Uscita su Netflix meno di un mese fa, Jupiter’s Legacy ha già ricevuto notizia che non verrà rinnovata per la seconda stagione, nonostante un’iniziale accoglienza calorosa.
La serie, di cui puoi trovare la nostra recensione cliccando qui, racconta la storia di Sheldon Sampson che ha ricevuto dei superpoteri nel 1929 ed ha deciso di fondare l’Unione: con questo gruppo di supereroi protegge da allora l’America seguendo un rigido codice morale. La storia è tratta dall’omonima serie di fumetti scritta da Mark Millar e Frank Quitely.
Eppure nei primi giorni dalla sua uscita, Jupiter’s Legacy aveva riscosso un discreto successo: secondo l’istituto Nielsen, che si occupa di misurare gli ascolti di prodotti su tv, piattaforme streaming e social, nella settimana della sua uscita la serie in pochi giorni si è collocata al primo posto per visualizzazioni. Netflix dal canto suo, comunque, non ha mai fatto uscire i dati ufficiali degli ascolti in merito.
Lo show ha in effetti dei lati positivi: il conflitto generazionale tra gli eroi originali del 1929 e i loro figli che, nei giorni nostri, devono provare a mantenere alto l’ideale impostato agli inizi è un punto di vista interessante in un racconto supereroistico, specie in questo momento in cui il panorama dei cinecomic è sovraffollato.
Ci sono però anche degli evidenti lati negativi: molte persone sui social si sono lamentate dei costumi e degli effetti speciali in generale (se vuoi approfondire l’argomento, a questo link puoi vedere un video su com’è stata realizzata la scena della battaglia) , ma altrettanti fan si sono anche lanciati in improbabili paragoni tra Jupiter’s Legacy e la serie Amazon The Boys. In realtà purtroppo il confronto non regge, perché si tratta di due prodotti davvero molto diversi ed è evidente che anche le intenzioni dei due fumetti originali fossero differenti.
La reazione del cast di Jupiter’s Legacy
La serie lasciava palesemente aperta la porta per una seconda stagione, considerando il finale con un enorme colpo di scena, e gli attori sono rimasti stupiti e delusi dalla decisione di Netflix di sospenderla. Josh Duhamel, che interpreta Utopian / Sheldon Sampson posta ironicamente sul suo profilo Instagram una foto con hashtag #sexysantasummer (estate da Babbo Natale Sexy) “invocando” Hulu per salvare la serie (impostando il tutto come un uomo appena scaricato inaspettatamente da una fidanzata ma pronto a buttarsi sulla prossima).
Andrew Horton, che interpreta il figlio di Sheldon, Brandon, ha scritto invece un post di ringraziamento:
“Jupiter’s Legacy è stata un’esperienza che capita una volta sola nella vita e che non dimenticherò. Sono triste e dispiaciuto che non avremo la possibilità di continuare questo viaggio. Mi sento come se fossimo solo agli inizi”
E procede citando Jim Carey, che in Una settimana da Dio usa la metafora “that’s the way the cookie crumbles”, nella versione italiana tradotta con “La vita è un biscotto, se piove si scioglie”, qui interpretabile come “E’ così che vanno le cose”. Horton prosegue ringraziando tutta la crew della produzione, la stessa Netflix, Mark Millar per aver creato la storia e Steven DeKnight che si è occupato della regia e della scrittura di alcuni episodi, e infine tutti gli spettatori.
Intanto però Netflix annuncia l’ordine di Supercroocks, altro prodotto della penna di Millar sempre ambientato nello stesso universo in cui si svolgono le vicende di Jupiter’s Legacy ma incentrato sui cattivi, i cosiddetti villain. In Italia questa miniserie a fumetti è stata distribuita da Panini con il titolo di Super Ladri; prima ancora della sua pubblicazione l’opera è stata concepita da Millar e dal suo coautore, Nacho Vigalondo, per essere trasformata in un film. Il progetto però ha subito svariati rallentamenti e i diritti sono stati ceduti a vari enti fino a quando Netflix nel 2017 ha acquisito Millarworld, l’etichetta fondata da Millar, aggiudicandosi di fatto la proprietà di tutti i suoi lavori.
Questa mossa può far interpretare la chiusura di Jupiter’s Legacy come temporanea: potrebbe infatti apparire come parte di un piano per sviluppare varie opere dell’autore in maniera separata e poi unirle in una sorta di crossover una volta presentati al pubblico i personaggi principali. Il grosso colpo di scena finale e le domande lasciate in sospeso da questa prima stagione fanno dubitare che la chiusura sia intenzionale, ma questa resta comunque una possibile interpretazione.