Coinvolta in un’inchiesta che ha travolto più di cinquanta persone, Felicity Huffman ha ammesso di essere colpevole di aver pagato una tangente
Felicity Huffman (star di Desperate Housewives) è attualmente protagonista con Patricia Arquette ed Angela Basset, di un gradevolissimo e divertente film disponibile su Netflix: La vita dopo i figli. Ironia della sorte, dal momento che nel film interpreta una mamma super protettiva e con manie di controllo, Felicity è entrata un po’ troppo nel personaggio ed ha scombussolato la sua vita e quella della sua famiglia.
Felicity Huffman è una delle oltre cinquanta persone coinvolte nello scandalo tangenti che è venuto alla luce a seguito di accurate indagini partite dalla città di Boston, città universitaria per eccellenza. La donna, arrestata a Los Angeles e subito rilasciata dietro versamento di una cauzione di 250 mila dollari, non ha negato le accuse a suo carico ed ora rischia da un minimo di quattro, fino ad un massimo di dieci mesi di reclusione.
La vicenda, che tra l’altro riguarda anche l’attrice Lori Loughlin colpevole di aver pagato oltre 500 mila dollari, riguarda la ormai dilagante pratica, diffusa soprattutto tra le star di Hollywood, di “comprare” ai figli l’ammissione ai college più prestigiosi.
Alla proposta del procuratore che ha chiesto che Felicity Huffman sconti un mese in prigione e paghi una ammenda di 20 mila dollari, per il suo coinvolgimento, il legale dell’attrice ha risposto con un memorandum di 161 pagine richiedendo al giudice di accordare un anno da scontare in regime di libertà vigilata e 250 ore di servizio alla comunità. Il fascicolo di parte include una lettera scritta personalmente da Felicity Huffman (che sono riuscita a trovare su Hollywood Life) in cui la donna, fermo restando la gravità della sua situazione e la completa responsabilità per il pagamento della tangente, racconta la vita con le due figlie: Sophia Macy e Georgia Macy, nate dal matrimonio con l’attore William H. Macy (star di Shameless) e la totale estraneità ai fatti degli altri membri della famiglia.
Felicity Huffman descrive le difficoltà affrontate per assicurare, fin da bambina, un’adeguata istruzione a sua figlia Sophia affetta da un disturbo dell’apprendimento. La donna, affidatasi al counselor di un college privato: Rick Singer, ha investito nella preparazione di Sophia facendole dare lezioni private e accompagnandola nella perfetta compilazione della domanda di ammissione al college. Quando, però, l’uomo le ha riferito che i risultati di Sophia in matematica non riuscivano, nonostante gli sforzi della ragazza, ad aumentare, la donna ha accettato di pagare 15.000 dollari per alterare i risultati del SAT.
A quanto pare, Rick Singer, è un professionista della truffa. A capo dell’agenzia Edge college & career network e soprannominato ‘The key‘, aveva il poter di far ammettere i figli di ricchi imprenditori, manager, attori, stilisti e banchieri a prescindere dal reale risultato riportato nei test, spesso ottenendo che fossero accettati per meriti sportivi pur non avendo alcuna abilità atletica reale. Singer guadagnava tra i 100 mila e i 3 milioni di dollari per ogni studente di cui si occupava, mentre gli altri consulenti ed allenatori complici delle truffe, ricevevano tangenti fino a sei milioni di dollari.
Il procuratore generale di Boston, Andrew Lelling ha dichiarato: ‘Questi genitori sono un insieme di ricchezza e privilegi. E questo caso riguarda la crescente corruzione delle ammissioni ai college d’élite attraverso il combinato disposto di ricchezza e frode. Non ci può essere un sistema di ammissione scolastico separato per i ricchi, e aggiungerò che non ci sarà nemmeno un sistema penale separato‘. La sentenza è attesa per il 13 settembre prossimo.
AGGIORNAMENTO: il giudice ha deciso di condannare Felicity Huffman a 14 giorni di prigione seguiti da un anno di libertà vigilata, dovrà pagare inoltre una multa di 30 mila dollari e totalizzare 250 ore di servizi sociali. Ricordo che il pubblico ministero aveva chiesto un mese di detenzione per infliggere una condanna esemplare e che è stato fatto presente dai media e da diversi politici democratici che una donna comune, qualche anno fa, per aver semplicemente fatto in modo di iscrivere sua figlia in una scuola di un distretto scolastico diverso da quello che avrebbe dovuto frequentare, fu condannata a 5 anni di prigione. E’ proprio vero che la legge americana NON è uguale per tutti.