Alexis Tsipras e Yanis Varoufakis, soprattutto Varoufakis, sono i protagonisti dell’ultimo film di Costa Gavras. I due politici, che sono stati le figure di spicco durante la crisi greca, diventano, a pieno titolo, anche protagonisti di un film. A interpretarli, Christos Loulis, nel ruolo di Varoufakis, e Alexandros Bourdoumis, Tsipras.
Coerente con se stesso, Gavras continua la sua missione di denuncia sociale e, dopo Z – L’orgia del potere, torna in Grecia; con Z per raccontare il bagno di sangue del tragico colpo di stato dei colonnelli del 1967, con Adults in the room per celebrare la lotta fra due politici che hanno a cuore il bene del proprio paese e la troika europea che ha costretto la Grecia a una crisi umiliante e dolorosa che il governo Tsipras è riuscito ad arginare e risolvere, anche se a prezzo di grandi sacrifici. Poi, per tutto ringraziamento, alle ultime elezioni, i greci hanno preferito i conservatori di Nea Dimokratia, che avevano portato alla rovina il paese, ma la gente è strana è la memoria è corta. Una delle cose che condivido con Costa Gavras è che non è e non è mai stato imparziale e anche questa volta i cattivi e i buoni sono divisi nettamente: da una parte il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Centrale Europea, Angela Merkel e i vari centri di potere, dall’altra i deboli, le vittime, ossia i greci che hanno trovato in Tzipras e Varoufakis i novelli Leonida. Anche se c’è chi ha ristabilito la verità storica, Leonida rimane un simbolo.
Quindi, un film senza mezze tinte, dove il confine fra buoni e cattivi è nettissimo. Forse da un punto di vista del realismo non sarà granché, ma è liberatorio.