Vincitore del Premio Speciale della Giuria presso la 78esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Il buco è un film italiano, più precisamente calabrese, che narra un evento realmente accaduto e che sta per arrivare nelle nostre sale cinematografiche.
Il buco, di cosa parla?
Il buco racconta l’impresa di un gruppo di giovani speleologi che nell’agosto 1961 in pieno boom economico quando l’edificio più alto d’Europa viene costruito nel prospero nord, visita l’altopiano calabrese e il suo incontaminato entroterra immergendosi nel sottosuolo di un Meridione che tutti stanno abbandonando. Scoprono così coi suoi 700 metri di profondità una delle grotte più profonde del mondo, l’Abisso del Bifurto dell’altopiano del Pollino, sotto lo sguardo di un vecchio pastore, unico testimone del territorio incontaminato.
Questa è la sinossi ufficiale de Il buco, rilasciata da Lucky Red, casa che si occuperà della distribuzione del film, in descrizione al trailer ufficiale. Il buco mostra già dal trailer una costante dicotomia tra Nord e Sud, tra l’ascesa lungo l’edificio più alto d’Europa e la discesa verso le profondità di una grotta, attraverso immagini e silenzi e con dialoghi quasi assenti. Sarà forse proprio il silenzio ad aver favorito il premio speciale da parte della giuria internazionale? Il regista ha così risposto in un’intervista presso La Repubblica:
“È possibile, del resto le grotte sono di tutti, come le acque internazionali dopo una certa profondità non appartengono più a nessuno“.
Diretto da Michelangelo Frammartino, il regista italiano ha inoltre parlato del concetto che si cela dietro l’immagine di una grotta, così come da lui percepita e così come traspare dalla sua pellicola:
“Per usare un termine cinematografico, potremmo dire che le grotte costituiscono un fuori campo assoluto, anche perché la notte eterna che regna al loro interno sembrerebbe quanto di più ostile alla macchina da presa. Eppure, chi ama il cinema sa bene che il fuori campo, l’invisibile, rappresentano la sua “sostanza” più profonda. Mi colpisce la coincidenza che Speleologia, Cinema e Psicoanalisi abbiano il loro battesimo nella stessa data, il 1895“.
Cos’altro sappiamo?
Il buco è interpretato da 12 speleologi che si sono prestati come attori per l’occasione: Leonardo Zaccaro, Jacopo Elia, Luca Vinai, Denise Trombin, Mila Costi, Claudia Candusso, Giovanbattista Sauro, Federico Gregoretti, Carlos Josè Crespo, Enrico Troisi, Angelo Spadaro, Paolo Cossi, Nicola Lanza (il pastore Zì Nicola), Antonio Lanza (suo figlio) e Leonardo Larocca (medico).
Ricordiamo che il film non ha vinto esclusivamente il Premio Speciale della Giuria di Venezia, ha infatti portato a casa altri premi quali il Premio FEDIC come Miglior Film, Il Premio pellicola d’oro per il Miglior operatore e il Green Drop Award 2021.
Il buco è prodotto da Marco Serrecchia, Michelangelo Frammartino, Philippe Bober per Doppio Nodo Double Bind con Rai Cinema, in coproduzione con Société Parisienne de Production, Essential Filmproduktion con il sostegno di MIC – Direzione Generale Cinema, Eurimages, Calabria Film Commission, Regione Lazio, CNC – Aide Aux Cinémas Du Monde, Arte France Cinéma, ZDF/ART, Medienboard Berlin Brandenburg, Cinereach con la collaborazione e il patrocinio di Parco Nazionale del Pollino, Comune di San Lorenzo Bellizzi e la Società italiana di Speleologia.
Distribuito da Lucky Red, Il buco arriverà presso le nostre sale cinematografiche questo 23 settembre, con la promessa di regalarci un’esperienze intensa ed affascinante, immergendoci nella natura più brulla dell’Italia meridionale degli anni ’60.