TUTTI I LINK PRESENTI NELL’ARTICOLO RICONDUCONO AD ALCUNE SCENE DEI FILM CITATI
Quando si rappresenta un mostro o una creatura aliena minacciosa (E.T. sembra una vecchia nonnina perché è buono) l’iconografia cinematografica non varia mai più di tanto. Di solito si tratta di creature dotate di molte zampe e/o tentacoli, spesso sono pelosi e hanno orrende zanne e unghie. È evidente, dunque, che i mostri presentino caratteristiche ferine. Questo è ovvio: nell’immaginario collettivo, probabilmente, è ancora vivo il ricordo ancestrale delle belve delle quali i primi ominidi erano preda, per cui denti acuminati e unghie taglienti sono ben custoditi nella zona del cervello che conserva i ricordi ancestrali e ciò incute timore anche in noi uomini moderni, dotati di armi ben più micidiali di unghie e denti. Il nostro cervello è pieno di queste soffitte mentali. Una cosa che ho scoperto di recente, per esempio, è che c’è una zona del cervello che avverte del pericolo di incendi, frequenti in epoche storiche e preistoriche, e ci fa svegliare quando nell’aria si avverte odore di fumo.
Della vasta famiglia di mostri zannuti fanno parte:
i licantropi, a cui sono stati dedicati un’infinità di film e serie tv, da Un lupo americano a Londra (1981) fino a Teen Wolf (2011); i vampiri, protagonisti di alcuni dei più bei film di tutti i tempi, come Nosferatu Il Vampiro di Herzog (1979), il Nosferatu di Murnau (1922) o il divertentissimo Per favore non mordermi sul collo di Polanski.
Abbiamo poi Mr. Hyde, a cui sono state dedicate moltissime pellicole, come Dr. Jekyll and Mr. Hyde di John Barrymore, 1920, Dr. Jekyll and Mr. Hyde di Fredric March, 1932 e Dr. Jekyll and Mr. Hyde di Spencer Tracy, 1941, King Kong, Lo squalo, celebrato dal film del 1975 di Spielberg.
Zanne e unghie, dunque, hanno un senso. Capisco meno zampe e tentacoli che, nel regno animale, corrispondono a insetti/aracnidi e cefalopodi. Gli insetti non sono esattamente avvertiti come pericolosi; il modo di dire “ti schiaccio come un insetto” è abbastanza eloquente e significativo. Eppure, gli esempi di mostri entomomorfi si sprecano, a partire dal famoso Them!, ovvero Assalto alla Terra del 1954, dove le formiche sono diventate gigantesche e cominciano ad attaccare gli uomini.
Da dove viene la paura degli insetti?
Forse perché sono brutti e schifosi? Però, a pensarci bene, non è che i crostacei siano più carini, eppure li mangiamo volentieri e non ci sono film sugli scampi giganti o sull’aragosta mannara. Negli anni ’70, quando il marxismo era ancora in auge, si diceva che il timore degli insetti dipendesse dal fatto che fossero tutti uguali e tanti, come i proletari; quindi il timore degli insetti sarebbe quello dei grassi borghesi che si sentono minacciati dal proletariato. Per quanto tifi per il marxismo, mi pare una teoria un po’ azzardata e propendo, anche in questo caso, per le teorie legate ai ricordi ancestrali. La fase successiva a quella dell’ominide cacciato è quella dell’Homo Sapiens agricoltore. Poche cose sono temute dai contadini più degli insetti, non perché gli facciano schifo, ma perché fanno danni, spesso irreparabili, alle colture: locuste, afidi, bruchi, ecc. Questa teoria potrà sembrare balzana quanto quella marxista, ma come mai gli insetti utili non sono mai stati stigmatizzati? Anzi, l’Ape Maia è pure simpatica. Siccome la maggior parte della popolazione è, ormai, inurbata, e grossi danni alle auto o ai computer o ai telefonini gli insetti non ne possono fare, non ci rimane che averne una paura irrazionale.
Che io ricordi, c’è un solo caso di insetto nocivo simpatico: il Brucaliffo di Alice.
Più difficile è trovare un’origine dell’avversione per i cefalopodi
Escludo che ci sia chi fugge terrorizzato dinanzi a un’insalata di polpo, alla frittura di calamari o alle seppie coi piselli, eppure quanti mostri tentacolati ci sono al cinema, nei fumetti e nei romanzi? Vero che la piovra gigante è pericolosa ma, mi chiedo, quanti dei nostri antenati sono stati aggrediti dalle piovre giganti per trasmetterci un tale timore dei tentacoli? A mettere i tentacoli ai mostri, però, la priorità non va al cinema, ma alla letteratura. I mostri tentacolati più noti sono quelli di Cthulhu, il mondo immaginato da H.P. Lovecraft verso la fine degli anni’20, ma già nel 1898 H.G. Wells aveva immaginato i suoi marziani simili a un ibrido di medusa e piovra. Anche in Ventimila leghe sotto i mari il Nautilus viene attaccato da un calamaro gigante, ma lì è nel suo elemento, non lo conterei.
Spessissimo gli alieni si sono evoluti con numerosi tentacoli al posto di due sole braccia. Anche i Dalek, che all’inizio erano più o meno un bidone della spazzatura con uno sturalavandini davanti, nelle ultime più sofisticate serie di Doctor Who sono stati fatti vedere come polpi maligni che vivono nella parte superiore delle macchine, come fossero una specie di cervello in un corpo metallico.
Probabilmente ci si è immaginati che otto o più tentacoli siano più utili per una forma di vita superintellugente, estremamente più evoluta e più malvagia (e ce ne vuole) della nostra. Ma neppure questo spiega il timore per il tentacolo, a meno che non si tratti di una suggestione culturale, partita, per caso, da Lovecraft e compagni. Un po’ come quando passano la pubblicità di un’auto che va velocissima (anche se tanto più di 130 Km/h non li puoi fare manco in autostrada), in strade lisce e completamente libere da traffico (anche se, normalmente, in auto si sta sempre incolonnati su strade dissestate per lunghi minuti) in un paesaggio idilliaco (anche se, di solito, si viaggia circondati da cemento e asfalto). Beh, alla fine, quella macchina te la compri e rimani convinto di aver fatto un affare.
Potrebbe anche essere che i tentacoli ricordino i serpenti, che appartengono al genere di animali pericolosi. Allora avremmo qualche appiglio anche nella mitologia: la testa di Medusa coi serpenti al posto dei capelli e il serpente di Adamo e Eva. Ma non sempre i serpenti hanno un ruolo negativo nella mitologia; spesso sono simbolo di rinnovamento e rinascita. Nella mitologia africana (e haitiana) Damballah Wedo, il serpente alato, ha creato il mondo. Nella mitologia cinese il serpente è il “piccolo drago”, che è un animale fausto. Insomma, se la spiegazione degli insetti mi pare appena sufficiente, queste ipotesi mi fanno quasi pentire di essermi infilata in un tale ginepraio. Fatto sta che i tentacoli funzionano e sono sempre più assidui fra i mostri cinematografici.
Vedere per credere: