Il migliore dei mali, opera prima di Violetta Rovetto, nota su YouTube come Violetta Rocks, sarà presentato in anteprima nazionale e come evento speciale del 34° Noir in Festival sabato 7 dicembre alle ore 14:30 presso la Cineteca Milano Arlecchino e vedrà la partecipazione della regista, del protagonista Giuseppe Pallone (Che Dio ci Aiuti; Summer Limited Edition) e del coprotagonista Andrea Arru (Il ragazzo dai pantaloni rosa; Di4ri, Glassboy; Calibro 9).
Il film – sceneggiato da Violetta Rovetto (suo anche il soggetto) insieme a Josella di Porto e Tommaso Santi – è liberamente tratto dalla miniserie Il migliore dei mali – L’uomo di latta, scritta dalla stessa Rovetto, intensa graphic novel pubblicata nel 2019 da Shockdom che ha portato nel panorama fumettistico italiano un’opera diversa dalle altre e per nulla scontata, con tematiche caratterizzate anche dal forte impatto sociale.
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La storia è ambientata sul finire degli Anni ’90 e vede protagonisti cinque ragazzini alle prese con la scomparsa di un cane; sullo sfondo, incombente, un’industria chimica, la Termaranto, fonte di sostentamento della maggioranza della popolazione e piena di verità celate. Le sue esalazioni tossiche oltre ad aver portato via qualcosa ai ragazzi sembrano anche aver “donato” loro qualcosa in cambio. Un’avventura tra giallo e fantastico dove i misteriosi avvenimenti che si verificano attorno ai ragazzini e alla cittadina li porteranno a scontrarsi con “il migliore dei mali”
In questa storia – sottolinea la regista e sceneggiatrice Violetta Rovetto – vorrei raccontare una forma di riscatto e la capacità di adattamento a un destino avverso. Il riscatto di chi viene al mondo in un contesto sul quale non ha controllo e verso cui è impotente. Un contesto in cui perdi gli affetti in un’età precoce e paghi sulla tua pelle una diversità che non è stata una scelta. Le tematiche affrontate ne “Il migliore dei mali” sono attuali perché raccontano un contesto che viviamo e affrontano le domande che tutti ci poniamo.
Il migliore dei mali è un’opera che si propone di avere un sottotesto in grado di suscitare interrogativi sul futuro, sulla natura, sui conflitti, le diversità, la perdita e il sacrificio e che, come ribadisce la stessa Rovetto, parli a un pubblico molto giovane, ma con più livelli di lettura, inserendolo in un contesto Anni ’90, godibile anche da un pubblico più adulto.
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Nel cast del film accanto ad attori molto noti e affermati come Massimo Wertmüller, Pietro Ragusa e Annalisa Insardà un gruppo di giovani promesse della scena cinematografica italiana, tra cui: Riccardo Antonaci (Grosso guaio all’Esquilino: la leggenda del Kung Fu), Giorgia Piancatelli, Niccolò Bizzoco, Matteo Ferrara.
Dietro alla macchina da presa a coprire quasi tutti i ruoli tecnici e artistici una squadra prevalentemente al femminile che potrà così contare, oltre alla regista, sulla sceneggiatrice Josella Porto, la fotografia di Marina Kissopoulos, il montaggio di Natascia Di Vito, i costumi di Sabrina Beretta e Fabrizia Migliarotti, la musica di Ginevra Nervi e Tecla Zorzi.