Lo sceriffo di Hawkins potrebbe ottenere una propria serie grazie all’opera di Adam Cristopher
Il 4 Giugno, giusto un mese prima dell’uscita di Stranger Things 3, è stato pubblicato Stranger Things: Darkness on the Edge of Town, romanzo alla scoperta del passato di Jim Hopper (David Harbour). Grazie ad un accordo tra Netflix e Penguin Random House, risulta il secondo libro ispirato alla nota serie tv, dopo Stranger Things: Suspicious Minds, che si focalizza sulla madre biologica di Eleven (Millie Bobby Brown).
Ecco la trama ufficiale del romanzo: “Un prequel che racconta fatti mai visti negli episodi di Stranger Things e svela un tassello mancante del passato di uno dei personaggi più amati della serie, il capo della polizia Jim Hopper. Hawkins, Natale 1984. Il capo della polizia Jim Hopper ha sempre odiato questo momento dell’anno: troppo dolorosi i ricordi, troppo pesante la solitudine. Ora, però, tutto è cambiato. Ora con lui c’è Undici, e Hopper, dopo averla salvata, vuole darle serenità e protezione, come un buon padre. Ma la sua figlia adottiva sembra avere altro in mente. Ha trovato nello scantinato una scatola con su scritto «New York», piena di documenti, fotografie e nomi sconosciuti e ha tutta l’intenzione di non dargli tregua finché Hopper non le racconterà tutto. Tutta la verità che lui ha cercato di dimenticare, la porta segreta sul suo passato. New York, estate 1977. Reduce dal Vietnam, Hopper è riuscito a ricostruirsi una nuova vita: ha una moglie che ama, una bambina che adora, un posto da detective alla squadra Omicidi. Quando la città viene sconvolta da una brutale scia di delitti, compiuti con lo stesso macabro rituale, Hopper si mette sulle tracce di uno sfuggente serial killer. È disposto a tutto pur di risolvere il caso, persino a infiltrarsi tra le più temibili bande di strada. Finché, proprio a un passo dalla verità, un black-out avvolge la Città che non dorme mai, gettando Hopper in un abisso da cui nessuno può riemergere indenne.“
Adam Cristopher ha rivelato come la sua opera possa essere trasposta in tv: “Il libro inizia che ci troviamo a New York, e c’è il blackout. Quando l’ho scritto, avevo effettivamente in mente una struttura episodica. Potete quindi immaginare che se facessero otto episodi, come in Stranger Things, il blackout sarebbe uno dei momenti chiave degli ultimi due (episodi). Questo ritmo e questa struttura si prestano decisamente ad un adattamento.”