Il film scritto e diretto da Drew Pearce, mente dietro ad Iron Man 3, arriva nelle sale italiane dopo oltre un anno dall’uscita nei cinema statunitensi
E Hotel Artemis segna anche il ritorno di Jodie Foster di fronte alla telecamera, dopo cinque anni in cui si è dedicata esclusivamente alla regia. Non la si vedeva infatti dal 2013, quando in Elysium di Neill Blomkamp, vestiva i panni di Jessica Delacourt. Ruolo completamente diverso da quello rivestito in questa nuova produzione, scritta e diretta da Drew Pearce, già sceneggiatore di Iron Man 3 di Shane Black e Mission Impossible – Rogue Nation di Christopher McQuarrie.
Al suo debutto da regista, Pearce ci porta all’interno dell’Hotel Artemis, una sorta di pronto soccorso allestito all’ultimo piano di un fatiscente albergo, nel cuore di una Los Angeles in pieno caos di una rivolta causata dalla legge che vede privati i cittadini dell’acqua pubblica, controllata da una multinazionale che impone un costo elevatissimo per la sua fruizione. E all’Hotel Artemis ci arriviamo grazie a Waikiki (Sterling K. Brown) e Honolulu (Brian Tyree Henry) nomi in codice di due fratelli (non a caso due importati città dell’isola di Oahu, nell’Arcipelago delle Hawaii) che, feriti in un rapina andata male, decidono di rivolgersi all’infermiera Thomas per farsi curare rimanendo al sicuro e senza rischio di essere trovati. Jean Thomas è infatti un’ex infermiera, costantemente alla prese con il rimorso per la perdita del figlio, avvenuta diversi anni prima, che, aiutata da Everest (Dave Bautista), il cui nomignolo risulta assolutamente azzeccato, gestisce l’albergo costituito da poche stanze, ognuna avente il nome di una città del mondo, con le sue regole ferree, la prima delle quali prevede che sia assolutamente vietato uccidere gli altri ospiti dell’hotel. Quando però lei stessa deciderà di contravvenire a una delle suddette regole, tutti gli altri si sentiranno in grado di poterle aggirare, rendendo pericolosa la permanenza all’interno della struttura per tutti i criminali che vi dimorano. A complicare le cose, l’arrivo di Niagara (Jeff Goldblum), conosciuto anche come il Re dei Lupi, e del figlio Ilya (Zachary Quinto), uno dei potenti della città, anch’egli ferito, con il quale l’infermiera ha dei conti in sospeso da regolare. “Un mercoledì come tanti…” continua a decantare Jean a tutti gli ospiti, non sapendo che però andrà tutto molto diversamente.
A colpire particolarmente lo spettatore che guarda Hotel Artemis è di certo l’ambientazione. Il film è girato per buona parte della sua durata, all’interno di una struttura in stile art déco, la quale ha però decisamente visto anni migliori. Lo stile classico, cozza costantemente contro le modernissime tecnologie (e nonostante questo, dall’aspetto decisamente vetusto) utili alla cura degli ospiti dell’albergo e unitamente ad una colonna sonora in stile anni ’70, il tutto crea una sorta di “piacevole confusione” nella testa di chi guarda il film, risultando deliziosamente anacronistico.
La storia, un classico thriller d’azione, dai tratti polizieschi, sa un po’ di già visto. La saga di John Wick, si basa in parte sull’esistenza della catena di hotel “Continental” che fungono proprio da luogo neutrale per i membri della criminalità e dove vige la stessa regola in cui gli ospiti non si devono ammazzare gli uni con gli altri. La pellicola girata in maniera veloce e frenetica, non ha un attimo di pausa ed è ricca di colpi di scena, diventando anche particolarmente violenta nel caotico finale.
Per quanto riguarda il cast, su tutti spicca proprio Jodie Foster (Contact, Il Silenzio degli Innocenti) che presta il volto alla protagonsita Jean Thomas, in un ruolo molto fisico e in cui, diverse ore di trucco e protesi, l’hanno resa un personaggio anziano, ma decisamente tosto, anche se segnato dalla perdita di un figlio e da una grave forma di agorafobia che non le consente di uscire dall’albergo senza rischiare una crisi. Per questo si serve del suo fidato assistente, Everest, interpretato da Dave Bautista, la cui presenza scenica è sempre sbalorditiva, anche se non siamo certi sia riuscito a scrollarsi di dosso il personaggio di Drax, uno dei protagonisti di Guardiani della Galassia e Avengers. Decisamente riuscito, e non ci aspettavamo niente di meno, il personaggio di Niagara, interpretato da Jeff Goldblum (Jurassic Park, Thor: Ragnarok) e del figlio Iyla interpretato invece da Zachary Quinto (Heroes, Star Trek). Sofia Boutella (La Mummia, Kingsman – Il Cerchio d’Oro) e Charlie Day (Pacific Rim, Come ti rovino le vacanze) completano l’eterogeneo cast.
Un film da veder a cuor leggero, senza grandi pretese, come la maggior parte delle pellicole estive, ma che vi garantirà poco più di 90 minuti di tensione, adrenalina e un pizzico di ironia, che non guasta mai.