Il film cult I Guerrieri della notte/ The Warriors compie quarant’anni
Il film cult del 1979 I Guerrieri della notte compie quarant’anni, andiamo a scoprire qualche curiosità su questa pellicola.
La New York degli anni 70 non era davvero la città migliore in cui vivere, in quel periodo la Grande Mela viveva le conseguenze di una crisi finanziaria ed era in preda al degrado; a peggiorare la situazione, rispetto al decennio precedente erano aumentati i crimini violenti, tra cui omicidi, spaccio e prostutizione ed alcuni quartieri erano diventati così pericolosi che nemmeno i poliziotti osavano entrarci, primo fra tutti il famigerato e famoso Bronx. Negli anni 70 New York vide crescere anche il numero delle bande di strada le quali cominciarono a prendere l’usanza di indossare delle “divise” caratteristiche che li associasse ad un nome, controllando zone e traffici illegali, terrorizzando la popolazione e governando di fatto le vie della città; in quel periodo, chi atterrava all’aereoporto JFK riceveva una guida su cui era disegnato un teschio con la frase “Welcome to fear city”.
I Guerrieri della notte è una reinterpretazione in chiave moderna dell’ Anabasi di Senofonte, il quale oltre al film ha ispirato il libro omonimo del 1965 di Sol Yurick, l’ateniese che partì insieme ad altri diecimila mercenari al comando del re Ciro il giovane pretendente al trono, nella guerra contro il fratello Artaserse II per la conquista dell’intera Persia; dopo la morte di Ciro, Senofonte e i suoi compagni rimangono isolati al centro dell’impero persiano in una fuga disperata per la sopravvivenza verso il mare, ma dovranno attraversare una terra ostile e sconosciuta.
I Guerrieri della notte. The Warriors. 1979.
Regia di Walter Hill, con Michael Beck/ Swan, James Remar/ Ajax, Deborah Von Valkenburg/ Mercy, David Patrick Kelly/ Luther, Dorsey Wright/ Cleon, Terry Michos/ Vermin, Roger Hill/ Cyrus, David Harris/ Cochise, Marcellino Sanchez/ Rembrantd, Lynne Thigpeck/ DJ Bonnie.
New York City, 1979. Cyrus, leader afroamericano dei Riffs, raduna nel Bronx tutte le street gangs della città (più di 100.000 uomini in totale) per unirle in unico grande esercito e porre fine alle sanguinose lotte per il controllo dei quartieri. Nel bel mezzo del raduno Cyrus viene ucciso da Luther, anarchico leader dei Rogues, e la colpa dell’omicidio viene attribuita ai Warriors, carismatica gang di Coney Island. Per gli otto guerrieri è l’inizio di una frenetica fuga lunga 100 miglia per tornare a casa e sfuggire alle grinfie di tutte le bande della città, intenzionate ad eliminarli.
Walter Hill, dietro le insistenza della Paramount che voleva fare uscire I Guerrieri della notte (debutto a Febbraio del 79) prima di un altro titolo in programma I nuovi guerrieri/ The wanderers di Philip Kaufman (nei cinema a Luglio del solito anno), girò l’intero film in 60 notti, ma il regista dovette accettare alcuni compromessi imposti dalla produzione come rinunciare all’idea che tutti i componenti della banda fossero di colore o ispanici come nel libro, il dover dare un tratto fumettistico ai personaggi e vedersi negata all’inizio del film la scritta “Sometimes in the future”, correndo il rischio che la pellicola richiamasse troppo Star Wars.
Le vere protagoniste del film sono le gang lanciate in quella spietata caccia all’uomo attraverso una città cupa e claustrofobica, ma ben impresse sono rimaste le loro “divise”: la tenuta da baseball e la faccia dipinta come quelle dei Kiss (entrambi passioni del regista) dei Baseball Furies, gli “orfanelli spastici”, i Riff e la loro marzialità, i Punks con salopette e pattini a rotelle, i Guerrieri e i loro panciotti di pelle con le ali di aquila sulla schiena e tanti altri gruppi richiamati dal monologo di Cyrus. Su tutti però, capeggia la voce calda e suadente della Deejay Bonnie la quale, con le sue labbra carnose rosso fuoco, indica alle bande rivali la strada per stanare i Guerrieri accompagnando la caccia con la sua musica.
“Attenti a voi Guerrieri. Non sarà facile tornare a Coney, avete capito balordi? Ok, tutto ok. Addio.”
Non molti sapranno che durante le riprese fu proibito agli attori ed alle comparse di non uscire dal set con le “divise” delle bande per non correre nel rischio di venir scambiati per qulache gang malfamata, le quali non gradivano che il loro “stile di vita” fosse rappresentato in un film, tanto che per girare la scena nel cimitero di Brooklin l’intero set fu recintato e la troupe protetta da una banda assoldata per quello scopo; nonostante tutto ci furono minacce e varie volte l’attrezzatura di scena fu distrutta causando danni per migliaia di dollari.
Nonostante fosse stato stroncato dalla critica, I Guerrieri della notte entrò nella classifica dei primi dieci film in uscita guadagnando tre milioni e mezzo di dollari al suo week-end d’esordio, ma successivamente vide i suoi incassi crollare perchè, a quanto pare, il titolo attirava i membri di varie gang i quali, non appena giunti al cinema finiva inevitabilmente in rissa, non una grande bella pubblicità per la pellicola specialmente a quei tempi. Alla fine I Guerrieri della notte incassò 22 milioni di dollari, contro un budget di quasi sette milioni.
James Remar, che successivamente interpretò numerosi altri ruoli in serie Tv e film come Django Unchained di Tarantino, fu scelto per la parte dopo una reazione esagerata ma veritiera durante ad un provino, Michael Beck, il capo dei Guerrieri Swan, fu scelto per caso dopo che Walter Hill lo aveva visto nel film Madman dell’anno precedente, mentre Marcellino Sanchez, il quale sembrava lanciato verso una promettente carriera, morì di AIDS a soli 29 anni; non segnalata nei crediti, nel film appare anche una giovane Debra Winger.
Molte le frasi di questo film cult rimaste impresse nella memoria, tra cui “I’ll shove that bat up your ass and turn you into a popsicle” da noi tradotto in “Ti infilo quel bastone nel c**o e ti sventolo come una bandiera“ in realtà “…e ti trasformo in un ghiacciolo” con cui Ajax minaccia il capo dei Baseball Furies è stata giudicata una delle 50 parole badass della storia del cinema. La frase detta da Luther: “Guerrieri…giochiamo a fare la guerra?” “Warriors come out to play!” è stata suggerita dall’attore stesso il quale, da ragazzino insieme agli amici, veniva spesso minacciato così da uno strambo vicino di casa.
https://www.youtube.com/watch?v=vHYYcnZ5j6I
“Buongiorno a voi, super muscoli. La caccia ai Guerrieri è finita. Quei ragazzi non avevano commesso il fattaccio, su nel Bronx. Hanno dovuto combattere e difendersi tutta la notte solo per salvare la pelle. Beh, ci dispiace davvero, non ci resta altro da fare che metter su una bella canzone.”