Isolation è un docufilm che si compone di cinque diversi cortometraggi (della durata di 15 minuti ciascuno) firmati da altrettanti grandi registi e autori europei per raccontare il dramma della pandemia che abbiamo vissuto in questi ultimi anni, con le sue diverse sfumature in ciascun Paese. Il risultato sono cinque lavori dalla dimensione molto intima e delicata, ognuno diverso e a loro modo tutti uniti.
Come già accennato nella recensione di Modern Love 2, per l’episodio Strangers on a Train con Lucy Boynton e Kit Harington, in questo periodo storico cominciamo a trovare i primi racconti su pellicola della surreale esperienza collettiva che è stata la pandemia di Covid-19, in un tentativo di esorcizzare questo momento che aiuti il pubblico a metabolizzare il proprio vissuto. In Italia sono già stati prodotti documentari con questa tematica, come La nuova peste – Napoli vuole ripartire, che racconta quanto è successo nel capoluogo campano; in America invece ha spopolato lo special Inside, del cantautore e attore Bo Burnham.
E così le riprese sono iniziate il 5 settembre 2020, e il film uscirà nelle sale a circa un anno di distanza: Isolation sarà nei cinema solo il 4, 5 e 6 ottobre e verrà presentato all’interno delle Giornate degli Autori ISOLAEDIPO a Venezia. Vediamo ora il trailer del film e il dettaglio i cinque cortometraggi che lo compongono.
La morte addosso – Michele Placido – Italia
Michele Placido è autore, regista e protagonista di questo primo cortometraggio di Isolation, e interpreta sé stesso: l’attore esce di casa ogni mattina per osservare Roma durante il lockdown e filma ciò che vede, nell’arco di diversi mesi e usando il proprio cellulare. Il suo viaggio si sposta poi a Milano, Firenze, osservando come il mondo dell’arte e dello spettacolo cerca di reagire alle pesanti chiusure imposte dal virus.
Due padri – Julia von Heinz – Germania
Questo cortometraggio racconta l’esperienza diretta di Julia von Heinz, regista e protagonista della storia, il cui padre muore inaspettatamente proprio il giorno prima del lockdown generale che ha colpito la Germania. Seguiremo quindi il viaggio della donna alla scoperta della vita segreta di suo padre, nato e cresciuto durante la Seconda Guerra mondale, circostanza che l’ha portato a nascondere la propria omosessualità. Il corto è inserito all’interno di Isolation perché propone una riflessione su come la pandemia data dal Covid stia mostrando alla nostra generazione cosa significhi vivere una crisi paragonabile alla guerra.
Libertà, Uguaglianza, Immunità – Olivier Guerpillon – Svezia
Con questo lavoro, il regista Olivier Guerpillon cuce diversi materiali audiovisivi con una nota ironica ed umoristica: a comporre questo mosaico concorrono video presi dai telegiornali, così come clip dai film che l’autore ha “consumato” durante i mesi di lockdown, e tormentoni presi dai social network, ma parte del suo obiettivo è spiegare l’approccio che la Svezia ha scelto nei confronti della pandemia, fallimentare nell’ottica dell’autore.
Il lutto ai tempi del Coronavirus – Jaco Van Dormael – Belgio
Anche questo lavoro si colloca all’interno di Isolation per parlare di un aspetto estremamente delicato: seguiremo da vicino la storia della moglie del regista, Michèle Anne, il cui padre è morto di Coronavirus senza che lei potesse stargli vicino nel pieno della prima ondata. La sua esperienza è quella di altre centinaia di migliaia di persone in giro per il mondo, unite dal dolore di una perdita aggavata dalla solitudine. Il cortometraggio narra lo straziante dolore di un addio dato tramite iPad a un padre in casa di cura, e la conseguente sepoltura in un’immagine molto simile a quanto successo anche in Italia.
Isolamento – Michael Winterbottom – Regno Unito
Chiudiamo Isolation con un lavoro dall’omonimo titolo che racconta l’analogia tra la sensazione di incertezza sul futuro provata in tutta Europa e quella che ogni giorno provano milioni di richiedenti asilo politico in tutto il mondo. In entrambi i casi alle persone è stato imposto di rinunciare alle proprie vite per come le conoscevano prima, gli è stato reso impossibile tenersi in contatto con i propri affetti se non per telefono, gli è stato impossibile lavorare. La speranza dell’autore è che l’esperienza collettiva possa insegnarci come si stia nei panni dell’altro e renderci più consapevoli.
Questi sono i cinque cortometraggi che compongono Isolation, che ha fatto guadagnare ai cinque registi e a Guglielmo Marchetti, AD di Notorious Pictures e capofila del progetto di coproduzione internazionale, il riconoscimento dell’Inclusione attribuito con la seguente motivazione:
Per la capacità di aver saputo unire un mondo diviso dalla pandemia, restituendo la percezione di un orizzonte composito e consapevole ai nostri occhi feriti. Michele Placido, Julia Von Heinz, Jaco Van Dormael, Olivier Guerpillon e Michael Winterbottom con Isolation, attraverso la creazione di una costellazione di visioni caratterizzata dall’espressione di diverse identità cinematografiche, compiono un atto di inclusione indispensabile ai nostri tempi e al cinema che li attraversa.