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Netflix: i produttori britannici temono le piattaforme di streaming

Laura Mecozzi 6 anni fa Commenta! 4
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I produttori cinematografici britannici temono la concorrenza che si sta creando tra le varie piattaforme di streaming possa uccidere i film indipendenti britannici

Questa dichiarazione viene rilasciata al The Guardian subito dopo l’annuncio di Netflix sul voler creare una nuovissima base di produzione presso gli Shepperton Studios. Una nuova mossa strategica per contrattare nella guerra che si sta profilando tra i vari colossi (tra le quali Disney, Apple, WarnerMedia che stanno per lanciare i loro servizi). Con questa battaglia alle porte i produttori cinematografici britannici dicono di essere preoccupati di cosa possa accadere nel futuro al cinema indipendente del Regno Unito.

Andy Paterson, co-produttore di film con Colin Firth e Nicole Kidman (The Railway Man e La ragazza con l’orecchino di perla)  ha affermato che anche se di questi tempi  è una fortuna essere regista o produttore per la quantità di contenuti che saranno necessari per riempire tutte le varie piattaforme, potrà essere un problema per il futuro dell’industria cinematografica indipendente nel Regno Unito che vedrà uno svuotamento con persone che saranno più propense a lavorare per questi grandi colossi.

“Ci sarà una grande guerra tra queste piattaforme nei prossimi due anni e quindi, inevitabilmente, un consolidamento. Ma così facendo perdessimo il business del cinema indipendente in questo paese – cosa che succederà se non facciamo grandi scelte – allora tra tre o quattro anni ci saranno solo poche piattaforme dominate dagli americani che controllano tutto contenuto creativo. Stiamo tutti realizzando film e serie per gli streamer.” Paterson continua “Non siamo per un secondo dicendo che non lo amiamo. È molto più facile realizzare film per Netflix, dove li pagano, piuttosto che portare 50 diversi pezzi di denaro insieme per creare “The Railway Man”. Ma senza un certo intervento per garantire che i film indigeni continuino a svilupparsi e fatto, si finisce per avere una nuova serie di studi che dominano il mondo. “

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Un’altra produttrice che interviene nel dibattito è Rebecca O’Brien, una collaboratrice di lunga data di Ken Loach:

“Al momento sono piuttosto pessimista per il settore indipendente”, ha affermato “Vedo certamente un declino. Il successo del business degli investimenti interni, che naturalmente l’industria è lieta di avere, perché mantiene un forte impiego è sicuramente un problema per il settore indipendente, che non può pagare così bene”.

Per O’Brien, sta cominciando ad essere difficile trovare una troupe di lavoro per film indipendenti dal momento che sono tutti impegnati con i giganti dello streaming e gli studios più grandi da diversi mesi. Ancora una volta, il produttore afferma che sia fantastico che tutti stiano lavorando, ma questo ne farà le spese un intero settore.

“Le persone con cui lavoriamo potrebbero essere impegnate per i prossimi nove mesi in una produzione in studio e devono impegnarsi perché le produzioni indipendenti sono rare”, continua O’Brien. “Così si inizia a scavare un buco nella nostra capacità di mantenere il settore attivo.”

Paterson ragiona anche su una questione decisamente importante, quella dei fondi: organizzazioni come BBC Films e la British Film Institute sono in grado di dare alle produzioni indipendenti ogni anno sono dei “numeri patetici rispetto ai miliardi che Netflix e altri possono permettersi di spendere.” 

La questione quindi è del tutto aperta e non si esclude che bisognerà fare questo tipo di discorso anche qui in Italia nel breve periodo.

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