Dopo aver aperto la nuova stagione de La grande arte al cinema con il docu-film sulle opere di Leonardo, Nexo Digital ci prepara a due nuove pellicole della rassegna, Impressionisti segreti e Maledetto Modigliani nelle sale rispettivamente 10,11, 12 febbraio e 30,31 marzo e 1 aprile.
Impressionisti segreti, diretto da Daniele Pini e prodotto da Ballandi e Nexo Digital oltre a ripercorrere le tappe più importanti di quella che è stata una vera e propria rivoluzione dell’arte, della luce e del colore, ci porterà alla scoperta di 50 opere che altrimenti non avremmo alcun modo di vedere e ammirare.
Si perché questi capolavori appartengono a collezioni private e sono stati esposti per la prima volta a Roma a Palazzo Bonaparte in occasione della mostra realizzata e prodotta da Arthemisia.
Manet, Caillebotte, Monet, Berthe Morisot, Cézanne, Sisley, Signac, raccontati attraverso l’esperienza, lo sguardo attento e la passione delle due curatrici della mostra, Claire Durand-Ruel (storica dell’arte esperta di Camille Pissarro e pro-nipote del celebre mercante d’arte Paul Durand-Ruel) e Marianne Mathieu (esperta di Berthe Morisot e direttrice scientifica delle collezioni del Musée Marmottan Monet di Parigi).
Ognuno di questi artisti, ha una storia, un vissuto che ha inevitabilmente condizionato il suo modo di fare arte.
In comune hanno però la voglia di liberarsi dagli schemi precostituiti, dall’immobilismo che per secoli ha caratterizzato un’arte statica e cupa.
Il loro modo di fare arte è diverso, disturba quasi all’inizio, perché controcorrente, così come controcorrente e addirittura scandalosa, è stata per anni considerata l’arte di Amedeo Modigliani.
Grazie agli interventi di Marc Restellini, Paolo Virzì, Simone Lenzi, Gérard Netter, Antonio Marras, Laura Dinelli, Emilia Philippot, Jacqueline Munck e Klaus Albrecht Schröder, conosceremo uno degli artisti più bohémien del secolo scorso, a 100 anni dalla sua morte.
Diretto da Valeria Parisi e scritto con Arianna Marelli su soggetto di Didi Gnocchi, il docufilm racconta la vita e la produzione di Amedeo Modigliani (1884-1920), un artista d’avanguardia diventato un classico contemporaneo amato e imitato in tutto il mondo: tutti ricorderanno sicuramente quel giorno d’ estate del 1984, quando Livorno fu travolta dalla ricerca frenetica, affannosa e molto speranzosa delle sculture di Modigliani, poi rivelatesi false e frutto di quella che è passata alla storia come la beffa delle false teste di Modì.
Il rapporto tra Modigliani e la sua Livorno è stato burrascoso per diverso tempo: l’artista oggi quotato e apprezzato in tutto il mondo, in vita non fu mai veramente compreso dai livornesi e spesso fu preso in giro per i lunghi colli femminili dei dipinti e per lo stile delle sue sculture.
Modigliani viene qui narrato da un punto di vista originale: quello di Jeanne Hébuterne, l’ultima giovane compagna, che si suicidò due giorni dopo la morte dell’amato, avvenuta all’Hôpital de la Charité di Parigi il 24 gennaio del 1920. All’epoca Jeanne era incinta e lasciava una figlia di un anno.
È proprio a partire dalla sua figura e dalla lettura di un passo dai Canti di Maldoror, il libro che Modigliani teneva sempre con sé, che si apre il nuovo docufilm della stagione 2020 de La Grande Arte al Cinema. Il docufilm trae ispirazione anche dalla mostra Modigliani – Picasso. The Primitivist Revolution curata da Marc Restellini che aprirà all’Albertina di Vienna nel settembre del 2020 ed è arricchito dalle immagini di opere esposte sia all’Albertina, sia alla National Gallery of Art di Washington, nei musei e nelle collezioni di Parigi e nella grande mostra Modigliani e l’avventura di Montparnasse del Museo della Città di Livorno.
La sua vita fu breve e tormentata, quarto figlio di una famiglia di origini ebraiche sull’orlo di una crisi finanziaria, in una provincia troppo stretta per un genio della sua portata.
Evade, scappa, e questo alimenta ogni sorta di leggenda su di lui: tombeur de femmes, alcolista, artista maledetto. In realtà è un uomo che maschera una malattia, che si aggrappa alla vita e alla propria arte.
Appuntamento al cinema quindi, con la Grande arte.