Aveva 36 anni Sage Stallone quando il suo corpo senza vita fu rinvenuto nel suo appartamento di Los Angeles. Era il 12 luglio del 2012.
Chi era Sage Stallone
Forse non sono in molti a ricordarlo, ma tutti abbiamo “conosciuto” Sage Stallone. Il primogenito di Sylvester Stallone, nato dal matrimonio dell’attore con Sasha Czack, che ha interpretato diversi film dimostrando di aver indubbiamente ereditato il talento del padre, ha infatti debuttato accanto a lui in Rocky V e non possiamo dimenticare il suo volto da bambino.
Sage Moonblood Stallone era nato il 5 maggio del 1976 e condivideva un rapporto speciale con suo padre, alimentato da una chimica simbiotica che era facilmente percepibile dentro e fuori dal set.
Dopo il ritrovamento del corpo di Sage, si ipotizzò che il giovane fosse deceduto per abuso di droghe e/o alcool, ma l’autopsia pose fine a speculazioni e pettegolezzi chiarendo che a stroncarlo fu un infarto e che la morte risaliva ad almeno 3 giorni prima. Dagli esami tossicologici, emerse solo la presenza di sostanze analgesiche, segno che Sage avesse assunto un antidolorifico, probabilmente per lenire un malessere rivelatosi poi il malore fatale. Più precisamente, l’attacco cardiaco fu causato dall’aterosclerosi, una patologia arteriosa che si manifesta con la comparsa di placche che compromettono e danneggiano il cuore.
Sylvester Stallone si trovava al Comic-Con di San Diego quando fu avvertito della morte del figlio, stava promuovendo The Expendables II e la notizia fu davvero devastante per l’attore e sua moglie che, dopo un comunicato stampa diffuso da TMZ per chiedere il rispetto della privacy della sua famiglia, si chiuse in un comprensibile mutismo.
Sebbene ancora oggi trovi difficile parlare della tragedia, il ritorno sullo stesso set condiviso con Sage, in occasione delle riprese del film Creed, ha avuto una forte influenza sull’elaborazione del lutto di Sylvester che ha dichiarato:
Mi ci è voluto un po’. Giuro che non volevo farlo, davvero. Era troppo doloroso. Troppo tosto. Non puoi difenderti. Ma l’aspetto migliore del recitare è la catarsi. Posso trovarvi sollievo.
Un dolore simile affligge per sempre coloro che lo provano, giorno per giorno con la stessa intensità, e dunque sappiamo quanta sofferenza si celi dietro ad ogni sorriso di Sly, ma a tal proposito, giova citare proprio il nostro “pugile dal cuore d’oro”:
È molto, molto dura. È una situazione orribile, ma si spera che il tempo possa guarire le ferite, è importante guardare avanti e tentare di ricominciare a vivere la tua vita, altrimenti puoi entrare in una brutta spirale.
Sly sei un uomo fortissimo