Jonathan Larson è conosciuto ormai in tutto il globo grazie al film Netflix che ne ha raccontato l’intensa, seppur breve, vita.
Questa è la storia di Jonathan Larson. Prima dei Tony Awards. Prima del Premio Pulitzer. Prima che lo perdessimo. Tutto quello che vedrete è vero. Eccetto le parti inventate da Jonathan – Tick Tick…Boom!
Tick Tick…Boom! è il titolo di un’opera scritta proprio da Jonathan Larson che, con la sceneggiatura di Steven Levenson e l’esordio alla regia di Lin-Manuel Miranda, ha debuttato sugli schermi di tutto il mondo volando fuori ed oltre i palcoscenici di Broadway.
Ma il film giustamente non racconta soltanto di Jonathan, amplia la narrazione alle persone che hanno avuto un impatto sulla sua vita personale e professionale, nonché al periodo storico caratterizzato dall’esplosione del virus dell’HIV che ha “colpito e affondato” molti, troppi, amici di Jon. E’ per questo che voglio approfondire la sua biografia e raccontarla a tutti, perché c’è di più e merita di essere conosciuto.
Jonathan Larson è stato interpretato dal sorprendente Andrew Garfield che ha suonato e cantato ogni pezzo con un talento che gli è valso il Golden Globe come miglior attore in un film commedia o musicale ed una nomination agli Oscar 2022.
Newyorkese doc, Larson nasce in una famiglia ebrea il 4 febbraio 1960 e impara a fare musica ancor prima che a camminare. Polistrumentista, si laurea e vive davvero in un loft a Manhattan frequentando un gruppo di amici storici con cui condivide la passione per l’arte, la musica e la creatività. Condivide l’appartamento con James Clunie (che nel film viene chiamato Michael) che smette di perseguire la carriera da attore per un lavoro fisso e ben pagato offerto dall’agenzia pubblicitaria BBDO.
Lavora davvero al Moondance Diner a SoHo dove fa amicizia con Jesse Martin, suo apprendista a cui Jon affiderà il ruolo di Tom Collins nel cast originale di Rent, il rivoluzionario musical di Broadway replicato per ben DODICI (!!!) anni ed ispirato alla Bohème di Puccini.
Il 25 gennaio 1996, il giorno stesso della prima Off-Broadway di Rent, senza aver mai davvero potuto godere del meritato successo che lo attendeva, Jonathan muore per un aneurisma dell’aorta, causata dalla sindrome di Marfan non diagnosticata. Aveva soltanto trentacinque anni.
Straordinario precursore, Jonathan aveva lavorato per ben otto anni al musical distopico Superbia, da lui definito come ‘il primo musical scritto per la generazione di MTV‘. Una critica al consumismo dell’era moderna, via di mezzo tra 1984 di Orwell e Catastrofi a scelta di Asimov in cui Jon prevede un futuro in cui il nostro pianeta è ormai avvelenato e la maggior parte degli esseri umani trascorre l’esistenza a guardare schermi che mostrano e filmano la vita altrui, come in un reality show. Incredibile, vero? Trasformò, poi, il racconto di quegli anni di sacrifici nel musical Tick Tick…Boom!
Jonathan Larson avrebbe potuto piegarsi alle pressanti richieste fatte dagli impresari di tutta Broadway ed elaborare un musical più vendibile, effimero, populista. Non gli sarebbe costato nulla, creativamente parlando, lo avrebbero ricoperto d’oro e gloria, ma forse avrebbe dovuto rinunciare alla propria integrità e ai suoi principi. Preferì la critica sociale, il racconto della tremenda piaga della sieropositività e della povertà, che facevano strage di vite e di sogni.
Preferì cambiare per sempre Broadway.
Molto interessante e scritto bene
Grazie infinite Claudia!