Acqua, cervi impazziti e sciami d’api sono solo alcuni elementi che hanno funestato il famoso horror portato al successo da Gore Verbinski
Anche se forse non tutti sanno che in realtà The Ring, tratto dal romanzo omonimo di Kōji Suzuki è un remake di Ringu, un film giapponese diretto da Hideo Nakata, che ha successivamente diretto anche il sequel, The Ring 2, sia in patria sia nella versione americana, mentre il più recente The Ring 3 (Rings) è stato portato in sala da F. Javier Gutiérrez che ha mantenuto più o meno intatte le meccaniche del primo film, portandole però all’era degli smartphone e degli schermi digitali sparsi in tutto il pianeta.
La versione di Gore Verbinski del 2002 è però indubbiamente la più conosciuta e apprezzata. Nonostante sia quasi una versione “shot-by-shot” della controparte giapponese, Verbinski ha saputo portare delle atmosfere da brivido che permeano l’intera pellicola, complice anche l’intensa interpretazione di Naomi Watts, la protagonista principale, e i fotogrammi del “video assassino” inseriti strategicamente nelle fasi più concitate del film, che fanno immergere ancora di più lo spettatore nell’incubo di Samara. Il film ha avuto un enorme successo, arrivando a guadagnare oltre 250 milioni di dollari in tutto il mondo e diventando uno dei simboli della cinematografia horror moderna. Il villain del film, in particolar modo, è stato soggetto di svariate parodie, che sono l’indicatore migliore del fatto che non solo il film è stato visto da moltissima gente, ma in particolar modo che la caratterizzazione del personaggio in questione è stata particolarmente azzeccata.
Di certo, però, per i produttori non è stata un passeggiata. Durante la lavorazione, infatti, si sono susseguiti svariati incidenti che hanno messo in seria difficoltà la registrazione delle scene. In primis, l’acqua. L’elemento principe della pellicola ha causato diverse grane e il destino ha voluto che nel settimo giorno delle riprese (proprio come nella profezia pronunciata da Samara al telefono, al malcapitato che ha appena visto il video incriminato) un guasto ad una conduttura ha completamente allagato gli uffici della produzione. Lo staff, intimorito dall’accaduto, non tanto per l’acqua, quanto proprio per il fatto che l’incidente si sia verificato dopo sette giorni esatti dall’inizio dei lavori, ha deciso di richiedere un intervento di purificazione del set da parte di un ministro shintoista, esattamente come è avvenuto sul set de L’Esorcista, dove in quel caso è stato richiesto l’intervento di un prete per una benedizione a causa degli svariati incidenti avvenuti durante le riprese. Il rito, però, anche in questo caso, sembra non aver avuto esito positivo. Poco tempo dopo, infatti, gli uffici si allagarono nuovamente, questa volta a causa dello scoppio improvviso, e a quanto pare tecnicamente immotivato, di una tanica d’acqua.
Ma non è tutto. Uno dei reparti produttivi un giorno ha dovuto evacuare la zona a causa di un gigantesco sciame d’api che ha improvvisamente invaso un camion della produzione. Anche nel film è presente un insetto, una mosca per la precisione, che avrà modo di “interagire” con i protagonisti. Sta di fatto che, come arrivato, lo sciame ha alla fine lasciato la zona senza più ritornare, e anche in questo caso, sembra non sia mai stato trovato un motivo per il quale le api abbiano deciso di infestare proprio quella zona del set.
Qualcuno l’ha anche scampata bella. Una costumista, in uscita da uno dei depositi della Universal Pictures, aprendo un portone, si è ritrovata davanti un cervo inferocito e pronto all’attacco. Fortunatamente nessuna conseguenza. Sembra, tra l’altro, che i cervi, nella zona di Los Angeles in cui sono state girate alcune scene del film, siano effettivamente molto presenti, ma l’attacco, ancora una volta, ricorda in maniera impressionante una ben precisa scena, in cui a mettere in pericolo la protagonista è però un cavallo.