Quante volte ti è capitato di fantasticare sulla vita delle star di Hollywood e magari immaginarti nei loro panni, desiderare vivere con la medesima spensieratezza e sicurezza dei più talentuosi attori del momento? Non è tutto oro quel che luccica e non tutti sono a proprio agio con fama, notorietà. Qualcuno è tremendamente autocritico. Adam Driver, ad esempio, è severo giudice di se stesso e col tempo, la sua insicurezza è cresciuta in maniera esponenziale.
La carriera di Adam Driver è letteralmente esplosa e l’attore, attualmente al cinema con L’ascesa di Skywalker nei panni di Kylo Ren, potrebbe aggiudicarsi il Golden Globe (e perché no, l’Oscar) per la sua recente interpretazione in Storia di un matrimonio, di Noah Baumbach disponibile alla visione su Netflix.
Discreto ed umile, Adam è altamente autocritico e non fa mistero del fatto che non gli piaccia risentire la sua voce o rivedersi nelle pellicole di cui è protagonista. Quello che non si sapeva ancora è che il suo non è soltanto mero rigore verso le sue performance, è una vera e propria patologia che gli causa tremende crisi d’ansia ed attacchi di panico consistenti in sudorazione fredda, nausea, diffusa sensazione di malessere.
Proprio così, nonostante sia stato definito da Martin Scorsese come: ‘uno dei migliori, se non il migliore della sua generazione‘, Adam Driver non può controllare quella perenne sensazione di insicurezza che lo pervade e questo ce lo mostra indubbiamente in un’ottica più umana, empatica ed anche simpatica. Non a caso ripete spesso che: ‘La cosa bella di fare l’attore è che non si smette mai di imparare. Ho 35 anni e non so ancora nulla di nulla. Spesso penso che da qualche parte ci sia qualcuno con una specie di acchiappamosche gigante. Sto aspettando che la realtà mi colpisca‘. In effetti, si tratta di una sorta di circolo vizioso perché più cresce la sua fama, più crescono i dubbi di Adam di non aver fatto abbastanza o di non aver dato tutto se stesso per una scena. E’ proprio a seguito delle dichiarazioni di Martin Scorsese che lo sconforto lo ha raggiunto con più forza e l’attore si è tormentato con il pensiero che: ‘Adesso devo dimostrare di essermelo meritato‘.
Ed è travolto da questa terribile sensazione di fastidio e malessere che nel corso di un’intervista per il programma Fresh Air, presso un’emittente radiofonica, quando lo speaker ha mandato in onda la scena di Storia di un matrimonio in cui Adam canta Being Alive, l’attore si è allontanato dallo studio di registrazione, ha lasciato l’edificio in cui si trovava ed è semplicemente andato via. Già nel 2015, proprio nel corso del medesimo programma, riguardo il fatto di evitare di riguardare le sue performance recitative, l’attore aveva dichiarato: ‘Mi sono guardato o ascoltato prima, poi l’ho sempre odiato. E poi ho sempre voluto poterlo cambiare, ma non puoi‘.
La fragilità di Adam e la sua particolare etica del lavoro ci piacciono molto, tanto quanto ci piace lui e allora ti lascio con questa bellissima video-intervista che Adam ha realizzato per Rolling Stone, raccontando le sue “prime volte“.