Il viaggio di Moon Knight attraverso l’Egitto e la mente di Marc è giunto alla fine. Dopo sei episodi settimanali la nuova serie tv Marvel su Disney Plus ci ha regalato tante emozioni, stupendoci molto. Personalmente è tra le mie preferite delle serie tv MCU e la rivedrei volentieri: ambientazioni e costumi stupendi, Oscar Isaac fenomenale, ottima regia e sceneggiatura molto ispirata alla controparte cartacea. Parliamo proprio dei riferimenti ai fumetti nel finale di stagione e attenti agli SPOILER.
Battaglia finale in Moon Knight
Vediamo finalmente la Dea Ammit nella sua vera forma e assistiamo allo scontro titanico all’ombra delle piramidi contro Khonsu. Nota nella mitologia egizia come la “Divoratrice dei morti” o la “Mangiatrice dei cuori“, nei fumetti Marvel Ammit è stata creata originariamente da Roy Thomas e John Buscema. Nella run scritta da Jeff Lemire e disegnata Greg Smallwood, fonte di ispirazione per Moon Knight, la divinità si mostra con l’aspetto della Dottoressa Emmet, psichiatra che cerca di convincere Marc Spector che Khonshu e Moon Knight sono conseguenza della sua fantasia e della sua condizione mentale.
Orgoglioso del lavoro svolto per Moon Knight, Oscar Isaac ha sottolineato lo scopo della serie tv di sensibilizzare il supporto alla salute mentale:
“Sono davvero orgoglioso che il nostro show dia questo sguardo vero e onesto a cosa voglia dire affrontare i problemi di salute mentale in modo empatico. È ancora scandalosamente tabù parlare dei disturbi mentali e delle sfide che molte persone devono affrontare. Penso che avere un personaggio con problemi mentali in un grande mondo come l’MCU sia stata un’opportunità unica e rara per sensibilizzare e provare a destigmatizzare il tema della salute mentale. […]
Il modo in cui ci siamo approcciati allo show è stato concentrarci su come ci si sente ad affrontare una crisi di salute mentale. Era quello il modo per rispettarlo, per approfondirlo e orientare l’intera storia intorno ad una persona che vive questa crisi mentale, e rendere il viaggio un percorso di guarigione e integrazione. Essere in grado di vivere attraverso il trauma e sopravvivere, e poi scendere a patti con esso, piuttosto che ignorarlo… acquisti forza da ciò, e questo è di per sé un superpotere.”
Layla El-Faouly, interpretata in Moon Knight dall’attrice egiziana-palestinese May Calamawy, diventa l’avatar temporaneo della Dea Taweret (Antonia Salib) nonché prima supereroina egiziana dell’Universo Cinematografico Marvel, Scarlet Scarab. Nei fumetti l’alter ego di questo supereroe è Abdul Faoul ed è stato creato da Roy Thomas, Frank Robbins e Frank Springer nel 1977 sulle pagine di Invaders #23: l’esperto archeologo e imperialista anti-britannico durante la Seconda Guerra mondiale acquisì superpoteri attraverso un artefatto mistico a forma di scarabeo per proteggere il popolo egiziano dagli invasori, ispirandosi alle gesta di Captain America.
Anche Moon Knight presenta una scena dopo i titoli di coda, molto interessante per chiudere la narrazione legata al rapporto tra protagonista, antagonista e Khonsu. ArthurHarrow (Ethan Hawke) si trova su una sedia a rotelle all’interno dello stesso ospedale psichiatrico visto nei due precedenti episodi ed è prelevato da un misterioso individuo e condotto in una limousine. All’interno della lunga vettura Khonshu gli mostra il suo nuovo avatar, Jake Lockley, la terza personalità di Marc Spector, di cui ci aspettavamo il debutto già da qualche episodio.
Ritratto come la personalità più violenta del protagonista, qui non presenta i suoi classici baffi, ma è uno chauffeur di limousine di lingua spagnola cheindossa un berretto molto simile alla sua controparte cartacea. L’ospedale psichiatrico è chiamato “Sienkiewicz Psychiatric Hospital” e omaggia il fumettista Bill Sienkiewicz, disegnatore della serie a fumetti su Moon Knight del 1980. Il veicolo con la targa “SPKTR”, invece, è un riferimento alla run di Warren Ellis, dove Mr. Knight, e non Jake, guidava una limousine con pilota automatico durante le sue collaborazioni con il dipartimento di polizia di New York.