Nel 2012 la chiesa cattolica si è trovata a dover affrontare un momento particolarmente difficile, qualcosa di unico nella sua storia, che avrebbe potuto danneggiare il papato per sempre.
Joseph Ratzinger rassegna le sue dimissioni, come farebbe un qualsiasi uomo comune dinanzi ad un lavoro che non lo soddisfa più, è un Papa che ha lottato e ha fallito, un pastore che scappa vedendo arrivare i lupi, una guida che non riesce a reggere il peso del suo ruolo, frustrato dalla direzione intrapresa dalla Chiesa.
Il 6 settembre 2017 Netflix ha annunciato di voler produrre un film su questo storico passaggio di consegne al soglio pontificio tra Papa Benedetto XVI e Papa Francesco. Protagonisti Anthony Hopkins nei panni di Ratzinger e Jonathan Pryce in quelli di Bergoglio.
La regia sarebbe stata affidata a Fernando Meirelles, mentre la sceneggiatura curata da Anthony McCarten, autore anche dello scrpit di La teoria del tutto, L’ora più buia e Bohemian Rhapsody che ha spiegato:
«”L’intenzione è quella di esplorare le relazioni e le diverse visioni del mondo dei due più potenti leader della Chiesa cattolica e in che modo il passato e la storia personale di entrambi abbia influito, e stia influendo, sui loro pontificati.”».
Le riprese sono cominciate a novembre 2017 in Argentina, per poi spostarsi nell’aprile 2018 a Roma e alla Reggia di Caserta.
È stato presentato in anteprima mondiale al Telluride Film Festival il 31 agosto 2019 e proiettato al Toronto International Film Festival il 9 settembre. L’uscita invece prevista nei cinema degli Stati Uniti il 27 novembre 2019 e nel Regno Unito il 29 novembre 2019, sarà seguita dalla distribuzione a livello internazionale il 20 dicembre 2019 sulla piattaforma Netflix.
Raccontare la storia di due pontefici entrambi viventi, immaginare di poter spiare le loro conversazioni private e filmare dialoghi ai nessuno ha avuto l’opportunità di assistere è un progetto ad alto rischio. Poteva finire in un disastro e, invece, il film I due papi ha già conquistato la critica in attesa della prova del pubblico.
Il merito va in buona parte all’interpretazione dei due attori protagonisti: Anthony Hopkins nel ruolo di Benedetto XVI e Jonathan Pryce in quello di papa Francesco (al quale, tra l’altro, assomiglia moltissimo).
Ma anche alla sceneggiatura di Anthony McCarten che sfrutta al massimo il potenziale di un confronto fra due personalità e due visioni praticamente agli opposti. Che si tratti di grandi questioni di dottrina cristiana, come di minuzie della vita quotidiana. Dal un lato, il papa tedesco che calza babbucce rosse, beve aranciata e ama la musica classica, dall’altro il pontefice argentino che indossa scarpe consumate da predicatore, beve vino rosso e canticchia brani pop.
Il film abbraccia il periodo che va dalla morte di Paolo Giovanni II e dal successivo conclave del 2005 che portò all’elezione di Joseph Ratzinger alle sue dimissioni nel 2013 e alla successiva elezione al soglio pontificio di papa Francesco con flashback sul passato di Bergoglio, in particolare, sugli anni della dittatura militare in Argentina (Bergoglio è stato più volte accusato di essere stato in qualche modo connivente con il regime di Videla).
Ma dà il meglio nei momenti di dialogo faccia a faccia tra i due pontefici. In particolare, il loro incontro a Castel Gandolfo immediatamente prima delle “dimissioni” di Benedetto XVI. Con Bergoglio che arriva a Roma deciso a chiedere il permesso di rinunciare alla toga cardinalizia e che si trova, in modo del tutto inatteso, a fronteggiare un pontefice determinato a fare di lui il proprio successore.
Anthony Hopkins e Jonathan Pryce sono mostruosamente bravi. E questo non sorprende. Mentre del tutto inaspettati sono alcuni scambi brillanti che strappano la risata. Come nella scena in cui Benedetto XVI è forzato a seguire le perentorie istruzioni del suo conta-passi (Anche un papa deve obbedire e non solo alla voce di Dio). O come quando Francesco gli accenna il motivo di Eleanor Rigby dei Beatles, e Ratzinger domanda: “Eleanor chi?”.
Dopo l’anteprima al Telluride Film Festival, il film è stato acclamato dalla critica. Secondo la rivista Variety «I due papi è un successo inaspettato, avendo ricevuto alla sua anteprima elogi per il suo umorismo e le performance dei suoi due protagonisti»
Ci sarà un sovraffollamento di Papi sullo schermo, nei prossimi mesi dunque.
Da una parte i due Papi interpretati da Jude Law e John Malkovich in The New Pope, la nuova serie trasmessa all’inizio del 2020 su, Sky Studios e Canal + diretta da Paolo Sorrentino, di cui sono stati presentati in anteprima mondiale i primi due episodi al Festival di Venezia 2019, e i due Papi interpretati da Anthony Hopkins e Jonathan Pryce nel film di Fernando Meirelles.
Se i primi due sono frutto di finzione, i secondi due sono protagonisti reali dei nostri tempi appunto, eredi e artefici della nostra storia e di quella della Chiesa Cattolica.