascini di più. Una verità inattesa che stravolga abitudini e convinzioni, una magica retorica che appaghi sogni e offuschi delusioni, il dominio di sé per accoglier l’altro e ridonare brio all’esistenza?
Dietro la sorpresa di non aver ragione può celarsi a volte un bel rinascere, una luce nuova che smussi l’arido e caparbio giudizio. L’intelligenza emotiva supera di gran lunga la logica opinione. L’eloquenza del cuore è l’unica fortuna. Non l’aver ragione.