Olivia Wilde ha firmato la sua prima regia realizzando un film per ragazzi: La rivincita delle sfigate. L’ho visto in anteprima e purtroppo ne sono stata delusa.
Con La rivincita delle sfigate (titolo originale: Booksmart) Olivia Wilde (Alpha Dog, Tron: Legacy, Rush, La vita in un attimo) ha realizzato un film come ce ne sono tanti, troppi.
La rivincita delle sfigate è una commedia teen che racconta la storia di due liceali: Beanie Feldstein (bravissima interprete e sorella di Jonah Hill) che interpreta Molly e Kaitlyn Dever (attrice da quando era bambina, già vista in pellicole come J. Edgar di Clint Eastwood) nei panni di Amy, giunte a conseguire il diploma che si accorgono di aver trascorso i migliori anni della loro vita a fare le studentesse modello, senza mai lasciarsi andare o godersi la loro età, perché no commettendo qualche sbaglio. Amiche sin dall’infanzia, le due ragazze cercano di recuperare il divertimento perso in un’unica notte. Molly convince una riluttante Amy ad andare a una festa di laurea tenuta da Nick (Mason Gooding) per cui ha una cotta da sempre, ma questo è solo l’inizio. Le due sperimenteranno, talvolta inconsapevolmente, tutti gli “sballi” da cui si sono tenute lontane nel corso del liceo, e scopriranno di aver avuto anche loro pregiudizi nei confronti dei propri compagni. Vivranno così una maturazione nel corso di quella che ricorderanno per sempre come la notte più folle di tutta la loro vita.
‘Buongiorno campionessa, fai un bel respiro, visualizza la montagna del tuo successo e guarda in basso verso chiunque abbia mai dubitato di te. Fanculo quei coglioni, fanculo loro e le loro facce da pezzi di merda!‘ recita la voce fuori campo per introdurre il trailer. Un incisivo mantra necessario a tutte le persone (non solo agli adolescenti) insicuri in questo mondo dominato da apparenza e superficialità. Rispetto moltissimo questo messaggio e per questa ragione, sono ancora più severa con questo film che parte con ottime premesse e contenuti profondi ed interessanti e termina in una bolgia qualunquista che sembra urlare “USA! USA!“. Ad onor di cronaca, devo dire che il film (in cui recitano anche Lisa Kudrow e Jason Sudeikis) ha riscosso un notevole successo, presentato al festival South by Southwest di Austin, in Texas, prima di guadagnare nelle sale americane 22 milioni di dollari, ma che questo sia il sentore dell’assenza di pellicole più “serie” sul tema dell’emarginazione, del bullismo, della scoperta della propria sessualità, dell’accettazione di sé, della diversità e dell’amicizia? Avevamo davvero bisogno di un altro film di questo tipo? O potevamo sperare in un contenuto sviluppato meglio? Ma abbiamo dimenticato la classe di Breakfast Club? Io comprendo che il film sia una produzione indipendente, ma da Olivia Wilde che apprezzo moltissimo come attrice e a cui i temi dell’emancipazione e dell’inclusione sono molto a cuore, mi sarei aspettata di più.
Scritto da Emily Halern, Sarah Haskins, Susanna Fogel e Katie Silberman, e prodotto da Megan Ellison, con la sua società di cinema indipendente Annapurna Pictures, La rivincita delle sfigate è un film divertente, da guardare se non ci si aspetta molto e si vuole trascorrere un’oretta e mezza di leggerezza.