Verrà distribuito nei cinema da giovedì 17 giugno La brava moglie, la nuova commedia scritta e diretta da Martin Provost (Séraphine) con Juliette Binoche/ Paulette Van Der Beck, Yolande Moreau/ Gilberte Van Der Beck e Noémie Lvovsky/ Suor Marie- Thérèse, distribuito da Movie Inspired.
La brava moglie è un racconto al tempo stesso leggero e impegnato, ambientato in un’epoca non così lontana da noi, quando ancora si insegnava alle ragazze a diventare delle perfette casalinghe. La ventata dei cambiamenti arrivata nel ’68 è il motore di questa commedia in cui i personaggi femminili cercano una sola strada da seguire: quella dell’emancipazione.
La sinossi ufficiale di La brava moglie ci racconta:
Avere cura della casa e piegarsi al dovere coniugale senza fiatare; è ciò che insegna con ardore Paulette Van Der Beck nella sua scuola per casalinghe. Quando improvvisamente si ritrova vedova e senza soldi le sue certezze vacillano. Sarà per il ritorno del suo primo amore o per il vento di libertà del maggio ’68? E se la brava moglie diventasse finalmente una donna libera?
Del cast di La brava moglie fanno parte anche Edouard Baer/ André Grunvald, Francois Berléand/ Robert Van Der Beck, Marie Zabukovec/ Annie Fuchs, Anamaria Vartolomei/ Albane Des-deux-Ponts, Lily Taieb/ Yvette Ziegler, Pauline Briand/ Corinne Schwartz e Armelle/ Christiane Rougemont.
Ma da dove è venuta l’idea a Martin Provost per questa originale commedia? Ce lo racconta il regista stesso:
Il film è nato da un incontro. Un’estate ho affittato una casa nel Cotentin, penisola della Normandia, appartenente ad una signora di 80 anni di nome Albane. Era una nobile, ma viveva da contadina con i suoi animali. Abbiamo fatto amicizia e mi ha raccontato come avesse deciso, dopo la guerra, di non studiare contro il parere dei genitori, perchè preferiva frequentare la scuola per casalinghe, restando così con le sue amiche. Non sapevo esattamente cosa fosse una “scuola per casalinghe”, ma sentendola parlare della sua esperienza ho visto sfilare delle immagini… Si, c’è stata davvero un’epoca in cui si insegnava alle ragazze a diventare delle spose perfette. Intorno a noi delle testimonianze dirette attestavano quell’epoca conclusa eppure non così lontana.
Grazie anche ad alcuni documentari ritrovati nell’INA (Institut Nationel de l’Audiovisuel, Provost e la co-sceneggiatrice Séverine Werba hanno potuto vedere con i propri occhi come erano organizzati quegli istituti per creare delle brave mogli, ma il regista ha anche raccontato la sua esperienza personale per quanto riguarda la discriminazione verso le donne:
Mio padre faceva parte di quegli uomini che rientravano dal lavoro, si accomodavano nel salone per leggere il giornale aspettando di mettere i piedi sotto al tavolo. Mia madre si lamentava molto, ma nulla cambiava. Lei era interamente responsabile della sfera casalinga e della nostra educazione. Mio padre le dava una somma che non poteva superare, inoltre doveva rendergli conto di ogni spesa effettuata. Quel lavoro, perchè si trattava di un lavoro, la pressione mentale che rappresentava, ai suoi occhi non esisteva perchè non produceva denaro. Lei era relegata al suo ruolo di sposa e non aveva diritto a nessun riconoscimento. Era così per la maggior parte delle donne.
Tutti i film di Martin Provost hanno come tema portante l’emancipazione femminile:
Senza dubbio ciò proviene dalla mia storia poichè mi sono opposto violentemente a mio padre, per il quale la dominazione maschile era legittima. Tale opposizione mi ha anche spinto a lasciare la mia famiglia quando ero molto giovane e a fare i film che faccio. La brava moglie è certamente il film che più mi assomiglia. Riunisce tutti gli altri. E’ il mio primo film libero, ma forse anche e contrariamente alle apparenze, il più impegnato.
Se volete conoscere quali sono i sette pilastri che faranno di voi signorine la perla delle casalinghe e un sogno per i vostri futuri sposi, eccoli qua (sigh!):
- La brava moglie è prima di tutto la compagna del marito, il che comporta dimenticanza di sé, comprensione e buon umore;
- Un’autentica padrona di casa ha il dovere di adempiere alle sue mansioni quotidiane (cucina, stiratura, rammendo, pulizia) con un’abnegazione totale e senza lamentarsi;
- Essere donna significa saper tenere la contabilità preoccupandosi di salvaguardare un risparmio costante, saper stimare, senza capricci, i bisogni di ciascuno, senza mai mettere per primi i suoi; essere una tesoriera, non una spendacciona;
- Essere donna di casa significa essere la custode dell’igiene fisico e domestico di tutta la famiglia;
- Prima ad alzarsi, ultima a coricarsi, la brava casalinga non si lascia mai andare, essendo la sua civetteria, la sua cordialità, il suo abbigliamento i garanti di ciò che si chiama “lo spirito di famiglia”;
- La brava casalinga si proibisce ogni consumo d’alcool dovendo sempre dare l’esempio, soprattutto ai figli. Al contrario, saprà chiudere gli occhi e mostrarsi conciliante se il suo sposo si lasciasse andare a questa cattiva abitudine, cosa che accade spesso;
- Un ultimo dovere è per la brava moglie ciò che il lavoro è per l’uomo, talvolta una gioia, spesso un vincolo, voglio parlare del dovere coniugale. Con il tempo e mettendoci un pò di se stessa, si supererà questa prova per quanto penosa e ingrata possa essere. L’esperienza vi insegnerà che ne va della buona salute fisica e morale della famiglia… (Paulette Van Der Beck)
La brava moglie, da giovedì 17 giugno al cinema.
https://www.youtube.com/watch?v=UEoNHYwsrNU