Tratta dai romanzi omonimi di Marco Malvaldi, la serie I delitti del BarLume ci tiene compagnia dal 2013 con i suoi 14 episodi autoconclusivi divisi in sette stagioni in onda su Sky. Diretto da Roan Johnson, del cast fanno parte Filippo Timi nel ruolo di Massimo Viviani, Lucia Muscino/ Commissario Vittoria Fusco, Enrica Guidi/ Tiziana Guazzelli, Stefano Fresi/ Giuseppe Battaglia, Massimo Paganelli/ Aldo Griffa, Alessandro Benvenuti/ Emo Bandinelli, Marcello Marziali/ Gino Rimediotti, Atos Davini/ Pilade Del Tacca, Carlo Monni/ Ampelio Viviani (Primi due episodi), Paolo Cioni/ Marco Pardini o Marchino, Michele Di Mauro/ Gianluigi Maria Tassone, Guglielmo Favilla/ agente Andrea Govoni, Daniele Marmi/ agente Cioni e la partecipazione di Corrado Guzzanti nel ruolo dell’assicuratore chiacchierone e disonesto Paolo Pasquali e di Mara Maionchi che presta il volto ad un’energica parrucchiera.
Il BarLume è uno strumento che non si può suonare
Ma se sei un po’ brillo ti fa il verso del mare…
Nel pittoresco paesino (inventato) di Pineta, a circa mezz’ora di macchina da Pisa e che si affaccia sul limpido mare della Toscana, sorge il BarLume un locale che, durante la stagione estiva, attira molti turisti ma vanta anche un gran numero di clienti abituali. A gestire il BarLume il proprietario Massimo Viviani, o “il Viviani”, burbero barista pieno di debiti ma con una grande passione, o meglio, compulsione che lo spinge a risolvere i misteriosi delitti che avvengono a Pineta grazie anche alla sua vivace mente matematica. Ma il Viviani non potrebbe risolvere questi enigmi senza l’ausilio e le congetture, ma anche ad una rete ben organizzata di pettegolezzi e chiacchiere, di quattro arzilli anziani frequentatori abituali del bar, chiamati con ironia i “bimbi” o “quartetto uretra”. C’è Emo Bandinelli, ex suocero di Massimo e grande organizzatore di burle e scherzi, l’ex postino piuttosto tirchio Gino Rimediotti, il robusto e rubicondo Pilade Del Tacca e Aldo Griffa, all’apparenza posato e tranquillo. A gestire il BarLume Massimo non è da solo ma viene affiancato dalla bella e irascibile Tiziana e dal logorroico Marchino, anche se presto la gestione potrebbe cambiare…Ma il Viviani non potrebbe risolvere gli enigmi senza avere la “collaborazione” del commissario Vittoria Fusco, la quale è grata per il suo aiuto, anche perchè non può di certo aspettarsi una collaborazione intelligente da parte dei suoi colleghi poliziotti, nè tanto meno dal suo superiore un pò più impegnato a gestire questioni culinarie.
Con whisky, spuma, latte, birra e casse di soda
Gli investigatori vanno ancora di moda
E cercano una vaga risposta al bancone di un bar…
Per me che sono Toscana questa serie è principalmente una gioia per le orecchie! Tutti i dialetti toscani nella loro versione più pura e dura, battute e ironia sagace condita, ebbene si, da parecchie parolacce “caratteristiche” della mia regione e uno spaccato della vita nei piccoli paesini dove tutti sanno tutto di tutti ma, alla fine “a sentito dire”, ognuno si fa gli affari suoi e, naturalmente, l’immancabile articolo davanti al nome!. I protagonisti sono ben azzeccati e la loro recitazione naturale ed è evidente che gli attori si siano divertiti veramente nel girare questa serie, tanto che a volte sembra di essere seduti in loro compagnia ai tavoli del BarLume, con scambi di battute vivaci e un affinità tra loro quasi palpabile. Il quartetto dei bimbi è uno spettacolo di energia e vitalità, sempre pronti a combinare scherzi alle volte anche un pò esagerati, sempre pronti a prendersi in giro e a prendere in giro, l’importante è che non venga tolta loro la quotidianità composta da qualche partita a carte, tante bevute ma soprattutto tanti ma tanti pettegolezzi e supposizioni. Se Filippo Timi ci regala un barista burbero e tenebroso, alle volte persino scostante e antipatico, il personaggio che ho amato di più è quello interpretato da Lucia Mascino, ovverosia il commissario Fusco. Una donna Vittoria che occupa un ruolo importante e a cui non vengono riconosciuti i meriti che ottiene, costretta ad estenuanti confronti con il suo superiore, il dottor Gianluigi Maria Tassone, più impegnato a soddisfare i piaceri della gola che a risolvere i crimini che avvengono a Pineta, o quando deve far funzionare il cervello dei due poco svegli sottoposti Cioni e Govoni con dialoghi in cui, attraverso moine e furbizie, la Fusco riesce a pilotare quelle tre menti così poco vivaci. Paesaggi mozzafiato e per colonna sonora un motivetto toscano canticchiato dai quattro anziani che vorrai memorizzare e tante simpatiche canzoncine nostrane e non, tra cui la emh…Budellodance che potrai ascoltare qui, tante battute che ti faranno morire dal ridere e personaggi di cui ti innamorerai, episodi scoppiettanti e che regalano ilarità dall’inizio alla fine, anche se alcuni sono leggermente meno frizzanti ma ciò forse è imputabile alla longevità della serie, I delitti del BarLume è una serie originale ed estremamente divertente di cui aspetto con ansia una nuova stagione e che sicuramente ti consiglio.