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È la serie del momento su Prime Video? Bah, non lo so. So soltanto che persino la Mizzoni nel pre gara di Villareal-Juventus l’ha reclamizzata. In qualche modo in viale Jeff Bezos puntano forte su Hotel Costiera. E l’algoritmo ringrazia. Il 2⁰ posto dei più visti sulla piattaforma, infatti, è al momento occupato dai 6 episodi diretti da Adam Bernstein e Giacomo Martelli.

Una produzione italo-statunitense. O forse sarebbe più corretto dire statun-italica. Fa lo stesso. La preponderanza della lingua utilizzata nella versione originale giustifica l’ordine inverso degli addendi. Un esperimento interessante, non certo inedito ma interessante. Se si esce dalla logica appiattente del doppiaggio, per quanto prezioso e dalla lunga tradizione nel Bel Paese, si scorge sin dalle prime battute una ricchezza di sonorità che straniano e sorprendono.
E così nella stessa scena possiamo trovare dialetto napoletano, american english, british english, italiano, francese, persino qualche esplosione di colore in spagnolo. Non tutto funziona, sia chiaro, le forzature non mancano, basti pensare che pure le massaie di 80 anni e i venditori di mozzarella hanno il C2 d’oltremanica nella Positano di Prime. Ma alla fine, vi assicuro, i sottotitoli servono in primis per decifrare scugnizzi e soci, più che per comprendere marines riciclati o nobili pappa e ciccia coi Churchill.

Protagonista, appunto, è tale Daniel De Luca, risolvi problemi del Villa Costiera dal passato militare interpretato da Jesse Williams, già volto noto, quest’ultimo, tra gli appassionati di Grey’s Anatomy e del videogioco Detroit: Become Human. Sul versante italiano del cast spiccano gli esuli della serie Blanca, Maria Chiara Giannetta e Pierpaolo Spollon, oltre al veterano Tommaso Ragno e alla fresca Amanda Campana.
Sebbene i titoli delle puntate siano delle dichiarazioni d’intenti, con i nomi di 6 personaggi a indicare e caratterizzare i 6 episodi, il connubio tra trama verticale e trama orizzontale può spiazzare inizialmente. La storia principale gira attorno alla sparizione di Alice, figlia minore di Augusto Caetani, proprietario del Villa Costiera il cui cognome, en passant, pare d’obbligo quando si parla di sfarzo e misteri.
Ma in realtà DD si occupa di tante piccole faccende, dal ritrovare Coco, la cagnolina di Elettra Lamborghini, rapita da improbabili ragazzi di strada, fino al cercare miliardari svaniti, con tanto di mogliettina nel fiore degli anni dalle mille risorse al momento opportuno. E la questione è che fa tutto insieme, cerca Alice e salva vittime del caporalato, fa nulla se a bordo di un motorino o della Maserati dell’hotel, senza una nitida distinzione nello sviluppo della puntata.

Che la Costiera amalfitana sia incantevole terrazza sul mare lapalissiano specificarlo, che buone canzoni la musica popolare nostrana ne abbia prodotte anche, restano tuttavia perplessità sullo stereotipo dell’italianità dalla prospettiva a stelle e strisce, passato dal pizza, mafia e mandolino allo scopone scientifico, Donna Teresa e il non sono bello ma piaccio.
Al netto delle suggestioni citate, non una serie d’autore, sia chiaro², ma un prodotto di puro intrattenimento, tra sequenze riuscite e kitsch da bottegai, dove a farla da padrone è, come accennato, la soddisfazione di cogliere le sfumature di un improvviso kitemmurt in un discorso pieno di does e don’t, tradotto per gli anglofoni sintonizzati con un piatto maledizione.

Che dire, che rispondere infine alla domanda di Alice. Siamo solo di passaggio, come ogni cliente di un hotel, pronti a svicolare via al termine del soggiorno? La scena prima dei titoli di coda ha posto le basi per la seconda stagione della serie, ma le vie di Prime Video sono infinite, e sono sicuro che neppure Jeff Bezos, ammesso che esista, possa mai conoscerle tutte quante per intero.