Oltre cinquemila spettatori in una settimana (27 luglio – 2 agosto) per la sedicesima edizione della rassegna Il vento del Nord che si è conclusa nel segno delle migrazioni – dopo la grande serata per Io Capitano alla presenza degli interpreti – con Mur presentato sul palco dall’autrice, l’attrice e regista Kasia Smutniak accolta con molto affetto da una platea che ha applaudito a lungo il suo film.
“Proiettare Mur proprio a Lampedusa, dove è tutto nato per me, è stata un’emozione indescrivibile. Grazie a tutte le persone che hanno voluto vederlo e condividere con me questo momento straordinario. Quest’anno, tra gli ospiti d’eccezione del Festival, ci sono stati anche i protagonisti di Io Capitano di Matteo Garrone. Per alcuni di loro è stato un vero ritorno a Lampedusa, questa volta in aereo, niente barcone. Vivere questo momento insieme a loro, sarà difficile da scordare.
Anzi, vorrei sigillarlo nella memoria, così com’è avvenuto, per ricordarmi sempre, da che parte della Storia stare. Lampedusa ha una luce unica, sa di mare e di vento. Un pezzo di terra brulla, una salvezza per alcuni, una condanna per gli altri. Per me, è un metro di chi siamo e cosa siamo. Una perfetta sintesi del mondo di oggi”.
Dodici i titoli in programma in una settimana e molti gli incontri organizzati per le ragazze e i ragazzi dell’isola anche con i giornalisti e gli operatori culturali con i quali hanno vissuto giornate di scambio sui temi dei film presentati scegliendo tra i 10 titoli in concorso, C’è ancora domani di Paola Cortellesi miglior film 2024 e assegnando una menzione speciale a L’ultima volta che siamo stati bambini di Claudio Bisio.
Il vento del Nord 2024, le motivazioni per i film premiati
Per la Cortellesi un Premio “Perché denuncia e rappresenta il tema della violenza domestica – si legge nella motivazione delle ragazze e dei ragazzi di Lampedusa – e, insieme, della parità di genere, non ancora pienamente riconosciuta alle donne, con una scelta audace e diversa. La storia di Delia, che subisce anche nella violenza domestica un’umiliazione quotidiana, trova un momento di riscatto in un finale emozionante che unisce le donne, finalmente al voto il 2 Giugno 1946, nella prima importante conquista dei propri diritti.
C’è ancora domani affronta, oltre il tempo e la Storia, un tema purtroppo ancora molto attuale e con Paola Cortellesi, autrice della sceneggiatura, regista e protagonista del film, dimostra che anche in una società dalle radici ancora fortemente patriarcali ci sono antichi retaggi non ancora superati, ma anche uomini che fanno la differenza. Anche per questo il messaggio alle ragazze di oggi come alle donne di ieri è di guardare al futuro senza arrendersi perché, come dice quel titolo, per ogni cambiamento c’è ancora domani”.
E apprezzando, tra gli altri, anche Flaminia di Michela Giraud la Giuria de Il vento del Nord ha assegnato una menzione speciale a L’ultima volta che siamo stati bambini di Claudio Bisio:
“Un film che affronta con la leggerezza della commedia un argomento drammatico come la tragedia del rastrellamento degli ebrei nel Ghetto di Roma durante il fascismo, raccontata con gli occhi di un gruppo di bambini che riescono a sentirsi uniti nonostante i diversi schieramenti delle loro famiglie. Una storia che dimostra come l’innocenza, il coraggio e l’amicizia dei bambini supera ogni divisione, anche ideologica e insegna come sia a volte importante tornare bambini affrontando con coraggio, insieme, le difficoltà della vita”.
Il Vento del Nord
Una rassegna che porta intrattenimento e spettacolo ma anche cultura e solidarietà per un’isola speciale che attende ormai, ogni anno, come una vera e propria festa, il cinema che i lampedusani, senza una sala, per tutto l’anno non hanno così la possibilità di vedere sul grande schermo. Nella settimana organizzata da LampedusaCinema, com’è ormai tradizione, i principali protagonisti della rassegna saranno soprattutto i film italiani tra i quali ogni anno anche opere prime e documentari.
Un modo per portare nell’estremo Sud del Sud, con il cinema d’autore grazie alla commedia, un’occasione di leggerezza e anche di riscatto, in un momento mai come quest’anno reso più complesso dall’attualità che la cronaca mette ogni giorno in primo piano.