Kevin can FK himself sarà disponibile su Prime Video dal 27 agosto (a questo link), come già avevamo anticipato in questo articolo, e promette di fornire allo spettatore un nuovo punto di vista sulla classica casalinga delle sit-com americane, che non potrai più guardare con gli stessi occhi. Abbiamo visto in anteprima per te i primi quattro episodi, ed ecco qualche informazione in più (senza spoiler).
La trama di Kevin can FK himself
Allison (Murphy) e Kevin (Petersen) sono sposati da dieci anni e lei è la moglie perfetta: la loro casa di periferia è sempre pulita, la cena è sempre pronta e lei accetta sempre di buon grado le assurdità del marito, che non sono poche. Insomma, il classico incipit della classica sit-com americana.
In quel momento, l’incantesimo nella testa di Allison si rompe. Non ha più senso che lei sia disposta a sopportare le assurdità di suo marito, ma non può neanche semplicemente lasciarlo e andarsene: Kevin deve pagare.
Ecco di seguito il trailer (purtroppo al momento ancora solo in inglese).
Il commento del redattore sui primi quattro episodi di Kevin can FK himself
Nonostante il set e alcune inquadrature siano dichiaratamente ispirati alla sit-com Tutti amano Raymond (come puoi vedere in queste due foto), guardando Kevin can FK himself io non ho potuto fare a meno di continuare a pensare a La vita secondo Jim. In questa serie Jim Belushi e Courtney Thorne-Smith interpretano Jim e Cheryl, una coppia sposata da sempre e con svariati figli.
Jim usa, per tutto il loro matrimonio, una vasta gamma di stratagemmi per ottenere ciò che vuole, spesso anche alle spese della stessa Cheryl. Lei è onestamente fuori dalla sua portata sotto ogni punto di vista, e anche se durante le otto stagioni della serie Cheryl spesso scende al livello di Jim in termini di scorrettezza, in generale la loro relazione è palesemente sbilanciata: nella vita reale probabilmente avrebbero divorziato prima del terzo figlio.
Certo, guardando la serie con la lente della sit-com la troviamo divertente e ci affezioniamo a Jim, ma c’è ad esempio un’episodio dell’ultima stagione in cui si scopre che l’uomo ha convinto per anni la moglie che i regali che le compra siano legati a ricordi d’infanzia che lei gli ha raccontato nel corso della loro storia.
Cheryl, per tutto il tempo, li ha accettati trovando la cosa molto romantica, ma Jim in realtà ha inventato ogni storia dietro ciascun oggetto: nessuna delle chincaglierie acquistate era in alcun modo legata al passato della moglie; erano tutte bugie che lui costruiva per non dover faticare a scegliere un regalo e allo stesso tempo fare la figura del galantuomo. E lei per anni non ha sospettato nulla, lasciandosi genuinamente convincere dalla capacità manipolatoria di lui.
Nella prima puntata di Kevin can FK himself, una volta scoperto che i soldi che avevano messo da parte sono stati in realtà consumati da Kevin di nascosto, Allison ha un breve monologo in cui realizza come, tra le altre cose, lei abbia passato gli ultimi dieci anni convinta di essere una pessima guidatrice. Eppure non ha mai avuto un incidente o preso una multa, ma a tutt’ora lei non ha la possibilità di usare l’auto di famiglia, di dominio indiscusso di Kevin. Ed ecco l’epifania: non è lei ad essere una pessima autista, ma Kevin che (per tenere per sé l’auto) l’ha convinta di esserlo e lei glielo ha lasciato fare, proprio come avrebbe fatto Cheryl.
In questo senso La vita secondo Jim e Kevin can FK himself si sovrappongono perfettamente: in entrambi i casi abbiamo una moglie intelligente e devota, che si lascia però trascinare dalle follie del marito fino a soccombere, inseguendo il sogno della casalinga perfetta.
Entrambe dimostrano inoltre lo stereotipo della donna moralista e un po’ bigotta, che fatica a lasciarsi andare (in perfetto stile Marge Simpson) e che ha il compito di essere l’adulto responsabile. In Kevin can FK himself tutto questo viene addirittura ancora più sottolineato perché Neil, il vicino di casa pasticcione (equivalente di Andy di La vita secondo Jim) la chiama apertamente più volte “mamma”.
Questo è ciò che rende la serie interessante per lo spettatore: ogni volta che Kevin esce dalla stanza, allo sbattere della porta, l’inquadratura e la luce cambiano e Allison si trova a raccogliere i cocci dei danni che lui ha lasciato alle sue spalle. E in questo senso i due attori risultano perfetti: Eric Petersen è impeccabile nel ruolo del marito bambinone, ma con quella sfumatura irritante che fa in modo che il pubblico non empatizzi con lui come succede per Jim.
Annie Murphy dal canto suo interpreta una Allison costante: anche quando il marito non c’è, lei conserva comunque la sua indole goffa e impacciata, pur essendo ormai convinta di voler riprendere in mano la propria vita ad ogni costo. Questo la rende un personaggio più solido: non è il classico stereotipo dell’americano capace di trasformarsi in un genio del crimine dall’oggi al domani, è sempre e comunque una modesta casalinga, ma con un piano. Anzi, in questi primi quattro episodi è molto più fragile di come appaia nel trailer…
E sono tante le donne americane in situazioni simili, perché la società ha insegnato loro che questo è il loro posto. Appare quindi chiara la missione dell’autrice, Valerie Armstrong, che in un’intervista ha dichiarato:
“Veramente le persone che spero raggiungeremo con questa serie sono le Allison che hanno una relazione con dei Kevin e che si chiedono “Ma devo veramente essere qui?”. Questo è ciò che spero di ottenere con questo show. Anche solo una di loro.”