A 40 anni dal debutto della serie anime Ken il guerriero, le sale italiane celebrano il leggendario personaggio di Tetsuo Hara e Buronson con il primo lungometraggio animato dedicato al maestro della scuola di Hokuto. Un lavoro di restauro certosino e un ridoppiaggio all’altezza se non migliore dell’opera originale, grazie all’iniziativa di Nexo Studios con la Stagione degli Anime al Cinema, hanno davvero ripagato le aspettative dei fan? Scopriamolo insieme.
La sinossi di Ken il guerriero – Il film
Il film ripercorre la storia del guerriero della scuola di Hokuto, inserendo però importanti differenze nella trama e nel trattamento dei personaggi rispetto alla serie. Inalterato il senso generale del racconto, che vede Ken, maestro della scuola di Hokuto, percorrere le terre devastate dall’olocausto atomico alla ricerca della donna amata e dell’uomo che l’ha rapita, Shin. Le vicende porteranno Ken anche ad incrociare il suo cammino con Rei, guerriero della scuola di Nanto, con il quale stringerà una forte amicizia, ma anche ad affrontare i suoi fratelli: prima il subdolo Jagi e poi il gigantesco fratello maggiore Raoul, il più temibile e ambizioso guerriero della scuola di Hokuto.
Inalterato lo staff dei creatori che riprende in toto quello televisivo, ma con una ricchezza di dettagli e di animazione garantita dalla destinazione cinematografica e dalla risposta alle aspettative di un pubblico fedelissimo e affascinato.
Un’opera quanto mai attuale
Nessuno può fermare il sole e impedirgli di scomparire dietro all’orizzonte, perciò salutiamolo, apprezzandone la bellezza…
Queste le parole di Julia, l’amata di Ken, in un mondo distrutto a fine ‘900 a causa di un disastro nucleare irrimediabile in cui, di bellezza, sembra essercene ormai poca e di amore e speranza ancora meno. Un immaginario pessimista e cupo viene delineato in quest’opera che sembra essere quanto mai attuale e che, a distanza di quasi quarant’anni, conserva il suo fascino macabro.
Un prodotto che rispecchia abilmente la situazione geopolitica mondiale dell’epoca caratterizzata da un aggravio della Guerra fredda e della corsa al riarmo atomico delle due potenze principali con un Giappone ancora angosciato dagli eventi di quarant’anni prima. Fu infatti l’unica vittima al mondo di un attacco nucleare e proprio in questo clima di terrore e sfiducia non a caso, ad esempio, nacque nel 1954 un personaggio come Godzilla, icona e conseguenza biologica di un male che aveva lasciato non poche ferite nella società e nella cultura giapponese.
Ken è infatti un anime violento con un protagonista violento, forse il più violento di quell’epoca incerta, amato da tutti i fan grazie anche alla sua spiccata somiglianza con un’amatissima star del cinema action dell’epoca come Sylvester Stallone. Inoltre, le movenze del protagonista non possono non ricordare il maestro d’arti marziali Bruce Lee, tanto in voga negli anni ’80, o il filone di quelle opere post apocalittiche, Mad Max per citarne una fra tutte, che iniziarono a spopolare in quel periodo.
Kenshiro porta con se l’eredità della scuola divina di Hokuto ma in fondo ha un animo buono, ama Julia e farà di tutto per riaverla. In un mondo così spietato e insensibile però, l’unico modo per riaverla sarà quello di ricorrere alla violenza e alla distruzione, uccidendo brutalmente tutto ciò che si ritroverà davanti. La verve “splatter” del film animato contribuisce ad evidenziare bene questa dicotomia tra la rassegnazione per un mondo al collasso e la speranza che, anche solo grazie ad un fiore piantato da Lynn in un vaso di terracotta, la speranza di un futuro rigoglioso possa un giorno farsi strada nel cuore degli abitanti della Terra.
Un restauro visivamente delizioso
L’opera di restauro è stata curata minuziosamente. Nonostante non si siano riusciti a recuperare alcuni file del master originale e delle brevissimi parti non siano perciò state restaurate, la resa in 4k complessiva è visivamente incredibile e il ridoppiaggio risulta fedele all’originale e, a detta dei doppiatori in sala presenti all’anteprima stampa, ancora più profondo e sfaccettato da interpretare rispetto al passato. Una vera e propria sfida dunque, come quelle combattute da Kenshiro e i suoi compagni, passata a pieni voti.
In conlusione
Ken il guerriero – Il film (1986) è un’opera incredibilmente attuale in grado di intercettare un pubblico vasto ancora oggi e che, come molti ricorderanno, non si mantiene troppo rigorosamente sugli stessi canoni della serie uscita nel lontano 1984 grazie ad un design più preciso e raffinato, a delle colorazioni in alcuni casi del tutto diverse o al disegno dei vestiti di Ken, Raoh e Rei che è, anche in minimi particolari, differente.
A livello di trama è una sorta di omaggio dell’opera originale, dove i protagonisti sembrano recitare in parti nuove rispetto a quelle che i fan avevano apprezzato nel manga e nell’anime. Dopo una serie di scene di idilliaci panorami del mondo antecedente all’apocalisse e alcune crude scene che illustrano la devastazione prodotta dalle bombe nucleari, il film inizia con Shin che strappa Julia a Ken infliggendogli le fatidiche sette ferite sul petto.
Da quel momento avrà inizio il viaggio nei meadri della vendetta dell’infaticabile Kenshiro che, di lì a poco, sarebbe diventato una vera e propria leggenda della cultura pop. Un’opera dal sapore dolceamaro che, in una veste più fresca e rinnovata, non potrà non fare nuovamente breccia nel cuore di tutti i fan che lo stavano aspettando con ansia.