Quando dici “mettere anima e core” nelle cose, stai rendendo omaggio a chi ha impiegato molto nel fare un oggetto, una creazione o addirittura la messa in opera di un film di animazione che è stato realizzato a mano. Si, hai letto bene. Ci sono voluti 3.160 layout di scena colorati con olio di gomito dagli artisti chiamati da ogni angolo del mondo per dare vita all’opera di animazione del regista Sergio Pablos. Di questo film di animazione ti abbiamo già parlato a più riprese come potrai vedere nei precedenti articoli, ed in uno in particolare abbiamo reso noto i doppiatori italiani già reduci da successi artistici nelle commedia italiana. Sarà un’avventura dove ci sarà da lavorare sodo per uno dei personaggi di punta, il postino. Lui è un Checco Zalone stile Quo Vado che fa di tutto per farsi cacciare dall’accademia delle poste e tornare allo stile di vita fatto di ozio e posto fisso senza molta fatica. In realtà verrà spedito in un paesino dove oramai non c’è speranza nella comunicazione. Da qui nasce l’operosa avventura del giovane Jesper che verrà messo di fronte ad una impresa molto ardua. Ora ti faccio tornare al “come” il primo film di animazione targato Netflix si sia fatto strada. Ogni prima volta deve essere perfetta. La piattaforma che sgomita per avere le serie TV o film più di tendenza del momento ha fatto centro affidandosi a Sergio Pablos; lo stesso regista ci ha abituato bene essendo stato sia co-creatore di Cattivissimo Me che aiutante Disney con Il gobbo di Notre Dame.
Si racconta e ci racconta di come è venuta l’idea. Era il 2010 quando era alla ricerca di personaggi su cui creare una storia; arrivò incredibilmente al portatore di doni più allegro al mondo. La storia avevo intimorito lo stesso regista asserendo “Mi son detto ‘Lascia perdere’. Perché la storia che mi era venuta in mente per lui era veramente melensa”. Nell’epoca dei prequel si è fatto trascinare anche l’autore da questo fenomeno ponendosi magari la tua e la mia stessa domanda, ovvero si è chiesto “Babbo Natale prima di Babbo Natale, chi era? Le abitudini, il carattere, come passava il tempo?” Prima di concludere vorrei annotare la presenza di Francesco Pannofino che darà la voce a Klaus, giocattolaio oramai isolato, Marco Mengoni presterà la sua al postino Jesper, il collante di questa avventura, Ambra Angiolini ad Alva, una maestra stufa di non insegnare a nessuno e Neri Marcorè la presterà a Mogens, il traghettatore di postini. Altro aneddoto curioso è il nome del paesino, fulcro della rocambolesca avventura di Jesper e Klaus, Smeerensburg che è simile a Smeerenburg, un luogo reale, insediamento di balenieri danesi e olandesi dei primi del Seicento e che ora è un ammasso di rocce. Ora è arrivato il momento di lasciare lo spazio alla magia dell’animazione creata dalla sceneggiatura di Pablos, Mahoney e Zach Lewis e di farci trasportare da Jesper. Riuscirà il postino nel suo intento?