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Lettura: Il cinema italiano al Festival di Cannes
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AnticipazioniCinema

Il cinema italiano al Festival di Cannes

Irene Pepe 7 anni fa Commenta! 6
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Torna il festival di Cannes dall’8 al 19 maggio. Una grandissima 71° edizione, nella quale il cinema italiano è rappresentato da ben sette film

Se l’edizione del 2017 celebrava il cinema italiano rendendo omaggio alla nostra grande attrice Claudia Cardinale e vantando come madrina dell’evento Monica Bellucci, quest’anno saranno presentati ben sette film italiani, nonché la versione restaurata di Ladri di Biciclette, il capolavoro di Vittorio De Sica. Certo, all’ultimo, Loro di Paolo Sorrentino non ha trovato un posto nella rassegna, ma le soddisfazioni sono comunque moltissime. Così come, anche le possibilità di un qualche riconoscimento.

Contenuti
Intanto, andiamo a vedere le produzioni italiane che saranno presentate al festival. Eccole sezione per sezioneScopriamoli uno per unoSe l’edizione del 2017 aveva visto presentati tre film italiani e nessuna vittoria, quest’anno, con ben sette film in gara, le possibilità di ottenere un premio si fanno più consistenti, data anche l’altissima qualità dei film.

Se volete avere una visione completa su cosa ci offrirà il festival quest’anno: Festival di Cannes: lista completa dei partecipanti

Intanto, andiamo a vedere le produzioni italiane che saranno presentate al festival. Eccole sezione per sezione

Competizione ufficiale:
Lazzaro Felice, Alice Rohrwacher
Dogman, di Matteo Garrone

Leggi Altro

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Un Certain Regard:
Euforia, Valeria Golino

Quinzaine des Réalisateurs:
Troppa Grazia, Gianni Zanasi
La strada dei Somouini, Stefano Savona
La Lotta, Marco Bellocchio

Cinefondation:
Così in terra, Pier Lorenzo Pisano

Scopriamoli uno per uno

LAZZARO FELICE di Alice Rohrwacher. La regista non è nuova al Festival; infatti, nel 2014 aveva già ricevuto il Premio della Giuria per Le Meraviglie. Una bella soddisfazione considerando che era l’unico film italiano di quell’anno. Il film è la storia di un’amicizia tra Lazzaro, un ragazzino di 20 anni, contadino, incredibilmente buono e ingenuo, tanto, talvolta, da sembrare stupido, e il coetaneo Tancredi, stravagante e molto diverso dall’amico. Una storia semplice, poetica, “una storia di una piccola santità senza miracoli, quella dello stare al modo e credere negli altri”. Interessante la scelta dell’attore per il personaggio di Tancredi, interpretato dallo Youtuber Luca Chikovani.

DOGMAN di Matteo Garrone. Il regista, pluripremiato con Gomorra e Reality, per questo film si ispira a un fatto realmente accaduto, esattamente 30 anni fa. Protagonista è “er canaro della Magliana“, Pietro De Negri, toelettatore di cani nella zona popolare della Magliana Nuova a Roma. Il 18 febbraio del 1988 l’uomo uccide il pugile Giancarlo Ricci, dopo ore di torture disumane; lo evira, lo costringe a ingoiare i suoi testicoli, quindi lo fa a pezzi. Come è nello stile di Garrone, quella rappresentata è una Roma profondamente degradata.

EUFORIA di Valeria Golino. L’attrice torna alla regia con questo secondo film, dopo il successo di Miele, sua prima opera dietro la cinepresa. La storia è quella di due fratelli: Marco (Riccardo Scamarcio), un imprenditore di successo, incredibilmente affascinante, intrigante e omosessuale, ed Ettore (Valerio Mastandrea) che fa il professore ed è rimasto nella cittadina dove entrambi sono nati. Le loro strade si erano quindi divise, ma la vita li costringe a ritrovarsi e a riscoprire ciò che ancora li lega nonostante le loro diversità.

TROPPA GRAZIA di Gianni Zanasi. Film che vanta i più noti attori italiani: Alba Rohrwacher, Elio Germano, Giuseppe Battiston, Hadas Yaron, Carlotta Natoli, Thomas Trabacchi. Lucia (Alba Rohrwacher) è una geometra che vive con la figlia adolescente. Il Comune la incarica di effettuare un controllo su un terreno dove deve sorgere una grande opera architettonica, ma si accorge che le mappe sono sbagliate e piene di manipolazioni per coprire probabili rischi geologici. Lucia decide di non dire nulla. Ma un giorno incontra una donna, che a lei sembra una profuga, che si rivelerà invece essere la Madonna.

LA STRADA DEI SAMOUNI di Stefano Savona con le animazioni di Simone Massi. È una docufiction che racconta la vicenda di una famiglia di Gaza che, nel 2009, per l’operazione Piombo Fuso ha visto morire 29 membri della famiglia. Il regista vuole rendere loro giustizia: “la famiglia Samouni meritava che raccontassi la loro storia per intero, facendo rivivere sullo schermo anche il loro passato. Attraverso le immagini d’animazione ho potuto ricreare i momenti chiave della loro storia“.

Lastradadeisamouni

LA LOTTA di Marco Bellocchio, uno tra i nostri più grandi registi, due volte vincitore del David di Donatello, quattro volte vincitore del Nastro d’Argento come miglior sceneggiatura. La Lotta è un cortometraggio di 15 minuti con protagonista Fabrizio Falco, che ha già collaborato con il regista ne La Bella Addormentata. Una storia sul fiume Trebbia, durante la Seconda guerra mondiale. Tonino, un partigiano, fugge da una pattuglia di soldati nazisti. L’unica via di fuga è tuffarsi nel fiume, che poi lo riporterà alla sua vita reale.

Lalotta

COSÌ IN TERRA cortometraggio di Pier Lorenzo Pisano, allievo del Centro Sperimentale di Cinematografia, invitato alla Cinefondation. Il corto è stato interamente girato nelle zone del sisma, nelle frazioni di Acquasanta Terme. Esprime il senso profondo del paesaggio regionale, inteso come contesto ambientale e umano in cui si integrano gli eventi della natura e le azioni della cultura. Ha partecipato a questo corto anche la popolazione locale.

Guarda anche: Quale sarà il futuro del Festival di Cannes?

Se l’edizione del 2017 aveva visto presentati tre film italiani e nessuna vittoria, quest’anno, con ben sette film in gara, le possibilità di ottenere un premio si fanno più consistenti, data anche l’altissima qualità dei film.
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