Il cinema italiano, spesso sottovalutato soprattutto per quanto concerne il genere Commedia, ci ha regalato in realtà dei piccoli capolavori; capolavori di vita, potremmo definirli, perché a distanza di anni ci restituiscono magnifiche istantanee, perfette fotografie di una società di giovani semplici e onesti, capace di divertirsi con poco e innamorarsi perdutamente nell’arco di una stagione.
Fra questi c’è un film che fa subito venire in mente l’estate. Anzi, ce ne sono due: Sapore di mare del 1982 e il suo sequel Sapore di mare 2 – Un anno dopo del 1983. Due pellicole che hanno rappresentato le basi della commedia italiana Anni 80, venata di una forte comicità tanto quanto di un sapore, oltre che di mare, anche di nostalgia nei confronti del decennio dei favolosi Anni 60.
I due film cult hanno inoltre dato il via al fenomeno dei cinepanettoni. Con il primo mitico Vacanze di Natale uscito nelle festività del 1983, i fratelli Vanzina hanno infatti in pratica adattato la formula estiva dei due fortunati episodi di Sapore di mare in chiave invernale e contemporanea.
In questo modo, la premiata ditta Carlo e Enrico (scomparso l’8 luglio del 2018) è riuscita a coniugare nostalgia e umorismo in un mix riuscito anche grazie ai tanti attori ispirati da Jerry Calà a Christian De Sica, da Marina Suma a Virna Lisi e Isabella Ferrari o Karina Huff e ad una colonna sonora di tutto rispetto.
Estate 1964: un gruppo di ragazzi trascorre le vacanze a Forte dei Marmi, in Versilia. Le loro storie personali si intrecciano sullo sfondo dei successi discografici dell’epoca, tra gag, giochi di spiaggia, amori contrastati, conquiste balneari e passioni proibite per signore mature.
Conosciamo, attraverso il racconto di una voce fuori campo, le storie di alcuni adolescenti che si incrociano, arrivati lì per trascorrere le vacanze assieme alle rispettive famiglie.
Tra i tanti membri della giovane comitiva spiccano i fratelli milanesi Luca (Jerry Calà) e Felicino Carraro (Christian De Sica), ormai habitué del posto. Ci sono poi i partenopei Paolo e Marina, venuti a trascorrere le vacanze in Versilia per la prima volta e con qualche reticenza; c’è anche il genovese Gianni, il fidanzato della bella Selvaggia (Isabella Ferrari).
Sullo sfondo del mare toscano e al ritmo delle più belle canzoni degli anni ‘60 si svolgono i drammi amorosi e le avventure di questo gruppo di ragazzi: Paolo si infatua di Susan, che però sta insieme a Felicino, Marina e Luca diventano sempre più affiatati, mentre Gianni prende una sbandata per la matura e affascinante Adriana (Virna Lisi), un’amica di famiglia.
Tra flirt, delusioni sentimentali, giochi in riva al mare e falò sulla spiaggia, l’estate volge al termine. Solo dopo molti anni, i protagonisti di quella indimenticabile vacanza sulle coste della Versilia si incontreranno di nuovo, per scoprire cosa ha riservato a ognuno di loro il destino.
Una trama semplice e lineare dunque, una storia come tante, che ha saputo però coniugare magistralmente comicità, sentimento e musica, tanta bella musica.
Uno dei punti forti della pellicola è stata infatti la colonna sonora che rappresenta una raccolta perfetta delle hit degli anni Sessanta: da Abbronzatissima di Edoardo Vianello a Mina con Il cielo in una stanza; da Fred Bongusto con Una rotonda sul mare a Ornella Vanoni con Senza fine, da Nessuno mi può giudicare di Caterina Caselli a I Watussi, interpretata dallo stesso Vianello a La Capannina.
Una raccolta di brani forse anche più bella rispetto al soundtrack di Sapore di mare 2 – un anno dopo che contiene anche brani internazionali come I can’t get no, satisfaction dei Rolling Stones, oltre che la storica Sapore di sale di Gino Paoli che, curiosamente, non venne utilizzata nel primo film per questione di diritti.
Anzi, a dire il vero il film si doveva intitolare Sapore di sale, proprio come la famosa canzone appunto, ma all’epoca ai Vanzina fu detto che Neri Parenti aveva già in cantiere una pellicola con quel titolo e ne aveva, quindi, acquistato i diritti. In realtà, quel fantomatico lungometraggio non è mai uscito, ma il film ha avuto comunque la sua fortuna.
All’inizio tuttavia, nessuno gli avrebbe dato una lira, nemmeno gli tessi produttori, perplessi del fatto che il film costasse troppo, al punto che , ad un certo punto, rischiò di non essere girato.
La distribuzione non era convinta sulla scelta del cast, in particolare per quanto riguarda Christian De Sica, in quel periodo attore non ancora affermato, e Virna Lisi.
Jerry Calà lesse per caso una bozza del copione che gli capitò sotto mano mentre curiosava su una scrivania nello studio della produzione.
Questa gli piacque così tanto che telefonò subito a Carlo Vanzina per parlarne, ma il regista gli rispose che sarebbe stato un film a basso costo e la produzione non sarebbe mai riuscita a coprire il costo del suo cachet.
Calà si disse però così affascinato dal progetto che accettò di girarlo per un compenso inferiore, ponendo però nel contratto una clausola che gli garantiva una grossa parte delle percentuali dopo il raggiungimento degli 8 miliardi di lire al botteghino. I produttori accettarono convinti che il film non avrebbe mai superato i 4 miliardi di lire, invece al termine della corsa al botteghino l’incasso fu di 10 miliardi.
Calà, ci aveva visto giusto.
Per il ruolo di Paolo Pinardi, poi andato ad Angelo Cannavacciuolo, era stato preso in considerazione anche Massimo Ciavarro che fu poi ripescato da Bruno Contini per il ruolo di Fulvio nel sequel.
Al di là della trama leggera, il film ha saputo toccare le code giuste della nostra adolescenza, e anche se all’epoca non ce ne rendevamo conto, rivedendolo ora quelle storie ci appaiono tenere e ingenue.
Infatuarsi dell’amica di famiglia, matura e affascinante, all’epoca era certamente uno scandalo, ma il film ha saputo raccontarcelo in maniera casta e platonica, con quel filo di humor che non guasta: ricordiamo la scena in cui Gianni, fraintendendo le intenzioni della signora Adriana, si infila nel suo letto, immobile come un palo.
Guai a prendere in giro le persone più grandi, ma se si tratta di un simpatico bagnino, abituato allo scherzo, è lecito anche modificare i testi delle canzoni
“per ques’anno, non cambiare, vengo al mare per ciullare! E come l’anno scorso, c’è il pirla del bagnino”
E poi, come non ricordare la prima volta? Mille domande, mille dubbi…sarà la persona giusta? Sarà per tutta la vita? Sono gli stessi interrogativi che, a distanza di anni, possiamo leggere negli sguardi ancora, forse innamorati di Luca e Marina quando si rincontrano in Sapore di mare 2.
E ancora le corse in bicicletta, il pedalò, gli scherzi in spiaggia, i giochi, i falò.
Alla fine la pioggia però lava tutto. I ricordi, le risate, gli amori, le lacrime; l’estate finisce e ognuno ritorna alla vita di sempre.
Gran parte della fortuna del film, ancora oggi, è senz’altro data dalla scelta degli attori, tre dei quali, purtroppo, ci hanno lasciato.
La straordinaria e indimenticabile Virna Lisi, che per il ruolo della borghese e annoiata Adriana che seduce l’intellettuale Gianni (Gianni Ansaldi), riuscì a portare a casa il David di Donatello e il Nastro d’argento come Migliore attrice non protagonista, la bellissima Karina Huff, straordinaria in una delle scene finali del film, scomparsa il 18 aprile del 2016 dopo una lunga battaglia contro il cancro e il Cummenda.
Il film segna l’esordio di Jerry Calà Il film segna l’esordio di Jerry Calà e Cristina De Sica, che in una delle tante conferenze h raccontato che nello stesso periodo in cui doveva scegliere quale film interpretare, scelse proprio questo di Vanzina con uno stipendio ridotto piuttosto di uno di Corbucci. Oggi Calà è protagonista di spettacoli in tutta Italia. De Sica si divide tra cinema e tv ed è ritornato a far coppia con Massimo Boldi.
C’è un’acerba e giovanissima Isabella Ferrari (appena diciannovenne), per lei è il primo di una lunga serie di film, e anche se la prima parte della sua carriera è all’insegna della leggerezza con ruoli in commedie senza troppe pretese, cambia registro e toni dagli anni Novanta in poi, quando viene diretta con successo e apprezzamenti da registi del calibro di Ettore Scola (Romanzo di un giovane povero che le vale anche la Coppa Volpi alla Mostra del Cinema di Venezia), Ferzan Özpetek (Saturno contro, Un giorno perfetto, Napoli velata), Woody Allen (To Rome with Love) e Paolo Sorrentino (La grande bellezza).
In tv è stata protagonista di diverse fiction: Distretto di Polizia, Cuore contro Cuore, Una grande famiglia.
Una scontrosa e reticente Marina Suma, è ancora agli esordi e nel 1981 vince il Nastro d’argento e il David di Donatello con il film Le occasioni di Rosa. Peccato però che il successo non sia durato negli anni Novanta e le sue partecipazioni tanto sul piccolo quanto sul grande schermo diventano sempre più sporadiche.
E poi c’è l’intellettuale Gianni uno dei personaggi chiave di Sapore di mare. Interpretato da Gianni Ansaldi, è il ragazzo che si infatua di Adriana (Virna Lisi), donna più grande di lui, coetanea dei suoi genitori e per questo lascia Selvaggia (Isabella Ferrari).
Dopo il successo della commedia di Vanzina ha continuato a lavorare nel mondo dello spettacolo, affiancando anche la carriera di fotografo professionista.
E che dire dei marchesini Pucci personaggi minori interpretati da Paolo Baroni e Angelo Maggi? Il primo ha calcato set prestigiosi lavorando con Federico Fellini, Dino Risi, Roberto Benigni e ha intrapreso un percorso assai originale visto che dal 1996 è una delle presenze imprescindibili di Rai Uno, interpretando il maggiordomo che apre l’ingresso agli ospiti di Bruno Vespa in Porta a Porta.
Maggi è invece diventato un doppiatore molto importante: sue sono le voci italiane di Bruce Willis, Tom Hanks e Robert Downey Jr.
Tra le comparse i più attenti possono notare invece la presenza di Alba Parietti all’epoca poco conosciuta ma moglie di Franco Oppini amico di Gerry Calà.
Gli stessi attori, li ritroviamo anche nel secondo capitolo del film, Sapore di mare 2 – Un anno dopo con l’aggiunta di altri due altri nomi quasi sconosciuti.
Mauro Di Francesco, sempre la battuta pronta cabarettista molto famoso nella Milano degli anni Settanta e Ottanta, dividendo spesso e volentieri la scena con attori come Giorgio Faletti e Massimo Boldi, nel film Interpreta Uberto, autista del Commendator Carraro (Ugo Bologna); arrivato a Forte dei Marmi con l’obiettivo di conquistare una donna ricca per potersi così garantire un futuro all’altezza dei suoi desideri.
Massimo Ciavarro, una new entry maschile molto apprezzata nel gruppo di Forte dei Marmi. Interpreta Fulvio, playboy in costante libera uscita, già noto al pubblico dei fotoromanzi.
Proprio sul set, Ciavarro ebbe il colpo di fulmina per un’altra new entry, Eleonora Giorgi, astro nascente del cinema, che sarebbe poi divenuta sua moglie.
La Giorgi, si unisce al gruppo de la Capannina interpretando Lea, donna snob in cerca di uomini ricchi.
Sapore di mare 2 – Un anno dopo , uscito al cinema nell’autunno del 1983, fu voluto dalla Medusa in contrasto ai fratelli Vanzina (autori del primo film) che erano passati alla Filmauro per girare Vacanze di Natale e fu affidato a Bruno Cortini, già aiuto regista di Carlo Vanzina nel primo film. Tuttavia, poiché furono utilizzati dei pezzi non usati nel primo film, anche i fratelli Vanzina figurano come sceneggiatori del sequel.
Come per il primo episodio, il film è stato girato a Forte dei Marmi e a Ostia Lido e incassò 1 miliardo e mezzo di lire, meno dei 10 miliardi ottenuti dal suo predecessore.
Trent’anni dopo l’uscita dei due film, i fratelli Vanzina dirigono Sapore di te, ancora una volta ambientato a Forte dei Marmi, però durante la prima metà degli anni ottanta, con un cast del tutto differente e un successo di molto inferiore agli altri due film.
Questa pellicola riflette senz’altro una delle stagioni più felici del nostro Paese e Carlo Vanzina firmava il suo film più riuscito; l’estate era sinonimo di lunghe vacanze in villeggiatura e lui ha saputo cogliere lo spirito del tempo, mostrando cosa significhi realmente essere spensierati anche se, nella scena finale, ambientata diciotto anni dopo le vicende raccontate, affiora prepotente la nostalgia, la malinconia dei bei tempi che sono stati e non torneranno più.
Pur nella sua leggerezza, Sapore di mare è una commedia generazionale che, rivista oggi, fa ancora sorridere.
Un sorriso diverso, certo, appesantito dall’età, che ci riporta indietro per raccontare gioie, delusioni, amori, scherzi e avventure di un gruppo di ragazzi che passava i mesi estivi a Forte dei Marmi a metà degli anni Sessanta.