Fin da bambina è stato il mio attore preferito, una delle mie più durature cotte cinefile della mia vita che mi sono portata dietro dall’infanzia e che continua nell’età adulta, un uomo che ha girato più di quaranta film e che ha prestato il volto a personaggi che sono diventati delle vere e proprie icone e che tra la fine degli anni ’70 e i ’90 ha partecipato ai film di maggior successo in quel periodo, è diventando l’attore che ha incassato di più ai botteghini USA con ben 4.750.905.625, primato battuto nel 2005 da Samuel L. Jackson, un uomo che ci ha regalato numerose interpretazioni memorabili anche se mai riconosciute con un premio Oscar.
Pur caratterizzando personaggi duri e pronti all’azione, Harrison Ford ha sempre donato quel tocco di autoironia nei suoi ruoli, accentuato da quel sorriso quanto mai sbruffone e affascinante, ma forse anche da quella “maliziosa” cicatrice sul viso causata da un incidente in macchina avuto nel 1968, che sicuramente ha ispirato più di un pensiero osceno, ma anche un paio di scene nei suoi film più noti.
Appassionato di carpenteria e pilota di aereo ed elicottero, Harrison Ford dedica tempo e denaro alle cause ambientaliste e ha donato la metà del suo ranch a Jackson Hole nel Wyoming, di 3.2 chilometri quadrati, allo stato come riserva naturale, luogo in cui molto spesso aiuta escursionisti in difficoltà con il suo elicottero cooperando con le squadre di soccorso, ed è vicepresidente del Board of Directors of Conservation International. Dal 19 dicembre 1996 è nell’elenco delle 50 persone cui è vietato l’ingresso in Tibet.
Harrison Ford nasce a Chicago in Illinois il 13 luglio del 1942 figlio di Christopher Ford, un ex attore diventato
Da sempre affascinato dalla recitazione, e dopo aver fatto parte di un gruppo folk, Harrison nel 1963 partecipa come comparsa nel colossal La grande fuga per poi l’anno successivo trasferirsi a Los Angeles con la novella moglie Mary Marquardt, da cui avrà i due figli Benjamin e Willard, dove ottiene un contratto con la Columbia Pictures grazie al suo programma di ricerca di nuovi talenti e parteciperà a tre film, anche se in ruoli minori. Dopo essere passato alla Universal Studios Ford otterrà altre piccole parti ma, insoddisfatto dei lavori che gli venivano offerti, lascia la recitazione e diventa un carpentiere autodidatta ed è uno dei cameraman di due concerti dei Doors tenutisi nel 1968 a Los Angeles e a San José.
Finalmente arriva per lui il momento di tornare sullo schermo e lo fa con American Graffiti di George Lucas nel 1973 dove ottiene il ruolo di Bob Falfa, il ragazzo che sfida John ad una corsa in macchina, ma la sua consacrazione arriverà qualche anno dopo, quando Stephen Spielberg lo giudica perfetto per il ruolo che diventerà il primo nome iconico legato alla sua carriera e che non lo abbandonerà fino ai giorni nostri, quello di Ian Solo in Guerre Stellari. Episodio IV. Una nuova speranza, nel 1977.
Nel 1979 ottiene il ruolo del colonnello Lucas in Apocalypse Now di Francis Ford Coppola e gira il film comico Scusi dov’è il West? con il compianto Gene Wilder, ma questo è anche l’anno in cui Harrison Ford divorzia dalla moglie Mary. Gli anni 80 e 90 sono particolarmente prolifici per lui. Grazie anche al rifiuto di Tom Selleck, dopo aver indossato di nuovo i panni di Ian Solo in Guerre Stellari. Episodio V. L’Impero colpisce ancora, nel 1981 diventa Indiana Jones in I predatori dell’arca perduta, altro protagonista del grande schermo che ottiene fin da subito un grande successo e che confermerà il suo stile di recitazione donando al personaggio un tono ironico e scanzonato.
Nel 1982 Harrison Ford impersona il tenebroso agente Rick Deckart in un altro titolo che diventerà un cult Blade Runner, un ruolo che riprenderà parecchi anni dopo, come alla fine è successo a quasi tutti i suoi personaggi più famosi, con Blade Runner 2049 nel 2017 a fianco di Ryan Gosling.
Nel 1983 Fo
Nel 1984 gira Indiana Jones e il tempio maledetto, nel 1986 Witness- Il testimone, nel 1986 Mosquito Coast, nel 1988 Frantic e Una donna in carriera, nel 1989 Indiana Jones e l’ultima crociata, il decennio degli anni 80 si chiude ma il nome di Harrison Ford è sempre presente nei film di maggior successo in quel periodo, celebrità che lo porta ad essere molto attivo anche durante i dieci anni successivi.
Dopo aver girato nel 1990 Presunto Innocente e nel 1991 A proposito di Henry, nel 1992 lega il suo nome ad un personaggio uscito dalla penna di Tom Clancy, Jack Ryan e gira Giochi di potere, a cui seguirà due anni dopo Sotto il segno del pericolo. Fino al 2004 Harrison Ford gira quasi un film l’anno, poi la sua carriera subisce un freno, forse dovuto anche al suo divorzio dalla moglie il quale, si dice, sia stato il quarto tra i più costosi nella storia di Hollywood, a causa dell’idillio con l’attrice Callista Flockhart iniziato tre anni prima e che sposerà in Nuovo Messico nel 2010 il giorno di San Valentino, adottando anche il figlio della donna.
Nel 2008 Ford torna ad indossare i panni di Indy nel discutibile Indiana Jones e il teschio di cristallo, la sua carriera riprende il volo e di nuovo inizia a girare quasi un film l’anno, tra cui Cowboys & Aliens con Daniel Craig, Ender’s Game, Il potere dei soldi, I mercenari 3 e finalmente, dopo più di trenta anni, torna ad indossare i panni del personaggio che è forse quello più amato tra tutti quelli che ha interpretato: Ian Solo in Guerre Stellari. Episodio VII. Il risveglio della forza del 2015 e… in Star Wars. Episodio IX. L’ascesa di Skywalker nel 2019. Nel 2020 Harrison interpreta Jack Thornton ne Il richiamo della foresta, mentre qui trovi il trailer di Indiana Jones e il quadrante del destino, l‘ultima fatica del nostro Harrison.
Sono molti i ruoli rifutati da Harrison Ford nel corso della sua lunga carriera: The Untouchables- Gli intoccabili (1987) JFK- Un caso ancora aperto (1991) e Il segno della libellula- Dragonfly (2002) interpretati da Kevin Costner, Rapimento e riscatto (2000, Russell Crowe), Cape Fear- Il promontorio della paura (1991) e La sottile linea rossa (1998, entrambi ruoli interpretati da Nick Nolte), Dick Tracy (1990, Warren Beatty), Shindler’s list (1993, Liam Neeson), Il patriota (2000, Mel Gibson, film che Ford giudicò troppo violento), La tempesta perfetta (2000) e Syriana (2005, in entrambi George Clooney), Kiss Kiss Bang Bang (2005, Val Kilmer), Alien (1979, Tom Skerritt).
Guerre Stellari. Episodio V. L’Impero colpisce ancora (1980)
La scena memorabile in cui Ian Solo risponde con la sua solita sbruffoneria alla rivelazione amorosa della principessa Leia… chi di voi donzelle, tra quelle poche che ancora non lo erano, si è innamorata perdutamente di lui in quel preciso momento?
I predatori dell’arca perduta (1981)
Molte delle scene d’azione che vedete nei film di Indiana Jones sono girate da Ford, il quale dichiarava che essendo un film d’azione se non avesse fatto quelle non avrebbe avuto poi molto da fare. Durante le riprese di questo film, Harrison Ford ebbe un attacco di dissenteria, problema che influì anche sul film. Come? Ricordi la scena girata al Cairo in cui il nostro Indy deve vedersela con uno spadaccino vestito di nero? Bene, la scena doveva essere molto più lunga ma, a causa della fretta ben giustificata di Ford, il tutto si concluse velocemente con il nostro eroe tira fuori la pistola e spara al nemico.
Durante le riprese de Il tempio maledetto invece Ford ebbe un infortunio alla schiena e subì un intervento all’epoca sperimentale, così Spielberg girò parecchie scene usando la controfigura e successivamente inserì i primi piani di Ford; sempre girando Il tempio maledetto, Ford salì sul ponte di corda per testarne la sicurezza, tanto che Spielberg esclamò meravigliato “Cosa posso dire? Harrison è davvero Indiana Jones!”.
Blade Runner (1982)
Per Harrison Ford Blade Runner è il film più frustrante che abbia mai girato a causa delle riprese estenuanti e dei cambiamenti in post produzione i quali avrebbero dovuto migliorare il successo della pellicola al botteghino, cosa che secondo Ford non successe.
Witness- Il testimone (1985)
L’unica candidatura agli Oscar come miglior attore protagonista per Harrison Ford arriva con questa pellicola di Peter Weir, riconoscimento che va invece a William Hurt per Il bacio della donna ragno. In questa scena potrai riconoscere un altro attore noto…
Giochi di potere (1992)
Da molti considerato il miglior Jack Ryan portato sul grande schermo.
Star Wars. Episodio VII. Il risveglio della forza (2015)
Dopo quasi quaranta anni Harrison Ford torna a vestire i panni del contrabbandiere furfante Ian Solo, di cui dice “Non aspira minimamente alla posizione di Obi-Wan e non vuole diventare una sorta di nuovo Alec Guinness. Il suo sviluppo è coerente con il personaggio, e ci sono degli elementi emotivi che lo hanno portato occasionalmente a crescere ma ha ancora lo spirito di una canaglia. Certe cose non cambiano”.