I dodici giurati (The Twelve) è un legal drama composto da dieci episodi e disponibile sulla piattaforma streaming Netflix.
Dopo averla guardata, mi sono sinceramente meravigliata di non averne sentito parlare prima. I dodici giurati è una serie belga davvero ben fatta! E’ pregna delle tipiche atmosfere nordeuropee fredde e dai colori desaturati e racconta una vicenda giudiziaria intricata e misteriosa che ha per protagonista una donna accusata di aver causato la morte della sua bambina e della sua migliore amica, scomparsa anni prima. Ma Frie Palmers (Maaike Cafmeyer) è davvero colpevole?
Frie è effettivamente una donna ambigua, che non fa nessuno sforzo per piacere agli altri e con un volto che non ispira naturale affezione o simpatia. La serie dimostra, in vari modi e senza banalità, il peso, nei procedimenti giudiziari, dell’opinione pubblica.
Nello specifico, è accusata di aver tagliato la gola a sua figlia Rose e di aver rapito e soffocato l’amica di tutta una vita, per eccessiva gelosia nei confronti del suo ex marito, conteso dalle due donne in una sorta di singolare triangolo amoroso. Le cose, però, sono molto più complicate di così, perché emergerà subito l’incompetenza della polizia, rea di aver condotto le indagini con imperdonabile superficialità.
Accanto a Maaike Cafmeyer, le ottime interpretazioni di Josse De Pauw, Maaike Neuville, Charlotte De Bruyne, Johan Heldenbergh e tanti altri.
La serie procede su due binari narrativi, entrambi molto coinvolgenti. Parallelamente al processo, infatti, esplora, racconta ed analizza il background, la vita e le abitudini dei dodici giurati scelti per emettere un giudizio di colpevolezza o di innocenza su Frie. Ciascuno di loro ha un’esistenza molto difficile, è travolto da problemi di natura sentimentale, economica e addirittura legale che rischiano di comprometterne la lucidità necessaria all’impegno assunto.
Fatta eccezione per una sigla che davvero non mi piace affatto, I dodici giurati è interessante, sorprendente e suggestiva, la consiglio.