E’ in uscita oggi, 7 maggio, su Netflix Jupiter’s Legacy, la serie tratta dall’omonimo fumetto di Mark Millar e Frank Quitely che segue le vicende dei fratelli Sampson e degli altri fondatori dell’Unione, la squadra di super eroi che difende l’America dal 1929.
Nel cast vediamo Josh Duhamel nei panni di Sheldon Sampson, che con l’identità del supereroe Utopian è a capo dell’Unione; sua moglie Grace / Lady Liberty è interpretata da Leslie Bibb e suo fratello Walter Sampson da Ben Daniels.
Hanno preso parte, inoltre, anche Ian Quinlan come Hutch, Elena Kampouris che interpreta Chloe e Andrew Horton nel ruolo di Brandon. La regia è a più mani, con gli otto episodi diretti a due a due da vari film – maker: Steven S. DeKnight fra gli altri si è occupato anche della scrittura di alcune puntate.
La trama di Jupiter’s Legacy
La storia ha inizio nel 1929 a ridosso dell’inizio della crisi economica. I fratelli Walter e Sheldon Sampson dirigono, insieme al padre, alcune rinomate acciaierie che subiscono, come tutto il resto del Paese, un durissimo colpo col crollo della borsa.
Sheldon, più del fratello maggiore, rimane particolarmente traumatizzato e in seguito a una serie di eventi comincia ad avere delle visioni che lo
Durante questo lungo e difficile percorso ogni membro del gruppo otterrà dei super poteri, diversi per ciascuno di loro; Sheldon prende il nome di Utopian e decide di fondare l’Unione che proteggerà l’America per il secolo a venire seguendo un rigido codice morale: prima e fondamentale regola di questo codice è che gli eroi non uccidono mai.
Col passare del tempo ognuno degli eroi originali ha formato la propria famiglia, e ai giorni nostri sono proprio i loro figli a dover essere allenati per entrare a far parte dell’Unione. Il problema centrale, però, non è se loro siano fisicamente in grado di farlo o se i loro poteri siano all’altezza, ma se siano pronti ad accettare il codice morale.
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Gli antagonisti con cui hanno a che fare i supereroi ora, infatti, non sono più quelli di un secolo fa: i loro mezzi e le loro intenzioni sono differenti, e la storia si incentra quindi sulle spaccature all’interno del gruppo fra chi sostiene di dover rinunciare al codice per poter davvero proteggere sé stessi e gli altri e chi, come Sheldon, ritiene sia indispensabile tenere alto l’ideale morale ed essere d’esempio per la Nazione.
La serie alterna continuamente il racconto del passato che ha portato alla fondazione dell’Unione e le storie della seconda generazione che, nel presente, si scontra con il livello impostato dai propri genitori in una battaglia generazionale che può facilmente essere applicata anche nella realtà. In un culmine di colpi di scena ti troverai di fronte a un episodio finale che ti lascerà davvero col fiato sospeso.
I pro e i contro di Jupiter’s Legacy
Cominciamo subito con un dato tecnico: la serie (che si trova su Netflix) si compone di 8 puntate della durata di una quarantina di minuti ciascuna e non è autoconclusiva; ogni puntata finisce sempre con un colpo di scena per invogliarti a guardare la successiva: questo porta ad un forzato calo del ritmo nella parte finale per poi “sganciare la bomba” negli ultimi minuti. Più di qualche informazione viene lasciata in sospeso, perciò se sei un tipo che deve avere tutte le risposte, forse Jupiter’s Legacy non fa al caso tuo.
Un pro invece è che rispetto al fumetto originale di Millar e Quitely si notano ovviamente delle differenze, alcune delle quali potrebbero però essere appianate in un’eventuale seconda stagione, ma le linee di storia ed i personaggi principali sono abbastanza rispettati, anzi addirittura qualche elemento che si è voluto mantenere stride un po’ (per me personalmente ad esempio i costumi di Utopian e Lady Liberty, piuttosto fedeli all’originale, risultano quasi caricaturali nella realtà, specie confrontati con quelli degli altri). Quindi se sei un purista della carta stampata dovresti rimanere soddisfatto.
Un possibile contro è che se sei alla ricerca di una serie da guardare distrattamente e col popcorn in mano probabilmente Jupiter’s Legacy non è la scelta giusta: i continui salti temporali tra il presente e gli anni ’20 e il numero corposo di personaggi in gioco e di nomi da supereroe (identità su cui i personaggi stessi a volte fanno confusione) richiedono un po’ d’attenzione se non si vuole rischiare di perdersi dei passaggi.
Quello che invece è un interessante pro è il punto di vista: alle origini nei primi albi a fumetti, gli eroi avevano il compito di mostrare al lettore quali fossero i comportamenti giusti da tenere, e il loro problema più grande era spesso quello di non svelare la propria identità segreta per poter proteggere i propri cari. Jupiter’s Legacy invece si schiera in quel panorama in cui gli eroi sono tormentati dalle conseguenze delle proprie azioni, alla continua ricerca di un equilibrio fra il bene e il male dentro di loro più che nel mondo.