La città proibita, nuovo film targato PiperFilm e diretto da Gabriele Mainetti è un vero e proprio omaggio a due culture opposte tra loro, Occidente e Oriente, che si fondono in un’unico linguaggio universale; quello dell’amore. Al centro la storia intrecciata e drammaticamente ironica di Marcello e Mei, uniti dallo strano caso dalla ricerca del padre di lui, Alfonso, e della sorella della giovane ragazza, scomparsi durante una fuga romantica. Il regista ci porta in una Roma ormai etnicamente assortita, dove le culture si combinano alla rappresentazione poetica della città, tra il caos e le meraviglie urbane.
La città proibita: la trama di una casuale storia d’amore, tra kung fu e strani omicidi
Una trama avvincente che mischia origini e tradizioni diversi, in un’opera sovversiva, audace e piena di colpi di scena. Per la prima volta un prodotto italiano che si distingue dai vari generi topic, portando nuovi punti di vista e generi intrecciati tra loro, mantenendo sempre un’aura di mistero che lascia lo spettatore sempre appeso sul filo della suspence.
Mei, una misteriosa ragazza cinese, arriva a Roma in cerca della sorella scomparsa. Il cuoco Marcello e la mamma Lorena portano avanti il ristorante di famiglia tra i debiti del padre Alfredo, che li ha abbandonati per fuggire con un’altra donna.
Consapevole che nessuna attrice avrebbe potuto diventare davvero Mei in sei mesi di allenamento, ero pronto a partire per la Cina, convinto che la mia protagonista l’avrei trovata solo nelle scuole di Kung-Fu. Mei doveva essere un’artista marziale. Mi sentivo investito da una missione delirante. Poi, la svolta. Non ho dovuto attraversare il globo per raggiungere il Colosso d’Oriente, perché Yaxi Liu è apparsa direttamente sullo schermo del mio telefono. Un mio collaboratore mi ha inviato un suo reel di Instagram zeppo di calci e pugni perfetti. Movimenti che non si improvvisano, che appartengono solo a chi si allena fin dall’infanzia. Era lei.
-racconta il regista, su Yaxi Liu, l’attrice protagonista del film
Quando i loro destini si incrociano, Mei e Marcello combattono antichi pregiudizi culturali e nemici spietati, in una battaglia in cui la vendetta non si può scindere dall’amore.
Enrico l’avevo già scelto, dopo averlo visto nell’opera prima di Giulia Steigerwalt. I suoi occhi ampi, l’andatura dinoccolata, e quella sottile presenza che riusciva a esprimere nel suo rapporto con il femminile, mi dicevano che quello poteva essere Marcello.
– il regista su Enrico Borello, che interpreta Marcello nel film
La città proibita: una visione interessante, dirompente che batte i pregiudizi
Il regista Gabriele Mainetti porta sullo schermo un’opera interessante, dove al centro c’è una storia d’amore potente che va oltre la lingua e l’etnia. A far da sfondo è un Roma ai limiti del disordine, capitanata da strozzini mafiosi, come nel caso di Annibale, amico e esattore locale romano, che fonda i suoi guadagni estirpandoli da piccole attività italiane, come nel caso di quella del padre di Marcello, e sugli extracomunitari che cercano dimora e lavoro nella città eterna. Ad interpretare il senza scrupoli e ironico personaggio è Marco Giallini, che con la sua nonchalance romana riesce ad dare personalità e tridimensionalità allo spietato usuraio.
Ho scoperto Marco Giallini, attraverso il suo Maurizio in “L’Odore della notte” del grande Claudio Caligari. È stato un colpo di fulmine. Da allora non ho mai smesso di seguirlo, di ammirarlo. Marco è un attore autentico. Quando entra in scena, lo fa con una presenza magnetica, recita con il pubblico e per il pubblico. È un funambolo che oscilla tra l’istinto di chi ha respirato le strade di Roma e un’eleganza innata, consapevole dell’importanza di ogni gesto, di ogni sguardo. -racconta il regista su Marco Giallini
A chiudere il cast tutto alla romana c’è Sabrina Ferilli e Luca Zingaretti, che in La città proibita sono due coniugi alle prese con una crisi esistenziale che ha portato il marito Alfredo a mollare tutto e scappare con una giovane ragazza cinese, sorella di Mei, in un’irrazionale fuga d’amore lontano dalla vecchi vita da ristoratore e marito infelice.
Un film che si immerge in due culture opposte, facendo emergere i pregiudizi e le sfide che i due personaggi devo affrontare in uno dei momenti più complicati per loro. Davanti alla morte, vedono scorrere la vita che li conduce verso la strada dell’amore. Legati da un destino crudele, troveranno l‘uno nell’altro i veri valori della vita, scegliendo strade sbagliate, come la vendetta oppure quelle più razionali come il perdono.
Una sceneggiatura originale, che scorre in maniera incalzante grazie ad una regia essenziale senza troppi minuziosi dettagli. Tra lo sfondo poetico e urbano di Roma, ci immergiamo anche nella parte più etnica, quella orientale, affascinante ma allo stesso tempo dilaniata dalla mala vita cinese.
La città proibita: dal 13 marzo al cinema, da non perdere!
Tra mosse di kung fu degne della scuola di Bruce Lee, La città proibita ti porterà dentro due mondi all’unisono così distanti ma uniti da un’ imprevedibile e commovente storia d’amore. A risaltare è la figura femminile della protagonista, spietata e un vera e propria fuori classe nelle arti marziali. Tra delitti d’onore, gelosia e vendetta, il film riuscirà a far prevalere tanti punti di vista grazie ai caratteri dei personaggi e alle singolari personalità.
Adrenalinico, romantico e avvincente, ti aspetta al cinema dal 13 Marzo!