Amanti dell’horror e del brivido, oggi è la festa a voi dedicata! Tra zombie, vampiri e caramelle, forse vi è venuta la curiosità di scoprire quale sia stato il 1° film horror della storia del cinema e, con mio sommo gaudio, anche io ho piacevolmente scoperto che il regista che per primo si è cimentato in questo genere e niente meno che il grande George Méliès, l’inventore del 3D.
Nel 1896 il geniale Méliès dirige Le Manoir du Diable (o The Devil’s Manor, The Haunted Castle, The Manor of the Devil), una pellicola della durata di tre minuti in cui le scene sono, ad occhi moderni, quasi comiche, ma immagina l’effetto che deve aver fatto all’epoca.
All’inizio del film, in cui partecipa Jeanne D’Alcy la seconda moglie di Méliès, vediamo un pipistrello che volteggia all’interno di un castello, ma improvvisamente la bestia si trasforma in Mefisto che prima passeggia pensieroso nei corridoi, poi fa apparire un gigantesco calderone e, in uno sbuffo di fumo, ecco un demone che lo aiuta ad alimentare il fuoco.
Tra cose che appaiono e scompaiono, ecco arrivare sulla scena due uomini, subito presi di mira da un demone dispettoso e, mentre uno di loro rimane lì ad affrontare l’ignoto, l’altro fugge a gambe levate. Tra satanassi, scheletri e strane streghe più simili a suore, il film finisce con il nostro eroe che combatte contro Mefisto. Per la prima volta nel cinema, viene mostrato un pipistrello che si trasforma in un uomo, effetto diventato poi un classico nel genere horror.
Le Manoir du Diable fu proiettato la prima volta la vigilia di Natale del 1896 al teatro Robert Houdin a Parigi e si pensava che la pellicola fosse ormai perduta. Fortuna volle che nel 1988 fu ritrovata una copia del film nel New Zealand Film Archive ed è così che abbiamo potuto rivedere questo piccolo capolavoro horror.
Ma Méliès non è solamente il regista del 1° film della storia dell’horror, ma anche del secondo! Nel 1898 (ricordiamo che l’artista ha diretto centinaia di pellicole) arriva Le caverne maudite (The cave of the demons, The infernal cave), il primo in cui George usò l’esposizione multipla. Grazie al MOMA, possiamo vedere il film con i colori originali restaurati.
Come dice il titolo, questa volta ci troviamo in grotte infernali da cui sbuffa del fumo rosso e, all’improvviso, appare un demone cornuto che danza in mezzo a fuochi fatui da cui cattura delle fiamme dentro ad una pentola. Insieme a lui, iniziano a danzare delle donne alate apparse dalle fiamme e, in un susseguirsi di movimenti in mezzo al fuoco, appare un pentolone dove il demone infila una di loro… Spiegare la trama dei film di Méliès spesso è complicato, così ti lascio alla visione del film.
Qualche anno dopo arriveranno altri film horror pietre miliari della storia del cinema, Il Golem di Paul Wegener (1915), Nosferatu il vampiro di Friedrich Wilhelm Murnau (1922), Il gabinetto del dottor Caligari di Robert Wiene (1920), Dracula di Tod Browning (1931), Frankenstein di James Whale (1931), ma tutti devono il loro successo alle tecniche sperimentate da George Méliès.
Se sei anche tu un fan di George Méliès, ti consiglio di leggere Storia degli effetti speciali, di cui parlo in questo articolo.