Hail Satan? presentato al Sundance Film Festival dalla regista Penny Lane, è la dimostrazione di come il diavolo non sia poi così brutto come lo si dipinge
Hail Satan? è il resoconto del successo dell’organizzazione satanista fondata, ovviamente a Salem da Lucien Graves, che, in tre anni, è passata da tre a 50.000 membri. Strano, perché questi satanisti non sacrificano bambini, non praticano riti immorali, non fanno assolutamente nulla di quello che potrebbe attrarre la maggior parte della gente. Si limitano a difendere la libertà sociale, ma anche religiosa, da un paese ufficialmente laico e imparziale che, però, attacca i più elementari diritti umani nel nome di Dio in maniera gretta e arrogante. Non stiamo parlando dell’Italia, ma degli Stati Uniti.
Ma perché proprio Satana?
“Essere atei è noiosissimo. Non hanno un’iconografia, né una comunità con la quale riunirsi. Essere ateo è una posizione troppo passiva. In questa epoca di esasperazione bisogna passare all’azione e lottare per i diritti di tutti”. Ha dichiarato Penny Lane in un’intervista a El País, durante la presentazione del film a Londra.
Un esempio. In Oklahoma hanno innalzato una enorme statua dei dieci comandamenti davanti a un edificio pubblico. I satanisti, per difendere tutte le opzioni religiose minoritarie, hanno cercato sottoscrizioni per costruire un’enorme statua di Baphomet, un dio infernale dalla testa di caprone e il torso di Iggy Pop. “Se la gente comincia a prestar loro attenzione e ascolta senza pregiudizi quello che dicono, si renderà conto che il loro messaggio ha un senso e che non è negativo. Un documentario di un’ora e mezzo è un modo per raggiungere questo scopo“. Dice ancora la regista.
Jex Blackmore, portavoce ufficiale del movimento, parla della Bibbia e fa notare che Satana, in realtà, è un tipo rilassato e tollerante: “Se Eva non fosse caduta nella tentazione di mangiare la mela, che razza di vita l’avrebbe aspettata? Una di totale servitù, senza libero arbitrio. Quando Gesù passò i 40 giorni nel deserto digiunando, Satana lo andò a trovare per dirgli: ‘Ehi amico, non importa che tu faccia tutto questo. Bevi un po’ d’acqua, che hai sete‘”.
Ovviamente i programmi televisivi ultraconservatori li attaccano continuamente; mentre Penny li difende ancora: “Giocano con simboli, parole e idee che tutti conoscono e che relazionano con qualcosa di molto negativo. Ci sono statunitensi che prendono molto sul serio la dicotomia del cielo e dell’inferno, di Dio e del Diavolo. La loro ironia può offuscare il loro vero messaggio? Può darsi; ma credo che non importi molto. Non pretendono di diventare poplari, né di convertire quelli che non capiscono cosa stanno facendo“.
Per concludere, vorremo spezzare una lancia in favore dei satanisti,
in particolare, ci riallacciamo a quanto diceva l’amico Blackmore e torniamo alla storia del giardino di Eden e del serpente tentatore. Tutti sappiamo i preliminari della storia: Dio mette Adamo in un bellissimo giardino, in Eden, per coltivarlo; gli permette di mangiare qualsiasi frutto, eccetto uno. Citiamo dal libro della Genesi: “Ma non mangiare dell’albero della conoscenza del bene e del male; perciocché, nel giorno che tu ne mangerai, per certo