E’ la prima volta che mi accingo a scrivere un ritratto di un attore e mi piace iniziare con un’attrice che a mio avviso è una delle più talentuose delle sua generazione: Hilary Swank. Ho già avuto modo di parlare di lei facendo la recensione del film di Clint Eastwood con cui ha vinto il Golden Globe e l‘Oscar come Migliore Attrice Protagonista nel 2005, Million Dollar Baby, capolavoro indiscusso del grande Clint (se ti va puoi leggere la mia recensione); inoltre, avevo parlato dell’attrice perché proprio quest’anno si è aggiudicata il Leopard Club Award di Locarno Film Festival. Ma questa volta vorrei farle omaggio raccontando un po’ la sua vita privata e la sua carriera, costellata di ottime interpretazioni.
Hilary Swank nasce a Lincoln, la capitale del Nebraska, nel 1974. La sua infanzia è segnata da una vita molto povera e la trascorre abitando in un parcheggio per roulotte; più volte ha raccontato che, in questi anni bui della sua infanzia, la sua unica valvola di sfogo era leggere e guardare film, grazie ai quali riusciva a estraniarsi dalla realtà immedesimandosi nei personaggi dei film e delle sue letture. A nove anni Hilary cerca di fare della sua passione qualcosa di più, inizia a far parte del teatro della scuola recitando in tutte le rappresentazioni e cominciando a mettersi in luce per le sue capacità recitative. Oltre al teatro, la Swank eccelle anche nel nuoto e partecipa persino alle Olimpiadi giovanili e anche nella ginnastica ottiene ottimi risultati. A quindici anni i genitori si separano e la madre decide di trasferirsi con la figlia a Los Angeles, vivendo per un primo periodo in auto. Dal 1985 al 1992 recita nella serie TV Genitori in blue jeans. Poi arriva il primo ruolo cinematograficoBuffy l’ammazzavampiri (1992) dal quale sarà tratta la fortunata serie televisiva. Grazie alla sua eccellente forma fisica entrerà nel cast di Karate kid 4(1994). Con i suoi primi guadagni comincia, insieme alla madre, una vita più tranquilla a livello economico: finalmente i sacrifici hanno dato i suoi frutti!
La Swank comincia davvero a farsi notare in vari film e finalmente viene scelta per interpretare Boys Don’t Cry (1999) con il quale vince il Golden Globe e l’Oscar come Migliore Attrice Protagonista. Piccola curiosità: l’Oscar le fu consegnato da Roberto Benigni. Il film in Italia fu vietato ai minori di 18 anni. Racconta la storia vera di una ragazzina, Teena Brandon, che sentendosi ragazzino si fa chiamare Brandon Teena e va a complicarsi la vita diventando amica di due balordi e innamorandosi della ex di uno di loro. Verrà inevitabilmente smascherata per la sua ingenuità e scatenerà nei ragazzi una sfrenata e indicibile violenza. Devo confessare che ho visto questo film una volta sola, bellissimo, la Swank superba nella recitazione del ragazzino/a, ma un film decisamente doloroso. La tematica della diversità viene affrontata con prepotenza, con immagini che sconvolgono per la cattiveria e l’ignoranza dei più forti, dei bulli, ma che coinvolge lo spettatore lasciandolo inchiodato alla poltrona.
Nel 2000 prenderà parte al thriller The gift al fianco di Cate Blanchet. Nel 2002 interpreta la poliziotta in Insomnia di Christopher Nolan completando un triangolo di super attori: Robin Williams e Al Pacino; un bel thriller fatto di grandi interpretazioni e una trama avvincente, regia curatissima. Da quel momento, ogni anno esce un suo film: il fantascientifico The Core, dove la nostra amica farà parte di una squadra che cercherà di salvare la terra da un’ipotetica esplosione. Poi vestirà i panni di un’avvocato in Red Dust, che si batterà per far luce su dei crimini svolti durante l’apartheid in Sudafrica, molto bello. E poi arriva il secondo Oscar con Million Dollar Baby di Clint Eastwood, che personalmente adoro soprattutto per l’argomento che tratta: amicizia, rapporto padre-figlia, eutanasia, voglia di rivincita sulla vita, il tutto incorniciato in una storia di pugilato. Tutti bravissimi, Eastwood, Morgan Freeman e Hilary ci fanno emozionare, piangere, tifare non tanto nello sport, ma per le loro vite. L’attrice dovette mettere su dieci chili di muscoli per affrontare i combattimenti sul ring; e ora che ti ho detto le sue origini, sembra che Hilary in questo film ci metta tutta l’anima, la voglia di riscatto sulla vita povera e piatta e finalmente l’arrivo del successo. Dialoghi bellissimi e intelligenti dove il suo sguardo e il sorriso amaro non lasciano tregua allo spettatore.
Dopo il secondo Oscar verrà chiamata da Brian De palma per interpretare Black Dahlia, ispirato alla vera storia del misterioso e crudele omicidio di un’aspirante attrice alla fine degli anni ’40. Magnifici ruoli vengono interpretati negli anni da Hilary Swank, come Amelia, la biografia di Amelia Earhart, pioniera dell’aviazione femminile. Romantica in P.S. I love you. Nei panni della professoressa, diciamo alla Attimo fuggente, in Freedom Writers. Nei thriller I segni del male e The Resident. Grande prova di recitazione in Qualcosa di buono (guarda il trailer sotto), una sorta di Quasi amici al femminile, dove le sue doti recitative emergono prorompenti nel ruolo della dolce pianista che si ammala di Sla… insomma Hilary Swank ha al suo attivo una trentina di film tutti buoni e tra questi emergono dei capolavori. Il suo sguardo fiero, intelligente, velato di sofferenza, il suo sorriso contagioso fanno di lei oltre che una bellissima donna, un’attrice da cinque stelle che io non mi stanco mai di guardare mentre ci racconta un nuovo personaggio. E se non ti fidi… vediti almeno Boys Don’t Cry, Million Dollar Baby, Insomnia, Freedom Writers e Qualcosa di buono… e poi mi saprai dire!
attice bravissima, fantastica , una delle migliori in assoluto
Verissimo, fantastica e intensa, concordo…ma penso sia chiaro come la penso su Hilary!
una delle piu brave del cinema americano