Bud Spencer, nome d’arte di Carlo Pedersoli, non è stato recentemente ricordato solo per l’anniversario della sua scomparsa (il 27 giugno, Ndr) ma anche per le sorprendenti rivelazioni di una misteriosa donna di 46 anni che ha depositato presso il Tribunale di Roma la richiesta di riconoscimento di paternità, attraverso esame del DNA, in quanto afferma di essere figlia dell’indimenticato attore.
La donna si chiama Carlotta Rossi, è una produttrice per Banijay, famosa multinazionale leader nel mondo dello spettacolo che vive a Londra con suo marito che, ironia della sorte, si chiama Carlo e le sue due figlie ed ha pubblicato un libro in cui ha ripercorso la storia d’amore tra sua madre e, per l’appunto, Bud Spencer del quale racconta di avere ricordi molto nitidi:
Era arrivato a casa nostra con una valigia che a me sembrava gigantesca, ma in realtà era normale. Era piena di giochi. Ho questa immagine di un gigante dal sorriso buono, una sorta di Babbo Natale fuori stagione con la giacca blu e la valigia bianca. Non c’è un motivo per cui ho deciso adesso di avanzare le mie richieste in Tribunale e di raccontare in un libro il grande amore che ha legato mia madre a mio padre. Oggi sono pronta, prima no. E mi sento affrancata dalla promessa fatta a mia madre, mancata il 9 novembre 2015, che non avrei mai detto a nessuno chi era mio padre.
La correttezza di Bud Spencer
Carlotta, come reso noto dal Corriere della Sera, ha precisato che l’attore ha corrisposto alla madre (tale Giovanna Michelina Rossi) un assegno mensile di circa mille euro e che si è sempre occupato del suo mantenimento, provvedendo a pagare per i suoi studi all’estero. ha depositato anche domanda di risarcimento nei confronti degli eredi legittimi di Bud Spencer a seguito del: “danno subito per la sostanziale mancanza della figura paterna nell’intero arco della vita”. Ha dichiarato di aver dato il suo personalissimo addio al padre presso la camera ardente, ma senza palesarsi:
Sono andata soltanto in Campidoglio. Ho fatto la fila come tutti, accanto a ragazzi che avevano tatuato il suo nome e quello di Terence Hill sul braccio. Sono passata davanti alla salma, un cordone bordeaux separava noi dalla famiglia legittima. Io ero una spettatrice.