Manca pochissimo all’uscita dell’atteso Barbie, di Greta Gerwig, di cui sarà protagonista, Margot Robbie ha rivelato un aspetto estremamente interessante del suo carattere: l’insicurezza.
La splendida attrice, infatti, non si sente banalmente “arrivata” e ha costantemente necessità di migliorarsi e cimentarsi con ruoli sempre più ambiziosi. Ha affidato al noto Hollywood Reporter il pensiero di essersi sentita professionalmente appagata soltanto dopo aver ottenuto il ruolo in Tonya (per il quale è stata anche nominata agli Oscar come Miglior Attrice Protagonista).
Le parole di Margot Robbie
Con Tonya per la prima volta ho visto un mio film e ho pensato: ‘Ok, sono una brava attrice’. Sono andata al cinema un martedì pomeriggio a caso e mi sono seduta praticamente allo stesso posto. Ho avuto più o meno la stessa esperienza di Sharon, anche quando acquistando il biglietto la persona dall’altra parte mi ha detto: ‘Ma tu sei nel film’ e io ho risposto ‘Lo so’.
Prima di prendere atto delle sue crescenti capacità, infatti, Margot ha rivelato che non sarebbe riuscita ad avvicinarsi serenamente a registi come Quentin Tarantino e a ruoli ambiziosi come quello in cui ha dato volto ed anima a Sharon Tate.
L’ammirevole etica professionale di Margot Robbie la spinge ad un iper criticismo che è parte fondamentale della sua sicurezza e della sua crescita personale. Tante sue colleghe dovrebbero prendere esempio da lei. Ed è importante prendere atto del fatto che, ancora una volta, la realtà si mostra estremamente distante dall’apparenza e ci restituisce l’immagine di una celebrità più umana e semplice. Brava Margot!