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La donna elettrica e il tema dell’ecologia

Laura Palandri 6 anni fa 2 commenti 3
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La donna elettrica difende la sua terra a colpi di frecce

Uscito nelle sale italiane a dicembre 2018 La donna elettrica di Benedikt Erlingsson, che ne cura anche la sceneggiatura, è un film indipendente candidato dall’Islanda agli Oscar 2019 come Miglior Film Straniero. Racconta la storia di Halla, single, insegnante di musica, dolce e sorridente che gira con la sua bici innocua per la città, ma che ha un segreto: boicottare la fabbrica siderurgica del paese perché altamente inquinante. Quando va in “missione” la vediamo trasformare in una piccola arma da guerra, scarponcini, maglione, giacca a vento e un arco con il quale, tramite frecce e cavi d’acciaio, riesce a sabotare i tralicci della corrente e lasciare la fabbrica al buio e improduttiva per ore.La donna elettrica scena Percorre a piedi chilometri e chilometri di colline per arrivare a destinazione e poi scappare senza essere presa, perché ormai la polizia, la multinazionale e la stampa di tutto il mondo sono alla ricerca dell’ecoterrorista, come la chiamano i giornali. Halla è aiutata da un allevatore di pecore catturato dalla forza di volontà della donna e forse anche perché gli batte un po’ il cuore  per lei. Ma un giorno le sue convinzioni iniziano a vacillare perché dopo ben quattro anni dalla sua domanda di adozione riceve una chiamata per andare a prendere una bambina ucraina rimasta sola; la donna rimane titubante, ormai è alla soglia dei cinquant’anni e ha intrapreso questa lotta sempre più pericolosa. Ma poi prenderà la decisione grazie anche alla sorella Asa, insegnante di yoga, e sarà proprio lei a sistemare le cose quando inizieranno ad aggravarsi e a diventare veramente pericolose per il futuro di Halla. Mi fermo qui sulla trama, non voglio dirti troppo, vedi di recuperarlo perché La donna elettrica è veramente carino.

La colonna sonora è dentro il film, in che senso dirai tu? La donna elettrica orchestraDiventa parte integrante della storia, i tre musicisti e le tre coriste ucraine sono dentro il film, sono inquadrati mentre suonano, una cosa che non avevo mai visto, simpaticissima l’idea. La fotografia è spettacolare con un’Islanda all’insegna della natura. E che dire della protagonista? Halldóra Geirharðsdóttir è bravissima nel doppio ruolo infatti interpreta entrambe le sorelle, ti cattura dalle prime scene creando un’empatia con noi spettatori che viviamo le sue battaglie con entusiasmo e anche un po’ di ansia. Insomma una commedia un po’ diversa, con un umorismo leggero che ti fa sorridere su tematiche importanti come il disastro ecologico, la voglia di maternità e l’adozione. Da vedere! Ah dimenticavo, Jodie Foster è rimasta colpita dal film e ha deciso di farne il  remake americano curando la regia ed interpretando il doppio ruolo principale.

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2 commenti 2 commenti
  • Avatar di chiara cherubini Chiara Cherubini ha detto:
    Giugno 17, 2019 alle 21:48

    Splendida l’idea del doppio ruolo della protagonista !!! Merita davvero la visione anche per questo, oltre che per l”argomento veramente caldo, l’ Islanda e la musica !!!
    Grazie !!!

    Rispondi
    • Avatar di laura palandri Laura Palandri ha detto:
      Giugno 18, 2019 alle 17:44

      Prego! Se ami le commedie un po’ diverse e innovative vedilo perché è una ventata fresca

      Rispondi

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